Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SITI ARCHEOLOGICI D'ORO, INCASSA 19 MILIONI DESTINATI ALLA REGIONE SICILIANA E AI COMUNI, ARRESTATO

L'uomo, Gaetano Mercadante, 51 anni, residente a Bracciano, aveva ottenuto la concessione dall'Assessorato Regionale ai Beni culturali di una serie di servizi nelle province di Messina, Trapani, Ragusa e Siracusa. Tra i siti interessati: il Teatro Antico di Taormina, il Museo Archeologico di Messina, la Villa Romana di Patti Marina, l'Area Archeologica Halaesa Arconidea di Tusa, la Villa Romana di S. Biagio presso Terme Vigliatore

28/11/2012 - Si è messo in tasca 19 milioni di incassi destinati ai siti archeologici delle province di Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa. Il denaro era dovuto alla Regione Siciliana ed ai rispettivi Comuni nei cui territori ricadono i siti archeologici in questione. La Guardia di Finanza di Palermo ha così arrestato Gaetano Mercadante, 51 anni, residente a Bracciano, che però avrebbe agito in concorso con altre persone. La Guardia di Finanza ha operato l'arresto di Mercadante a Bracciano, in provincia di Roma. L'accusa è di essersi appropriato indebitamente di 19 milioni di incassi dei siti archeologici.
Si tratta di un imprenditore residente a Bracciano, in provincia di Roma, che è stato arrestato per peculato: si sarebbe intascato gli incassi dei siti archeologici e monumentali della Sicilia, essendo a capo dell'associazione temporanea di impresa che gestiva la riscossione (Novamusa Valdemone, Novamusa Val di Noto e Novamusa Val di Mazara).

Gaetano Mercadante aveva ottenuto nel 2003 la concessione dall'Assessorato Regionale ai Beni culturali di una serie di servizi nelle province di Messina:  il Teatro Antico di Taormina, il Museo Archeologico di Messina, la Villa Romana di Patti Marina, l'Area Archeologica Halaesa Arconidea di Tusa, il Museo Archeologico Eoliano "Bernabo' Brea" di Lipari, l'Area Archeologica e l'Antiquarium di Giardini Naxos, la Villa Romana di S. Biagio presso Terme Vigliatore;

Siracusa: Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Museo archeologico "Paolo Orsi", l'Area della Neapolis e l'Orecchio di Dionisio e l'Area archeologica Castello di Eurialo a Siracusa, l'Area archeologica Teatro Antico presso Palazzolo Acreide, il Museo Archeologico di Lentini e l'Area Archeologica di Megera Hyblea ad Augusta.

Ragusa: Museo Archeologico Ibleo di Ragusa, la Cava di Ispica a Modica, la Zona Archeologica di Caucana, il museo Regionale Kamarina e l'Area archeologica in Santa Croce Camerina;

Trapani: Museo Archeologico "Baglio Anselmi" di Marsala, l'Area Archeologica di Segesta a Calatafimi, l'Area Archeologica di Selinunte e il Museo Regionale Pepoli di Trapani.

19 milioni di euro è l'importo non versato dall'indagato alla Regione Siciliana, con un danno di 14 milioni di euro al bilancio regionale e di 5 milioni di euro al bilancio dei Comuni interessati, presso i quali ricadono i siti archeologici: dal 2004 al 2011 l'indagato non ha versato introiti per 19 milioni di euro, facendoli propri e versando solo con notevoile ritardo 14 milioni di euro. Il Gip di Palermo ha ordinato a carico di  Gaetano Mercadante gli arresti domiciliari. Per fortuna non a casa nostra!

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