Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SITI ARCHEOLOGICI D'ORO, INCASSA 19 MILIONI DESTINATI ALLA REGIONE SICILIANA E AI COMUNI, ARRESTATO

L'uomo, Gaetano Mercadante, 51 anni, residente a Bracciano, aveva ottenuto la concessione dall'Assessorato Regionale ai Beni culturali di una serie di servizi nelle province di Messina, Trapani, Ragusa e Siracusa. Tra i siti interessati: il Teatro Antico di Taormina, il Museo Archeologico di Messina, la Villa Romana di Patti Marina, l'Area Archeologica Halaesa Arconidea di Tusa, la Villa Romana di S. Biagio presso Terme Vigliatore

28/11/2012 - Si è messo in tasca 19 milioni di incassi destinati ai siti archeologici delle province di Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa. Il denaro era dovuto alla Regione Siciliana ed ai rispettivi Comuni nei cui territori ricadono i siti archeologici in questione. La Guardia di Finanza di Palermo ha così arrestato Gaetano Mercadante, 51 anni, residente a Bracciano, che però avrebbe agito in concorso con altre persone. La Guardia di Finanza ha operato l'arresto di Mercadante a Bracciano, in provincia di Roma. L'accusa è di essersi appropriato indebitamente di 19 milioni di incassi dei siti archeologici.
Si tratta di un imprenditore residente a Bracciano, in provincia di Roma, che è stato arrestato per peculato: si sarebbe intascato gli incassi dei siti archeologici e monumentali della Sicilia, essendo a capo dell'associazione temporanea di impresa che gestiva la riscossione (Novamusa Valdemone, Novamusa Val di Noto e Novamusa Val di Mazara).

Gaetano Mercadante aveva ottenuto nel 2003 la concessione dall'Assessorato Regionale ai Beni culturali di una serie di servizi nelle province di Messina:  il Teatro Antico di Taormina, il Museo Archeologico di Messina, la Villa Romana di Patti Marina, l'Area Archeologica Halaesa Arconidea di Tusa, il Museo Archeologico Eoliano "Bernabo' Brea" di Lipari, l'Area Archeologica e l'Antiquarium di Giardini Naxos, la Villa Romana di S. Biagio presso Terme Vigliatore;

Siracusa: Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, il Museo archeologico "Paolo Orsi", l'Area della Neapolis e l'Orecchio di Dionisio e l'Area archeologica Castello di Eurialo a Siracusa, l'Area archeologica Teatro Antico presso Palazzolo Acreide, il Museo Archeologico di Lentini e l'Area Archeologica di Megera Hyblea ad Augusta.

Ragusa: Museo Archeologico Ibleo di Ragusa, la Cava di Ispica a Modica, la Zona Archeologica di Caucana, il museo Regionale Kamarina e l'Area archeologica in Santa Croce Camerina;

Trapani: Museo Archeologico "Baglio Anselmi" di Marsala, l'Area Archeologica di Segesta a Calatafimi, l'Area Archeologica di Selinunte e il Museo Regionale Pepoli di Trapani.

19 milioni di euro è l'importo non versato dall'indagato alla Regione Siciliana, con un danno di 14 milioni di euro al bilancio regionale e di 5 milioni di euro al bilancio dei Comuni interessati, presso i quali ricadono i siti archeologici: dal 2004 al 2011 l'indagato non ha versato introiti per 19 milioni di euro, facendoli propri e versando solo con notevoile ritardo 14 milioni di euro. Il Gip di Palermo ha ordinato a carico di  Gaetano Mercadante gli arresti domiciliari. Per fortuna non a casa nostra!

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