Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

CASA SERENA SENZA PACE: I SINDACATI TENTANO DI EVITARE 700 LICENZIAMENTI

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono l’immediata apertura del tavolo tecnico per i Servizi Sociali. Il Prefetto ha scritto al commissario Croce per evitare il licenziamento di 700 persone e la chiusura di “Casa Serena”. Crocè, Emanuele e Calapai: “E’ necessario salvaguardare posti di lavoro e la tutela ad anziani, disabili, bambini e fasce più deboli della nostra comunità"
Messina, 4 dicembre 2012 – L’apertura immediata del tavolo tecnico sui servizi sociali. Lo avevano chiesto le Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’incontro tenutosi in Prefettura lo scorso 26 novembre a seguito delle procedure di raffreddamento relative allo sciopero generale dei servizi sociali e oggi il prefetto Stefano Trotta ha scritto al commissario straordinario del Comune Luigi Croce per attivare il tavolo tecnico.

“Il commissario Croce – dichiarano Crocè, Emanuele e Calapai - ha il dovere di attivarsi con urgenza per scongiurare una gravissima crisi occupazionale che la città di Messina rischia di vivere a causa della mancata pubblicazione dei bandi e della chiusura di Casa Serena visto che saranno licenziati 700 lavoratori”.
Domani, infatti, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro saranno discussi i primi 200 licenziamenti riferiti a varie cooperative. “Li respingeremo con forza – affermano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – ma il Commissario non può perdere altro tempo. La perdita di 700 posti di lavoro avrà un impatto sociale devastante e si rischia di degenerare in un grave clima di tensione sociale visto che 700 famiglie non avranno più le risorse per far fronte alle spese di prima necessità e si troveranno senza alcuna prospettiva futura. Qui non parliamo di numeri, ma di persone, di famiglie. Come non sono freddi numeri gli oltre duemila assistiti dai servizi sociali. Anziani, disabili spesso soli e abbandonati, bambini, ragazzi che vivono in quartieri abbandonati e che rischiano di diventare manovalanza per la criminalità. Non si può fare una semplice operazione ragionieristica”.

“Siamo pronti a mobilitare tutto il settore – continuano Crocè. Emanuele e Calapai – chiediamo certezze sul futuro occupazionale dei 700 lavoratori impegnati nei servizi sociali mentre per Casa Serena il Comune ha l’obbligo di chiarire tutti gli aspetti relativi agli interventi da effettuare, le modalità, la tempistica e il mantenimento dei livelli occupazionali. Bisogna tenere in considerazione le relazioni presentate dei tecnici incaricati a effettuare i sopralluoghi e considerare che gli anziani hanno già espresso la loro indisponibilità a essere trasferiti in altre strutture”.
Anche secondo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl è necessario scongiurare ogni ipotesi di trasferimento degli anziani in altre strutture private. “Casa Serena è una struttura pubblica alla quale la comunità messinese non intende rinunciare. I servizi sociali – concludono Crocè, Emanuele e Calapai - devono necessariamente essere oggetto dell’auspicato tavolo che il Commissario Croce ha l’obbligo di convocare”.

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