Lega Sicilia, Germanà: la mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” basata su tre pilastri

N ota della Lega Sicilia e senatore Germanà su presenza siciliana e mozione su autonomia e infrastrutture al Congresso della Lega a Firenze (5 e 6 aprile).  La mozione “Autonomia e infrastrutture per rendere l'Italia protagonista nel Mediterraneo” si basa su tre pilastri. Un piano straordinario di investimenti infrastrutturali con particolare attenzione al potenziamento dell'Alta Velocità .  PALERMO, 4 apr 2025 - Sedici delegati eletti al Congresso regionale di Enna il 14 marzo scorso, dieci tra parlamentari nazionali e regionali, e nove commissari provinciali: sono i numeri dei delegati della Lega siciliana presenti al Congresso federale del partito che si terrà alla Fortezza da Basso a Firenze il 5 e il 6 aprile.   Una delegazione, quella siciliana, che ha già riportato un primo successo: la mozione depositata dai rappresentanti dell'Isola su autonomia e infrastrutture è stata sottoscritta da esponenti di partito di tutta Italia. “Siamo orgogliosi di avere presentato un...

PRIMARIE NEL CENTRODESTRA: LETTERA APERTA A SOSTEGNO, DI MICHELE BISIGNANO

Pubblichiamo la lettera aperta di Michele Bisgnano, assessore per l'Attuazione del Programma, Area Integrata dello Stretto ed Area Metropolitana, Pianificazione Strategica, Società ed Organismi Partecipati sulla necessità di indire le primarie nel centrodestra, "non in qualità di assessore della Provincia regionale di Messina, ma come comune cittadino-elettore"...

Messina, 01 dicembre 2012 - Le ultime competizioni elettorali hanno fatto registrare un’altissima astensione dal voto, segno di una disaffezione sempre più crescente nei confronti dell’attuale proposta politica nel suo complesso, conseguenza della discrasia tra i partiti e la società costituente la vera polis.
Per cui appare ormai ineludibile procedere a una innovazione della proposta politica irrigidita per quasi un ventennio in una contrapposizione bipolare più manichea che ideologica, nel contesto di una presunta Seconda Repubblica mai concretizzatasi con riforme istituzionali incisive, e all’insegna dell’enfatizzazione nei vari soggetti politici di quel culto della personalità che mal si coniuga con una reale democrazia partecipativa.
Innovazione che deve partire dalla modifica di una vergognosa legge elettorale che impedisce di fatto le scelte democratiche dei cittadini elettori, subordinati alla logica delle cooptazioni decise dai vertici dei partiti, e da una profonda rigenerazione etica e morale che non può essere mascherata da operazioni di facciata.
In tale contesto, i meccanismi di partecipazione popolare quali le cosiddette primarie, seppur mutuate da realtà diverse da quella del nostro Paese, possono costituire, così come avvenuto per quelle del Pd, un fattore di riavvicinamento alla politica e rappresentare uno stimolo per il rinnovamento reale dei vari soggetti politici.

Un meccanismo che va adottato anche nell’area di centrodestra per significare il superamento di un movimento politico che, dopo le speranze suscitate dal progetto iniziale di una “rivolta liberale”, ha visto,con il passare degli anni affievolirsi la spinta propulsiva degli inizi, a causa anche dell’appannamento del carisma del suo promotore, trasformatosi negli ultimi tempi in un patriarca incoerente che non vuole prendere coscienza dell’ineluttabile “autunno”.

Anche perché un vero leader, o meglio un vero statista, così come avvenuto con Kohl in Germania, Aznar in Spagna, Blair in Inghilterra e Chirac in Francia, sa quando è il momento di farsi da parte e, se convinto di avere agito per il bene e l’interesse pubblico, favorisce le condizioni per la prosecuzione del suo operato, senza identificare o fare identificare dai vari adulatori o adulatrici se stesso con la forza politica che lo ha sostenuto o peggio ancora con le istituzioni.

Alla luce di tali considerazioni, ritengo un grave errore politico non far svolgere le primarie, peraltro già annunciate, facendo prevalere la linea di coloro che hanno paura di un confronto dialettico e democratico e preferiscono perseguire ai vari livelli le logiche ormai anacronistiche e logore della nomenclatura.
Primarie, quindi, come metodo di coinvolgimento e di partecipazione e come atto di discontinuità e di autonomia per un soggetto politico che possa essere riferimento per tutti coloro che non aspirano a seguire un capo carismatico ma a richiamarsi a determinati valori e idealità.
Realtà valoriali e idealità incarnate dall’agire dei più moderni movimenti politici di centrodestra europei e insite in tutti coloro che, in Italia, non vogliono rassegnarsi a essere governati da una sinistra di potere o da una oligarchia tecnocratica.

Michele Bisignano
Cittadino elettore

Commenti

  1. Prima di essere elettore e stato giullare di corte ed ora che la barca affonda come tutti i topi scappa!

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