Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

ALFANO/BORSELLINO: “SENZA INGROIA ALLA PROCURA DI PALERMO NON SI FACCIANO DEI PASSI INDIETRO”

BARCELLONA POZZO DI GOTTO, 8 GEN - “Arrivo a Barcellona Pozzo di Gotto perchè a Sonia Alfano mi lega un rapporto indissolubile. Io e lei, uniti nella stessa lotta per la verità e la giustizia. Lei nel nome di suo padre, io nel nome di mio fratello”. Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso in via D’Amelio, ha partecipato alle manifestazioni per ricordare il giornalista Beppe Alfano a 20 anni dalla sua morte.

“Dopo la morte di mio fratello - ha spiegato Salvatore Borsellino - ho creduto che la Sicilia fosse cambiata per sempre. Ma quando mi sono accorto che quel fresco profumo di libertà era soltanto un’illusione, smisi di parlare, di sperare e di cercare la verità. C’erano depistaggi, c’era qualcosa che impediva di arrivare alla verità, un muro di gomma, una congiura del silenzio che gravava su quella strage. Il mio silenzio è durato 10 anni, poi ho ricominciato a parlare per la rabbia. E’ allora che ho conosciuto Sonia”.

“All’inizio le nostre strade sembravano completamente diverse - ha spiegato Salvatore Borsellino - in realtà ancora oggi sono più vicine che mai. Abbiamo portato avanti tante battaglie, oggi siamo ancora insieme contro quella ‘Trattativa’ che ha portato mio fratello alla morte. Lui l’ha conosciuta, l’ha saputo. Come pensate che abbia potuto reagire un magistrato come lui alla notizia che doveva fermare le sue indagini su Falcone perché lo Stato stava trattando con l’Antistato, con la mafia? E’ quanto di più assurdo si possa pensare. Per impedirgli di rivelare quella Trattativa all’opinione pubblica, ucciderlo ed eliminarlo in fretta era l’unica soluzione. La Trattativa doveva andare avanti”.

“Oggi - conclude Salvatore Borsellino - a Palermo finalmente si celebra il processo su quella Trattativa. E io mi auguro non venga fermato. Ma non nascondo la mia preoccupazione. Senza Ingroia ho paura che alla Procura di Palermo si facciano dei passi indietro, rispetto ai passi avanti che erano stati fatti. Per questo la mia strada e quella di Sonia si uniscono ancora e più forte che mai”.

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