Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

ANTONIO PRESTI (IL MEGAFONO CROCETTA): LA MIA VITA AL SENATO PER IL BENE COMUNE

Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, è candidato al Senato nella lista Il Megafono Lista Crocetta, il nuovo simbolo del Movimento politico del Presidente della Regione Siciliana
Messina, 22/02/2013 - Antonio Presti dice sì alla proposta del Governatore della Sicilia. Un sì travagliato ma ben ponderato.
“La mia candidatura non corrisponde alla logica di un partito ma all’anima di un movimento che non deve piegarsi al compromesso – spiega Antonio Presti - Ho costruito e creduto in una politica basata sul dono e sulla condivisione, vero valore civile e sociale. Questa mia politica è stata però ostacolata, forse non compresa dal potere che non ha riconosciuto né sostenuto il valore della differenza: un cittadino che anziché prendere ha donato il suo patrimonio allo Stato. La mia candidatura oggi non altera né devia il percorso della mia vita. Il futuro deve semplicemente essere la prosecuzione, l’evoluzione, lo sviluppo di un pensiero sostenuto e reso forte da valori alti. Ho lavorato e resistito per trent’anni per consegnare e donare alla mia Sicilia e allo Stato un patrimonio artistico-culturale e di conoscenza. Continuerò il mio percorso di semina anche al Senato”.

Antonio Presti della bellezza non ne ha fatto solo una categoria dello spirito ma una questione di ragion pratica mettendo da sempre la sua sensibilità e le sue disponibilità economiche a disposizione degli altri. Ha lavorato nelle periferie e per le periferie restituendo dignità a luoghi considerati ai margini: Librino a Catania e il fiume Oreto a Palermo. Nella sua val di Tusa, lungo quella vecchia fiumara che da Nicosia, nel cuore dei Nebrodi, scende dolce come un perdono verso le spiagge messinesi del Tirreno.

È lui il creatore di quello splendido museo all’aperto, Fiumara d'Arte, che si gode senza pagare il biglietto, che tutto il mondo della cultura contemporanea invidia alla Sicilia. È lui che ha voluto le opere d’arte dei più grandi artisti internazionali inserite fra alberi, torrenti e pietre. Lo ha fatto fra mille difficoltà e molteplici ostilità. Ha rischiato pure che il suo sogno a occhi aperti venisse cancellato da tribunali ottusi e dall’insensibilità della politica cui è sempre sembrato strano che un uomo anziché “ricevere” chiedesse solo di “dare”. Senza nulla in cambio.

Oggi, Antonio Presti, dopo 35 anni di battaglie è candidato al Senato per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio. Si propone per la lista del “Megafono”, quella voluta dal suo vecchio e sincero amico di sempre Rosario Crocetta.

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