Lo scrive Salvatore Borsellino, leader delle
'Agende rosse' e fratello del magistrato ucciso dalla mafia Paolo Borsellino, sulla sua pagina Facebook con riferimento alla polemica in atto tra il leader di rivoluzione Civile, Antonio Ingroia e Ilda Bocassini. "E' del tutto falsa
l'accusa - dice Borsellino - che Ingroia possa essersi paragonato Giovanni Falcone e chi la fa
dimostra di essere in malafede e di non avere neanche letto le
sue parole''.
Ritengo che questo progetto sia inviso a molti e ritenuto un pericolo da bloccare con ogni mezzo. Troppi personaggi di ogni parte sono stati complici di questa congiura del silenzio sulla trattativa Stato - mafia che è durata per venti anni. E’ per questo che Antonio Ingroia viene attaccato ferocemente da ogni parte. Deve essere fermato, non importa come"
PALERMO, 01/02/2013 – Mi sono purtroppo resto conto che articolando troppo il discorso quando scrivo della mia posizione nei confronti del progetto di Antonio Ingroia, della Lista Rivoluzione Civile e degli attacchi concentrici a cui lo stesso Ingroia viene sottoposto indistintamente da ogni altra parte, politica e no, quello che dico viene interpretato non sempre in maniera consona a quelle che erano le mie intenzioni.
Basta estrapolare l'una o l'altra frase, virgolettandola ed isolandola dal contesto e quelle che possono essere delle critiche parziali o delle sollecitazioni generate dall'amicizia e dalla affetto che mi lega a lui vengono presentate invece come degli attacchi e delle sconfessioni al suo progetto ed al suo operato.
Chi mi conosce bene sa che sono molto più critico con le persone che stimo ed a cui sono legato da affetto che con le persone che al contrario non stimo e che tengo ad ignorare, ritenendo, e probabilmente è un mio limite, che non valga la pena neanche di criticarle.
Probabilmente un ventennio di obnubilazione mediatica e di scontro costante, per cui chi pensa in maniera diversa da te diventa un nemico piuttosto che una persona con la quale confrontarsi, ci ha abituati a volere che tutto sia nettamente classificabile, amico o nemico, vero o falso, destra o sinistra e così via.
Di recente mi è successo, con un giornalista con il quale mi ero dilungato a parlare di cosa pensavo delle diverse liste che parteciperanno a questa competizione elettorale, di sentirmi alla fine apostrofare, "si ma insomma, lei per chi voterà?", come se tutto dovesse essere necessariamente ridotto ad un numero o ad una percentuale in un sondaggio.
Allo scopo di evitare ogni tipo di equivoco, voglio allora esprimere sinteticamente e schematicamente quale è la mia posizione nei confronti di Antonio Ingroia e delle polemiche che lo hanno interessato da quando a deciso di candidarsi.
- Ho sofferto molto per la sua decisione di lasciare la magistratura perché lo ritengo uno dei migliori magistrati del nostro paese, le sue indagini sulla trattativa, condotte insieme agli altri ottimi magistrati del pool di Palermo, in particolare con Nino Di Matteo, mi hanno ridato la speranza di potere arrivare a conoscere la verità sulla strage di via D'Amelio.
- Dopo le iniziali perplessità ho capito e accettato il suo progetto di proseguire in parlamento la sua battaglia per la verità. Come lui stesso dice con una bellissima immagine, arrivati nell'anticamera della verità era necessario entrare nelle stanze del potere per impedire che la politica continuasse a spegnere quelle luci che avevano fatto, finora, soltanto intravedere le prove di quella verità.
- Ritengo che questo progetto sia inviso a molti e ritenuto un pericolo da bloccare con ogni mezzo. Troppi personaggi di ogni parte, della politica e delle istituzioni sono stati complici di questa congiura del silenzio sulla trattativa Stato. mafia che è durata per venti anni ed è per questo che Antonio Ingroia, con l'eccezione del Movimento 5 Stelle, viene attaccato ferocemente da ogni parte. Deve essere fermato, non importa come.
Lo scrive Salvatore Borsellino, leader delle 'Agende rosse' e fratello del magistrato ucciso dalla mafia Paolo Borsellino, sulla sua pagina Facebook con riferimento alla polemica in atto tra il leader di rivoluzione Civile, Antonio Ingroia e Ilda Bocassini.
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