
Messina, 12/02/2013 - In data odierna presso il Palazzo del Governo si è tenuta una riunione, presieduta dal Prefetto Stefano Trotta, per affrontare il tema dei rapporti fra l’Ente Porto e l’Autorità Portuale.
All’incontro hanno preso parte la Provincia Regionale e il Comune di Messina, l’Agenzia del Demanio, la Sovraintendenza per i Beni Culturali ed Architettonici, il Presidente dell’Autorità Portuale, il Commissario dell’Ente Porto, Confindustria, Confcommercio, CGIL, CISL e UIL e gli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti.
Nell’affrontare la tematica dello sviluppo e della riqualificazione dell’area portuale messinese, gli intervenuti hanno tenuto a sottolineare la necessità, non più procrastinabile di sopprimere l’Ente Porto. Il Commissario Manfrè ha, tuttavia, rimarcato come l’Ente non possa essere considerato come l’unica causa del mancato sviluppo dell’area.
Il Prefetto Trotta ha inteso sottolineare che quanto emerso nel corso dell’incontro verrà portato all’attenzione del Presidente della Regione, Rosario Crocetta.
“Una riunione proficua e finalmente un primo passo”. Così Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, al termine dell’incontro in Prefettura sulle competenze di Ente Porto e Autorità Portuale. “Per la prima volta – spiega Genovese – tutti i soggetti interessati, con il distinguo del solo presidente della Camera di Commercio, si sono formalmente dichiarati favorevoli allo scioglimento dell’Ente Porto e al passaggio di aree e competenze all’Autorità Portuale”. Il Prefetto, preso atto della volontà dei soggetti al tavolo, ha anticipato che informerà il presidente della Regione per avviare il percorso conseguente e, nelle more, ha deciso di aprire un tavolo tecnico per entrare nel merito dei progetti e delle realizzazioni.
“I passaggi da effettuare – afferma Genovese – sono lo scioglimento immediato dell’Ente Porto, l’approvazione del Piano regolatore portuale e l’immediata cantierizzazione di tutte le opere con progetti già esecutivi a cura dell’Autorità Portuale con risorse già disponibili. Immediatamente bisogna procedere alla demolizione dell’inceneritore, alla bonifica delle aree con presenza d’inquinanti e la riqualificazione e la funzionalizzazione, attraverso finanziamenti regionali e comunitari, dei siti archeologici e storici della zona falcata. Il futuro di Messina parte da qui, dalle aree della Fiera e dalla riappropriazione delle aree ferroviarie non utilizzate attraverso la conquista dell’affaccio”.
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