Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

'IL CAFFÈ' DI CORRADINO MINEO DI SABATO 9 FEBBRAIO 2013

9 febbraio 2013 - L'Europa non c'é, viva l'Europa! Cameron ha ottenuto il tetto al bilancio, 960 miliardi, l'1 per cento del Pil europeo, ma il tetto ai trasferimenti é ancora più basso, 908 miliardi. Monti sorride; ormai sorride sempre, a cani ed elettori. L'Italia ottiene 3 miliardi e mezzo in più in ragione dei contributi assai più alti del ritorno in investimenti. Sorride anche Hollande. I fondi per l'agricoltura francesi non sono stati tagliati.
E i mercati festeggiano. Il peggio é stato evitato. Cosa importa se il Parlamento europeo si accinge a bocciare l'accordo. Con questa europa degli interessi degli Stati, noi che ci stiamo a fare? Si chiede Schulz. Gli Stati Uniti d'Europa restano lontani, come il sol dell'avvenir. Segnalo una proposta interessante di Massimo D'Alema : almeno le sinistre eleggano un unico leader europeo. Immagino già l'ironia degli anti dalemiani in servizio permanente effettivo. Ma sarebbe un segnale.

C'era una folla molto grande, e commossa, ai funerali di Chokri Belaid. La Tunisia libera onora il suo martire. La Tunisia islamica, che ha vinto le elezioni, non sa che fare. Divisa tra i Salafiti, decisi a tirare dritto verso una dittatura oscurantista in nome di Allah, e chi vorrebbe un dialogo, passabilmente civile, con le donne, il sindacato, insomma, con gli altri. L'ho già detto: la vergogna siamo noi. Mi sarei aspettato un soprassalto di orgoglio dai leader europei riuniti a parlare di tagli. Che so, noi Europei siamo per la libertà, per i diritti del cittadino, contro la violenza cieca del potere, siamo idealmente a fianco dei democratici tunisini. Niente.

Per fortuna che Sanremo c'è. Lazzi, canzonette e imitazioni torneranno, per qualche giorno, nel loro ambiente. Il comico fuori contesto, naturalmente, se ne duole. Giuliano Ferrara, che gli vuole molto bene, lo ha paragonato a Calvero, il comico triste che ha perso il pubblico di "Luci della ribalta". Calvero era generoso e poetico "il cuore e la mente, quale mistero!", il nostro è patetico. Ricchi, vi proteggerò. Niente più tasse né controlli della finanza, un silenzio di tomba sulle vostre malefatte in cambio di un contributo elettorale.

Non esiste, o meglio non sarebbe esistito se Monti e i Grandi Giornali, proprietà di Grandi Banchieri, e Angela Merkel non avessero avuto paura della vittoria annunciata di Bersani.

E allora Monti in campo, progetto trasformista di riunire, sotto la cupola di un Europa mercantile, la destra depurata da Silvio e la sinistra senza Vendola, senza Cgil e contro Landini. É già un flop, che ha ridato la scena a Berlusconi, privato gli italiani di una scelta semplice tra destra e sinistra e convinto molti che, con questo casino, è meglio protestare con Grillo.

Su Ingroia ha ragione Matteo Renzi. Se fosse stato un leader di sinistra, e non un collettore di frustrazione e sconfitte mal digerite, l'ex procuratore avrebbe presentato liste solo alle Camere. Dicendo alle donne e agli uomini della sinistra : vogliamo essere più coerenti contro le mafie, stare più chiaramente dalla parte degli esodati e dei precari, dateci forza. Invece Ingroia è Ingroia si è presentato ovunque, persino con il povero Ruotolo alla regione Lazio. Ed è come se avesse detto: o il Pd sta con noi o è meglio che vinca Berlusconi. Contento lui!

I suicidi si devono rispettare, non esaltare né usare. Giuseppe Burgarella, 61 anni, iscritto al sindacato edili della Cgil di Trapani, disoccupato, si è tolto la vita. Senza lavoro, non c'è dignità. Forse è il caso di riflettere sulla disperazione che cresce. In Sicilia se ne sente l'odore. Continuando come prima, condoni e chiacchiere, sbatteremo contro un muro, dice Bersani. E ci faremmo molto male.

Corradino Mineo

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