Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

"PISCISTOCCU A GHIOTTA" ALLA LAUDAMO, REGIA DI NINNI BRUSCHETTA

Nella Sala Laudamo per il cartellone "Paradosso sull'Autore". Le repliche da martedì a giovedì. Da un testo in romanesco ("Sugo finto" di Gianni Clementi) a quello in siciliano, nell'adattamento di Laura Giacobbe
Messina, 02/03/2013 - Dal 5 al 7 marzo nella Sala Laudamo si parlerà siciliano, con la regia di Ninni Bruschetta e l'interpretazione di Antonio Alveario e Sergio Friscia. Sarà in scena "Piscistoccu a ghiotta", versione isolana di “Sugo finto” di Gianni Clementi, nell'adattamento in siciliano di Laura Giacobbe. Allestimento scenografico di Mariella Bellantone, costumi di Cinzia Preitano, disegno luci di Antonio Rinaldi, produzione Fondazione Teatro del Mela. La voce di “Claudio Fox” è di Claudio Lauretta.
"Piscistoccu a ghiotta" è inserito nel cartellone "Paradosso sull'Autore", curato da Dario Tomasello. Da notare che lo spettacolo si svolgerà nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì anziché, come al solito, da venerdì a domenica.
Come è nato questo lavoro che porta nel titolo il piatto tipico messinese? Lo spiega Ninni Bruschetta nelle note di regia: «Questo testo è stato scritto in dialetto romano da Gianni Clementi. Nella nota introduttiva, lo stesso autore lascia libero il regista o la compagnia che lo metterà in scena di tradurlo nel dialetto a lui più congeniale. Così, grazie al paziente lavoro di Laura Giacobbe, mia fidata collaboratrice, abbiamo trasformato il Sugo Finto (romano) nel Piscistoccu a ghiotta (messinese)».
«Le protagoniste - spiega ancora il regista, messinese come Alveario - sono due “signorine”, Rosaria e Addolorata, rispettivamente interpretate da Antonio Alveario e Sergio Friscia. La scelta di affidare i ruoli a due uomini è motivata dalla necessità di esaltare l’aspetto comico e grottesco di questo testo. Ma, nel corso della preparazione dello spettacolo, questa scelta ha orientato la messa in scena anche in senso tragico, ricordando e omaggiando il miglior teatro contemporaneo, come quello di Enzo Moscato, Annibale Ruccello e del nostro concittadino Spiro Scimone. Tutti autori appartenenti, potremmo dire, a una corrente neo-beckettiana. Nell’ironia “universale” di queste figure tragicomiche, che così ben si adattano alla cultura siciliana, si dipana una sorta di denuncia sociale, dove il mondo di oggi viene visto con gli occhi inermi di due cittadine “normali” e normalmente vittime di un tessuto sociale avverso, a guida televisiva, ma sempre ancorato a tradizioni o meglio a convenzioni improbabili. E alla fine emerge con tutta evidenza uno scontro sociale e filosofico, il solito braccio di ferro tra la “formica” e la “cicala”, tra la paura del futuro e il carpe diem».
Infine, Bruschetta conclude: «“Piscistoccu a ghiotta” è la prima produzione del Teatro del Mela, neo-fondazione che opera presso l’Auditorium di Pace del Mela. Per questo motivo ho voluto rendere un piccolo omaggio a questa città che, con grande partecipazione, ospita da quasi due anni il mio lavoro, ambientando la storia delle nostre due sconosciute eroine proprio a Pace del Mela».

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