Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

"PISCISTOCCU A GHIOTTA" ALLA LAUDAMO, REGIA DI NINNI BRUSCHETTA

Nella Sala Laudamo per il cartellone "Paradosso sull'Autore". Le repliche da martedì a giovedì. Da un testo in romanesco ("Sugo finto" di Gianni Clementi) a quello in siciliano, nell'adattamento di Laura Giacobbe
Messina, 02/03/2013 - Dal 5 al 7 marzo nella Sala Laudamo si parlerà siciliano, con la regia di Ninni Bruschetta e l'interpretazione di Antonio Alveario e Sergio Friscia. Sarà in scena "Piscistoccu a ghiotta", versione isolana di “Sugo finto” di Gianni Clementi, nell'adattamento in siciliano di Laura Giacobbe. Allestimento scenografico di Mariella Bellantone, costumi di Cinzia Preitano, disegno luci di Antonio Rinaldi, produzione Fondazione Teatro del Mela. La voce di “Claudio Fox” è di Claudio Lauretta.
"Piscistoccu a ghiotta" è inserito nel cartellone "Paradosso sull'Autore", curato da Dario Tomasello. Da notare che lo spettacolo si svolgerà nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì anziché, come al solito, da venerdì a domenica.
Come è nato questo lavoro che porta nel titolo il piatto tipico messinese? Lo spiega Ninni Bruschetta nelle note di regia: «Questo testo è stato scritto in dialetto romano da Gianni Clementi. Nella nota introduttiva, lo stesso autore lascia libero il regista o la compagnia che lo metterà in scena di tradurlo nel dialetto a lui più congeniale. Così, grazie al paziente lavoro di Laura Giacobbe, mia fidata collaboratrice, abbiamo trasformato il Sugo Finto (romano) nel Piscistoccu a ghiotta (messinese)».
«Le protagoniste - spiega ancora il regista, messinese come Alveario - sono due “signorine”, Rosaria e Addolorata, rispettivamente interpretate da Antonio Alveario e Sergio Friscia. La scelta di affidare i ruoli a due uomini è motivata dalla necessità di esaltare l’aspetto comico e grottesco di questo testo. Ma, nel corso della preparazione dello spettacolo, questa scelta ha orientato la messa in scena anche in senso tragico, ricordando e omaggiando il miglior teatro contemporaneo, come quello di Enzo Moscato, Annibale Ruccello e del nostro concittadino Spiro Scimone. Tutti autori appartenenti, potremmo dire, a una corrente neo-beckettiana. Nell’ironia “universale” di queste figure tragicomiche, che così ben si adattano alla cultura siciliana, si dipana una sorta di denuncia sociale, dove il mondo di oggi viene visto con gli occhi inermi di due cittadine “normali” e normalmente vittime di un tessuto sociale avverso, a guida televisiva, ma sempre ancorato a tradizioni o meglio a convenzioni improbabili. E alla fine emerge con tutta evidenza uno scontro sociale e filosofico, il solito braccio di ferro tra la “formica” e la “cicala”, tra la paura del futuro e il carpe diem».
Infine, Bruschetta conclude: «“Piscistoccu a ghiotta” è la prima produzione del Teatro del Mela, neo-fondazione che opera presso l’Auditorium di Pace del Mela. Per questo motivo ho voluto rendere un piccolo omaggio a questa città che, con grande partecipazione, ospita da quasi due anni il mio lavoro, ambientando la storia delle nostre due sconosciute eroine proprio a Pace del Mela».

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