Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

SCUOLA: MEGLIO PROMUOVERE O BOCCIARE?

28/02/2013 - Gentile Direttore, sono un docente di scuola media che da tempo ricevo la “Letterina”, spesso oggetto di vivace confronto con i colleghi. Le scrivo per sottoporle un quesito, certa della sua autorevole risposta: in occasione del primo consiglio di classe quadrimestrale di valutazione, una collega affermava che non avrebbe avuto senso continuare a parlare di P.S. in quanto si trattava di un alunno, a suo parere, irrecuperabile sul piano
comporta-mentale e disciplinare e che alla fine sarebbe da bocciare …
La discussione si è subito spostata sull’interrogativo: “Promuovere o bocciare nella scuola primaria?”. Che ne pensa?
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Gentile Professore,

L’interrogativo posto dal consiglio di classe mi ha subito ricordato un detto di don Milani: “Una scuola che boccia è come un ospedale che guarisce i sani e respinge i malati”.
Parlare di bocciatura già dal primo quadrimestre, non dovrebbe far pensare che, forse, il fallimento non è dell’alunno che si vuole bocciare ma della scuola, sistema formativo e educativo che non è capace di stimolare i percorsi di crescita e di capire e motivare gli studenti?
I docenti, prima di discutere di bocciatura (che resta comunque un atto collegiale), dovrebbero interrogarsi se hanno fatto tutto il possibile per quell’alunno.
La valutazione è un’operazione analitica, articolata, complessa, rivolta a prendere in considerazione la molteplicità dei possibili motivi dell’insuccesso dell’alunno e i docenti, perciò, non si possono limitare a prendere atto dei risultati, ma devono cercare, individuare, scoprire perché l’alunno non ha appreso.

Riprendiamo, comunque, l’interrogativo: la scuola primaria può bocciare?
La riflessione sulla problematica riguardante il mondo della scuola primaria, credo non si debba impostare in termini di “bocciature o promozioni” ma in chiave di “definizione” di scuola.
Il diritto-dovere all’istruzione sancito dalla nostra Carta Costituzionale ha come obiettivo la formazione degli studenti e non la semplice trasmissione di nozioni da misurare rigidamente alla conclusione dei vari traguardi.
Occorre prendere sempre più consapevolezza che il compito della scuola non è tanto quello di selezionare quanto quello di garantire il successo formativo a tutti gli alunni, creando tutte le condizioni che rendono possibile l’acquisizione delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti che attengono all’alfabe-tizzazione culturale e soprattutto alla loro formazione umana. Ciò significa che, specialmente nella scuola primaria, tutti gli alunni, a prescindere dalle loro possibilità intellettive, psichiche, dalle loro condizioni socio-ambientali, devono trovare, per gli anni obbligatori previsti dalla Costituzione, spazi educativi formativi adeguati alle loro esigenze e alle tappe del loro sviluppo.

Per una scuola di base che mira alla “promozione - liberazione della persona” e non a distribuire attestati con giudizi finali, occorre, perciò, principalmente una mentalità operativa nuova. Ecco, perché, nelle pagine di questo settimanale, continuiamo a scrivere che occorre cambiare definitivamente il sistema di reclutamento e di formazione in itinere dei docenti. Occorre passare dagli sporadici tentativi di aggiornamento a iniziative di “formazione continua” come garanzia di qualificazione professionale, di adeguamento al “divenire” della professionalità e delle “domande” di formazione poste alle scuole.
Speriamo che le promesse dei politici che a giorni prenderanno le redini del nostro Paese si tradurranno presto in provvedimenti che mettano le nostre Istituzioni scolastiche nelle condizioni di assicurare a tutti gli alunni, un vero successo scolastico.

Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina” ASASI

Commenti

  1. Ancora oggi si boccia in prima media, senza, anche se pienamente informati i docenti, pensare che bisogna guardare da più prospettive le situazioni e avere un metro per tutti. mentre nella stessa classe poi si è preferito promuovere che, gia ripetente e senza alcun risultato raggiunto, puchè passasse avanti

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  2. Mio figlio 11 anni quest'anno ha frequentato la prima media e su una classe di 23 ragazzini è l'unico che hanno discriminato bocciandolo,ora aspetto un colloquio con il dirigente scolastico perchè non sono d'accordo su quando successo,la sua risposta in merito alla bocciatura è questa
    Gent.ma Sig.ra
    terminati gli esami Le fisso un appuntamento.
    Una bocciatura non è mai una punizione ma di questo avremo modo di parlarci personalmente
    Cordiali saluti
    Io invece credo che sia una gravità per il ragazzino che dovrà trovarsi a cambiare scuola,compagni che si porta dall'asilo per essere inserito con ragazzini di 5 elementare !

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