La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

SCUOLA: MEGLIO PROMUOVERE O BOCCIARE?

28/02/2013 - Gentile Direttore, sono un docente di scuola media che da tempo ricevo la “Letterina”, spesso oggetto di vivace confronto con i colleghi. Le scrivo per sottoporle un quesito, certa della sua autorevole risposta: in occasione del primo consiglio di classe quadrimestrale di valutazione, una collega affermava che non avrebbe avuto senso continuare a parlare di P.S. in quanto si trattava di un alunno, a suo parere, irrecuperabile sul piano
comporta-mentale e disciplinare e che alla fine sarebbe da bocciare …
La discussione si è subito spostata sull’interrogativo: “Promuovere o bocciare nella scuola primaria?”. Che ne pensa?
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Gentile Professore,

L’interrogativo posto dal consiglio di classe mi ha subito ricordato un detto di don Milani: “Una scuola che boccia è come un ospedale che guarisce i sani e respinge i malati”.
Parlare di bocciatura già dal primo quadrimestre, non dovrebbe far pensare che, forse, il fallimento non è dell’alunno che si vuole bocciare ma della scuola, sistema formativo e educativo che non è capace di stimolare i percorsi di crescita e di capire e motivare gli studenti?
I docenti, prima di discutere di bocciatura (che resta comunque un atto collegiale), dovrebbero interrogarsi se hanno fatto tutto il possibile per quell’alunno.
La valutazione è un’operazione analitica, articolata, complessa, rivolta a prendere in considerazione la molteplicità dei possibili motivi dell’insuccesso dell’alunno e i docenti, perciò, non si possono limitare a prendere atto dei risultati, ma devono cercare, individuare, scoprire perché l’alunno non ha appreso.

Riprendiamo, comunque, l’interrogativo: la scuola primaria può bocciare?
La riflessione sulla problematica riguardante il mondo della scuola primaria, credo non si debba impostare in termini di “bocciature o promozioni” ma in chiave di “definizione” di scuola.
Il diritto-dovere all’istruzione sancito dalla nostra Carta Costituzionale ha come obiettivo la formazione degli studenti e non la semplice trasmissione di nozioni da misurare rigidamente alla conclusione dei vari traguardi.
Occorre prendere sempre più consapevolezza che il compito della scuola non è tanto quello di selezionare quanto quello di garantire il successo formativo a tutti gli alunni, creando tutte le condizioni che rendono possibile l’acquisizione delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti che attengono all’alfabe-tizzazione culturale e soprattutto alla loro formazione umana. Ciò significa che, specialmente nella scuola primaria, tutti gli alunni, a prescindere dalle loro possibilità intellettive, psichiche, dalle loro condizioni socio-ambientali, devono trovare, per gli anni obbligatori previsti dalla Costituzione, spazi educativi formativi adeguati alle loro esigenze e alle tappe del loro sviluppo.

Per una scuola di base che mira alla “promozione - liberazione della persona” e non a distribuire attestati con giudizi finali, occorre, perciò, principalmente una mentalità operativa nuova. Ecco, perché, nelle pagine di questo settimanale, continuiamo a scrivere che occorre cambiare definitivamente il sistema di reclutamento e di formazione in itinere dei docenti. Occorre passare dagli sporadici tentativi di aggiornamento a iniziative di “formazione continua” come garanzia di qualificazione professionale, di adeguamento al “divenire” della professionalità e delle “domande” di formazione poste alle scuole.
Speriamo che le promesse dei politici che a giorni prenderanno le redini del nostro Paese si tradurranno presto in provvedimenti che mettano le nostre Istituzioni scolastiche nelle condizioni di assicurare a tutti gli alunni, un vero successo scolastico.

Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina” ASASI

Commenti

  1. Ancora oggi si boccia in prima media, senza, anche se pienamente informati i docenti, pensare che bisogna guardare da più prospettive le situazioni e avere un metro per tutti. mentre nella stessa classe poi si è preferito promuovere che, gia ripetente e senza alcun risultato raggiunto, puchè passasse avanti

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  2. Mio figlio 11 anni quest'anno ha frequentato la prima media e su una classe di 23 ragazzini è l'unico che hanno discriminato bocciandolo,ora aspetto un colloquio con il dirigente scolastico perchè non sono d'accordo su quando successo,la sua risposta in merito alla bocciatura è questa
    Gent.ma Sig.ra
    terminati gli esami Le fisso un appuntamento.
    Una bocciatura non è mai una punizione ma di questo avremo modo di parlarci personalmente
    Cordiali saluti
    Io invece credo che sia una gravità per il ragazzino che dovrà trovarsi a cambiare scuola,compagni che si porta dall'asilo per essere inserito con ragazzini di 5 elementare !

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