Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

USCIRE DALLA CRISI: SOLUZIONE POSSIBILE E A COSTO ZERO

Messina, 19/02/2013 - Nel sistema economico del nostro paese c'è una esagerata evasione fiscale, ed è ben individuabile, ciò è riconducibile alle grandi imprese, grandi società di consulenza, grandi società di revisione, Law Firm (quelle che superano € 5.000.000,00 di giro di affari che strumentalmente hanno rapporti con l'estero), che hanno in
mano la gran parte degli scambi economici in tutti i settori dell'economia e della consulenza nel nostro Paese.
Paradossalmente sono quelle che risultano, dal punto di vista contabile amministrativo le più corrette, impeccabili e con i bilanci certificati da grandi Società di Revisione internazionali. A conferma di ciò vi sono i costanti controlli fiscali che non producono mai risultati di rilievo.
Ma purtroppo questi grandi gruppi non producono mai o quasi mai reddito da sottoporre a tassazione(*) (IRES per la societa, IRPEF per le persone fisiche), mirano sempre al pareggio di bilancio o con pochissimo utile, malgrado detengono la gran parte della economia sotto il loro dominio.

Quale sarà il mistero di ciò? Nessun mistero, è sotto gli occhi di tutti qual'ora si volesse vedere, purtroppo non si vuole vedere, perchè chi fa le norme in questo paese, obbedisce alla logica dei padroni del Feudo Italia. (*)
Esempio, tornando ai soggetti che superono € 5.000.000,00 di giro d'affari, basterebbe applicare gli Studi di Settore anche a loro, mettendo tutte le imprese a competere sullo stesso piano.
Il non avere applicato gli Studi di Settore a tutti i soggetti, ha fattosì che si distruggessero le piccole imprese, di conseguenza la distruzione del sistema produttivo italiano.(*)
Ripeto un esempio usato in diverse occasioni, 100 produttori di un certo prodotto, alimentare , siderurgico, edilizio, consulenza, di piccolo credito e assicurativo ecc, ecc., con volume d'affari mediamente di € 300.000,00 ciascuno, e comunque inferiore a € 5.000.000,00 quindi soggetti agli Studi di Settore che devono obbligatoriamente produrre reddito (almenochè non abbiano subito una catastofe incendio/alluvione/terremoto).
Un'altra impresa con € 30.000.000,00 di giro di affari (o comunque sopra € 5.000.001,00, quindi non soggetta agli Studi di Settore) si può permettere di andare in pareggio di bilancio (*)o con pochi euro di utile, senza pagare alcunchè di IRES, risultando inattaccabile fiscalmente.

Quel che è peggio con questo modo di agire hanno fatto fallire tutte le aziende sottoposte agli Studi di Settore loro concorrenti che pagavano le tasse nel nostro Paese. (*)
L'esempio vale per tutti settori merceologici e professionali.
(* *) In questa fase si evita di elencare chi sono i principali responsabili (*), ovvero le categorie che si dovevano mettere per t r a v e r s o ed impedire l'applicazione degli studi di settore solo ad una parte dell'economia, permettendo la distruzione del sistema produttivo del paese.

Per riattivare il sistema produttivo:
1) (*) Le banche devono ritornare a fare solo le banche (reinserimento Glass-Steagall Act) non...(* separare le attività bancarie tradizionali dalle attività finaziarie), evitando lo sfascio
dei derivati o subprime.
2) (*) Non prendersela con gli stati canaglia, ma ridurre la tassazione a livello sopportabile in Italia, perchè, se no gioco forza, tutti quelli che possono cercano come evadere tramite i paradisi fiscali, e nello specifico riescono a farlo solo i gandi gruppi (tramite … (*) ...gli abilitati specialisti delle transazioni internazionali “vedi cronache alcuni personaggi noti (*)inquisiti per reato specifico”). I piccoli non potendo competere sono costretti ad essere fuori mercato, ma il paradosso del nostro Paese sta nel fatto che i piccoli malgrado non riscono a stare a galla, sono comunque costretti finchè sono in vita a produrre reddito con l'imposizione degli studi di settore in pratica sono tassati non sul reddito prodotto ma sulla presunta capacità di produrre reddito. Questo è quello che è capitato negli ultimi 25 anni, con le norme dettate dai “padroni del feudo Italia”, distruggendo l'ossatura del sitema economico del Paese. Vedi quante imprese sono chiuse per cause naturali e quante hanno dovuto subire l'onta del fallimento, nel tentativo di resistere (ahahah. già, questo ha prodotto contenzioso per i Tribunali in tanti dicono che anche questo e indotto (volano), chi scrive ritiene che è solo marciume).


3) Sempre nell'immediatezza adrebbero applicate delle terapie d'urto, agendo su questi pochi ed elementari provvedimenti:
a- IMPOSTA MARGINALE REGRESSIVA oltre la quale alle grandi Società non conviene farsi tassare nei paradisi fiscali, la tassazione opportuna sarebbe, l'aliquota che pagano nei paradisi fiscali (solitamente non supera il 7%), oltre al costo della transazione che i grandi gruppi bancari applicano a queste operazioni GRIGE (ovviamente di ufficiale non c'è nulla ma solo delle approssimazioni, in qualche gruppo attualmente in disgrazia, nel buttarsi fango addosso, gli è sfuggito 5%).
b-Altro effetto positivo ed immediato si avrebbe sulla bilacia dei pagamenti. In pratica, tutte le operazioni di acquisto (beni o servizi) fittizie che fanno con l'estero per dimostrare dei costi per ridurre il reddito e portare i bilaci in pareggio o con qualche spicciolo di utile “fittizie sono le operazioni, ma il flusso di denaro che esce dal paese è reale”, l'effetto sulla bilancia dei pagamenti del paese è devastante doppiamente (*) (*)?.
(*).
STUDI di SETTORE per tutti o per nessuno

4) (*) Chi scrive non ha certo la pretesa di essere il depositario di tutte le soluzioni, ma qualche riflessione certamente la fà, non sempre si può concordare che le tasse prelevate dal fisco hanno lo stesso effetto sul sistema del Paese.
Forse qualche esempio ci aiuta a capire meglio, infatti, se consideriamo le tasse che si pagano sulle pensioni, che differenza c'è tra € 10.000,00 meno il prelievo fiscale che al netto diventano € 8.000,00 quando si potrebbe direttamente ridurre la pensione ad € 8.000,00?.
Lo stesso esempio vale per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e via dicendo. Questo esempio serve per farci capire che il gettito fiscale và prelevato sul reddito prodotto, le tasse vanno pagate veramente ma sul reddito prodotto nuovo, ovvero quello che producono le imprese, lavoratori autonomi ecc.ecc.. Il contrario non vale, perchè il reddito prodotto dai pensionati o quello del pubblico impiego sono solo partite di giro, le relative tasse che gli vengono trattenute hanno un peso ininfluente, appunto partite di giro, “lo Stato dà e lo Stato prende”, cosa è rimasto? che differenza c'è in cassa?.
Quindi, le tasse vanno prelevate sul reale reddito (ricchezza) nuovo prodotto dalle imprese e dai lavoratori autonomi in genere, mettendoli tutti sullo stesso piano a competere senza strozzare i piccoli (con gli studi di settore) ( * * ) e lasciando i grandi liberi di tenere l'85% dell'economia nelle loro mani senza produrre gettito per il Paese.

5)(*).
6)(*).
7)(*).
8)(*)
................
Chi vuole, può chiedere gli approfondimenti
e-mail caizzonedrfrancesco@libero.it

Commenti