Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

ABOLIZIONE DELLE PROVINCE. IL MIS: “SI PROCEDA CON MISURE VERSO I BISOGNOSI E COSTRUTTIVITÀ UNANIME ALLLE PROSSIME AMMINISTRATIVE”

Catania, 20\03\13 - Con l'approvazione da parte del Parlamento siciliano della legge per la cancellazione di quell'aborto giuridico che furono le Province, il Presidente della Regione Rosario Crocetta e quanti lo hanno sostenuto, manifestano concretamente l'interesse esclusivo dei siciliani che è quello di spazzare via la casta dei boiardi della politica parassita, e inaugurare un nuovo corso:
il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, che ha sempre veduto come fumo negli occhi la gestione dei politicanti pagati coi soldi pubblici i quali, invece di adoperarsi per favorire i siciliani, si sono comportati negli ultimi decenni da autocrati e oligarchi di un falso potere colluso in modo sporco con la nobile arte, perciò disinteressata, della Politica (come insegnò Platone proprio qui in Sicilia oltre duemila anni orsono), plaude alla decisione dell'ARS, incita il Presidente Crocetta e quanti hanno votato l'abolizione delle Province ad andare avanti senza tentennamenti e senza farsi condizionare da nessuno, in quel percorso luminoso che, si chiami "rivoluzione", "modello Sicilia" o altro, è esemplare e proietta la nostra Isola nuovamente all'avanguardia dei popoli liberi.

"Non si possono togliere soldi ai poveri", ha detto oggi in conferenza stampa il Presidente Crocetta: anzi si devono restituire, partendo dagli ultimi per finire a tutti i siciliani, le somme percepite in modo indegno dalla classe politica. Vi sono diverse forme per farlo.

Spiace constatare che da molte parti, anche dapprima favorevoli alla eliminazione degli sprechi e alla cancellazione dei privilegi dei politicanti, si continui a "cannoneggiare", ma in realtà si tratta solo di pallottole di carta putrescente poiché è indubitabile la volontà del popolo siciliano di liberarsi dai parassiti professionisti della politica, il provvedimento che non solo ci sgrava dal peso di mantenere presidenti, assessori e consiglieri provinciali con le nostre tasse, ma anche dona facoltà ai Comuni di istituire, come deliberò la nostra Carta Costituzionale detta Statuto Speciale nel 1946, finalmente resa realtà, i Liberi Consorzi. Il personale ex provinciale sarà assorbito dalle amministrazioni competenti, eliminando i tanti precari (sovente espressione dei favoritismi della casta), e i politici che "mangiavano" a spese di codesto ente inutile. Bravo Crocetta e un plauso al Movimento Cinque Stelle che ha fortemente voluto tale iniziativa sicilianista.

Ora si passi alla attuazione, con i risparmi milionari che ne conseguiranno, del promesso Fondo per la povertà ed al salario di sussistenza che molte famiglie siciliane e parecchi lavoratori onesti attendono con fiducia da parte del Presidente Crocetta, che lo ha messo nero su bianco e non mancherà di applicarlo. Una misura che se non è risolutiva darà un minimo di sopravvivenza a quei nuclei familiari più bisognosi e consentirà ancora una volta al governo della Sicilia di dimostrare a Roma che qui si agisce con i fatti e senza perdere tempo in vuote parole: non per niente i Siciliani nelle ultime elezioni regionali in maggioranza non andarono alle urne, attendono concretezza: ci pare che in questo senso il governo regionale si stia muovendo. È una battaglia difficile e soprattutto culturale ma Crocetta ha il sostegno di una forza storica e politica come il MIS nella cui bandiera vi è la difesa inalienabile dei diritti dei siciliani, dal lavoro alla onestà all'orgoglio di appartenenza alla Patria della trinacria. Il MIS è anche d'accordo per l'attuazione, comunicata da Crocetta oggi in conferenza stampa, del ticket sanitario versato da chi ha il reddito adeguato e girato ai meno abbienti per il fondo povertà; così per far lavorare sul territorio i forestali, che "dovranno guadagnarsi i soldi" (molti di loro svolgono anche una seconda professione, aggiungiamo noi: a fronte di chi non ha nulla...); come il ribadire la reintroduzione dell'Alta Corte in Sicilia: "se il governo nazionale nicchia, noi faremo per conto nostro", ha detto Crocetta. Così parla un Presidente sicilianista!

I prossimi appuntamenti elettorali in Sicilia sono le elezioni amministrative a Catania, Messina e altri comuni minori: continuiamo la lotta nella vicinanza concreta per la pulizia morale della Sicilia dopo decenni di malgoverno durante i quali nessuno può dirsi esente da colpe, ma nella volontà effettiva di ricostruire sgomberando il campo dalle macerie, e con piena fiducia nell'operato divino. La Madonna dell'Odigitria protettrice della Sicilia ci guidi.

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