Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SERVIZI SOCIALI MESSINA: CROCE PREPARA UNA 'GRAVE' SORPRESA PASQUALE

Il Commissario Croce prepara una sorpresa pasquale per il rinnovo dei bandi di gara per i servizi sociali che potrebbe portare gravi conseguenze occupazionali e sociali
Messina, 28/03/2013 - Se le voci di corridoio sarebbero confermate, significando che si procederà con l’affidamento a “prestazioni”, non verrebbero garantiti i livelli occupazionali e
soprattutto il passaggio dei lavoratori in applicazione dell’art.37 del CCNL – Cooperative Sociali. Lavoratori che si ricorda a tutti prestano attività nei servizi sociali da oltre un ventennio. A questo punto vorremmo conoscere quale è la strategia del Commissario, perché se il risparmio lo intende fare sulla forza lavoro significherebbe ridurla o addirittura annientarla. Cosa ancor più grave che i lavoratori perderebbero il posto di lavoro ma l’utenza, anziani, minori, disabili, si vedrebbero ridotte fortissimamente le prestazioni settimanali.

Altra cosa ancor più grave è il fatto che, con la scelta del Commissario di restituire i bandi gli uffici, si è provocato un forte disservizio in quanto alcuni servizi sono già sospesi ed altri di imminente scadenza che, se non si avvia la fase dei bandi e quindi nelle more dare vita alle proroghe, si arriverà alla paralisi totale.
Non possiamo giustificare il comportamento del Commissario che resta sordo alle richieste di parte sindacale soprattutto sulle mancate convocazioni che oggi è obbligato a farlo proprio perché interessano servizi ma interessano lavoratori. Risulterebbe pure che tra le proposte di bandi non c’è uniformità e quindi sarebbe opportuno un allineamento generale, prevedendo oltre alle clausole di salvaguardia dei livelli occupazionali, anche possibili pagamenti diretti dei lavoratori mediante l’obbligo di consegna delle buste paga all’Ente.

Per questo va ribadito con forza, e la storia parla, che bisogna ridare vita all’Istituzione dei Servizi Sociali che a quel tempo aveva una sua struttura dirigenziale e una sua dotazione organica tecnica ed amministrativa.
Purtroppo in un tempo non molto lontano la politica ma anche qualche sindacato si son opposti a tale ipotesi. Ma oggi resta l’unica ipotesi assieme alla reintenalizzazione dei sevizi ma che certamente prima di pensarlo bisogna capire come garantire i 700 lavoratori addetti.

Bisogna dare vita ad un tavolo di confronto serio e costruttivo con tutte le parti sociali in modo da dare garanzia ai lavoratori, migliore assistenza all’utenza e migliore organizzazione del sistema dei servizi sociali.
E’ necessario agganciare i servizi sociali anche alla progettazione di fondi della 328 che oggi con l’avvenuta approvazione da parte dell’Assessorato Regionale alla famiglia si deve dare il via alla pubblicazione dei 17 bandi per utilizzare i 17 milioni, per fare un ragionamento di armonizzazione per recuperare risorse da destinare ai servizi. Ci vuole un progetto organico solido e strutturato che deve garantire servizi e lavoratori.

Non vorremmo che tutto venga demandato alla prossima amministrazione che uscirà dalle urne il 9 e 10 giugno; Se così è il Commissario dovrebbe riflette e forse sarebbe il caso che passi la mano in quanto non è ammissibile che i funzionari preposti, senza direttiva alcuna ad oggi si sono dovuti sobbarcare responsabilità per le proroghe e la predisposizione di atti che puntualmente vengono restituiti dal Commissario per modifiche, rettifiche o addirittura stravolgimenti.
Vorremmo capire a quale gioco stiamo giocando.

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