Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

STROMBOLI: COSA SUCCEDE DENTRO IL VULCANO DURANTE UN PAROSSISMA?

Roma, 7 marzo 2013 - Una recente pubblicazione scientifica a cura dei vulcanologi Alessandro Bonaccorso, Sonia Calvari, Alan Linde, Selwyn Sacks, ed Enzo Boschi sul vulcano Stromboli mostra proprio cosa succede all’interno del vulcano nelle fasi che precedono, accompagnano e seguono una fase esplosiva parossistica come quella del 15 marzo 2007.
Il lavoro riguarda l'interpretazione dei dati dei dilatometri in pozzo installati a Stromboli nel 2006, che hanno registrato il parossisma di Stromboli del 15 marzo 2007. I ricercatori hanno interpretato questi dati confrontandoli con le immagini delle telecamere fisse gestite dall'Osservatorio Etneo-sezione di Catania, ed hanno trovato che il confronto di questi dati porta ad una nuova e più completa interpretazione dell'evento.

I dilatometri mostrano una fase iniziale della durata di circa 2 minuti durante la quale si registra una continua e graduale crescita della pressione all'interno del condotto. Questo processo era favorito dal fatto che il condotto di alimentazione si presentava inizialmente ostruito a causa di crolli sommitali avvenuti agli inizi di marzo 2007, e che avevano creato un vero e proprio "tappo".

Questa fase è seguita da 25 secondi durante i quali il segnale oscilla in maniera pulsante. Gli scienziati hanno interpretato questa porzione di segnale come pressurizzazione del sistema superficiale, che ha causato le vibrazioni del suolo e quindi anche lo scuotimento della parte alta del condotto, innescando delle frane superficiali di modesto volume, che sono state osservate dalle telecamere fisse, e che hanno accresciuto lo spessore del "tappo".

Quando il tappo che ostruiva i crateri è stato espulso durante la fase iniziale "Vulcaniana" dell'evento, i due dilatometri hanno mostrato un segnale opposto compatibile con la depressurizzazione di una sorgente posta a circa 1,5 km di profondità. La rapida depressurizzazione che ha accompagnato l'esplosione Vulcaniana ha causato l'oscillazione della sorgente che ha così prodotto tre cicli di circa 20 secondi ciascuno e di ampiezza decrescente.

L'effetto visibile di questa oscillazione, rilevata dalle telecamere fisse, è stata la produzione di una colonna eruttiva alta 2-3 km sopra la sommità del vulcano, seguita da due fontane di lava di intensità ed altezze decrescenti. E’ la prima volta che un simile processo viene descritto in un vulcano solitamente a condotto aperto.

Sonia Topazio
(Capo Ufficio Stampa INGV)

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