Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

STROMBOLI: COSA SUCCEDE DENTRO IL VULCANO DURANTE UN PAROSSISMA?

Roma, 7 marzo 2013 - Una recente pubblicazione scientifica a cura dei vulcanologi Alessandro Bonaccorso, Sonia Calvari, Alan Linde, Selwyn Sacks, ed Enzo Boschi sul vulcano Stromboli mostra proprio cosa succede all’interno del vulcano nelle fasi che precedono, accompagnano e seguono una fase esplosiva parossistica come quella del 15 marzo 2007.
Il lavoro riguarda l'interpretazione dei dati dei dilatometri in pozzo installati a Stromboli nel 2006, che hanno registrato il parossisma di Stromboli del 15 marzo 2007. I ricercatori hanno interpretato questi dati confrontandoli con le immagini delle telecamere fisse gestite dall'Osservatorio Etneo-sezione di Catania, ed hanno trovato che il confronto di questi dati porta ad una nuova e più completa interpretazione dell'evento.

I dilatometri mostrano una fase iniziale della durata di circa 2 minuti durante la quale si registra una continua e graduale crescita della pressione all'interno del condotto. Questo processo era favorito dal fatto che il condotto di alimentazione si presentava inizialmente ostruito a causa di crolli sommitali avvenuti agli inizi di marzo 2007, e che avevano creato un vero e proprio "tappo".

Questa fase è seguita da 25 secondi durante i quali il segnale oscilla in maniera pulsante. Gli scienziati hanno interpretato questa porzione di segnale come pressurizzazione del sistema superficiale, che ha causato le vibrazioni del suolo e quindi anche lo scuotimento della parte alta del condotto, innescando delle frane superficiali di modesto volume, che sono state osservate dalle telecamere fisse, e che hanno accresciuto lo spessore del "tappo".

Quando il tappo che ostruiva i crateri è stato espulso durante la fase iniziale "Vulcaniana" dell'evento, i due dilatometri hanno mostrato un segnale opposto compatibile con la depressurizzazione di una sorgente posta a circa 1,5 km di profondità. La rapida depressurizzazione che ha accompagnato l'esplosione Vulcaniana ha causato l'oscillazione della sorgente che ha così prodotto tre cicli di circa 20 secondi ciascuno e di ampiezza decrescente.

L'effetto visibile di questa oscillazione, rilevata dalle telecamere fisse, è stata la produzione di una colonna eruttiva alta 2-3 km sopra la sommità del vulcano, seguita da due fontane di lava di intensità ed altezze decrescenti. E’ la prima volta che un simile processo viene descritto in un vulcano solitamente a condotto aperto.

Sonia Topazio
(Capo Ufficio Stampa INGV)

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