Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

DALLA CHIESA: RITROVATA LA BORSA DEL PREFETTO UCCISO DALLA MAFIA MA RIGOROSAMENTE VUOTA

Palermo, 27/04/2013 – Doveva essere piana di carte e invece l’hanno ritrovata ‘vuota di tutto’, 31 anni dopo, la valigetta di pelle appartenuta al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che l’uomo di Stato aveva con sé il 3 settembre 1982, il giorno in cui fu ucciso a Palermo. Le ricerche della valigetta erano state avviate dopo l’esposto anonimo fatto giungere al pm Nino Di Matteo lo scorso autunno scorso.
Si parlava di una borsa piena di carte, riversa sul corpo del generale Dalla Chiesa ancora sul luogo dell’uccisione. Della borsa ‘piena di carte’ si torna a parlare nel verbale del 6 settembre, ma stavolta delle carte non si fa più menzione, anche se è fuori discussione che la valigetta conteneva documenti, dei quali sembra si sia persa ogni traccia.

La valigetta appartenuta al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che l’uomo di Stato aveva con sé il giorno in cui fu ucciso a Palermo, si trovava nei sotterranei del Palazzo di giustizia di Palermo, ma vuota e senza l’ombra di documenti che possano servire agli inquirenti per aggiungere qualcosa a quanto già si sa.

Commenti

  1. Questo e uno dei tanti motivi per cui la gente vota 5*.

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