Anche il comandante Schiavone all’iniziativa di Paoline e Fondazione antiusura, “Il Miracolo di Don Puglisi”: in vista della beatificazione. Giovedì 9 l’incontro con l’autore Roberto Mistretta
Messina, 29/04/2013 - Giovedì 9 maggio alle ore 18 nella libreria delle Paoline di corso Garibaldi, Messina, avrà luogo la presentazione del , edito nel febbraio di quest’anno da Anordest: è l’iniziativa che la Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi organizza in collaborazione con le Paoline come momento di riflessione in vista della beatificazione del prete di Brancaccio.
Sarà presente l’autore del libro, Roberto Mistretta, che sarà presentato dal comandante dei Ris di Messina, ten. col. Sergio Schiavone.
Mistretta giornalista, vive e lavora a Mussomeli (Caltanissetta), la Villabosco dei suoi romanzi. È autore della serie noir con protagonista il maresciallo dei carabinieri Saverio Bonanno, pubblicata con successo nei paesi di lingua tedesca: Germania, Austria e Svizzera. Ha vinto diversi premi letterari ed ha partecipato a festival e manifestazioni culturali a carattere nazionale. È autore del radiodramma “Onke Binnu” sulla cattura di Binnu Provenzano, mandato in onda con successo da Radio Colonia. Nel 2011 ha pubblicato “Giudici di frontiera”, raccolta di interviste a sei magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla mafia.
“Il miracolo di don Puglisi” ricostruisce la storia della conversione di Giuseppe Carini “che smaniava per diventare un uomo d’onore, ma dopo avere incontrato sulla sua strada don Pino Puglisi, ha scelto di testimoniare contro la mafia, di fare nomi e cognomi, di puntare l’indice accusatorio”. Una scelta di vita pagata a caro prezzo. Carini è nato e cresciuto a Brancaccio, lo stesso quartiere dove un giorno qualunque del 1990, arrivò, in punta di piedi, don Pino Puglisi. Oggi Carini è un testimone di giustizia, sottoposto dal 1995 allo speciale programma di protezione. È un testimone/fantasma che ha usufruito del cambio di identità, che ha dovuto tagliare tutti i contatti con la sua vita precedente, con la sua terra, con la sua famiglia. Un testimone che lotta per continuare ad affermare quei precetti di verità e giustizia che rendono gli uomini, tutti gli uomini, veramente liberi.
Quei precetti messi in pratica da don Puglisi nell’esercizio del suo ministero in una terra di frontiera dove lo Stato era assente, i bambini crescevano per strada, i giovani idolatravano gli uomini d’onore. Don Puglisi ha mostrato un’alternativa, una nuova opportunità di vita, un sentiero di riscatto. Carini l’ha colta.
Il libro ripercorre capitolo dopo capitolo, quei giorni palermitani, l’incontro tra Carini e don Pino, l’inizio di una sinergia mai venuta meno, neppure dopo il martirio di don Puglisi. Si sofferma sulla catarsi di quel giovane votato all’assassinio e che invece degli assassini è diventato fiero avversario. “Siamo abituati a cercare miracoli impossibili e a volte non vediamo che i miracoli ci camminano accanto”, si legge nella presentazione del libro. “Giuseppe Carini con la sua testimonianza di verità, è il miracolo vivente di don Puglisi”.
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