1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MIMMO MÒLLICA (MIS): "L'INDIPENDENZA DELLA SICILIA E' NEL PISTACCHIO DI BRONTE E NEL FORMAGGIO DI CAPRA"

Intervista a Mimmo Mòllica, coordinatore provinciale e portavoce del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia: “Spesso si è giocato con il conflitto nord-sud, ma si tratta di un falso storico. Il conflitto semmai è con l’invadenza della politica: “E vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti, / brutta banda di ruffiani e di intriganti… Alberto Fortis non è siciliano, la pensiamo allo stesso modo ma proporrò al Movimento di adottare come sigla ‘Povera Patria’ di Franco Battiato”

Messina, 15/04/2013 - Nell’imminenza della convention del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, che si terrà il prossimo 20 aprile a Mirto (Me), nella sala conferenze del Museo del Costume e dell’abito siciliano, abbiamo posto alcune domande a Mimmo Mòllica, coordinatore provinciale e portavoce del Movimento.

Prof. Mòllica, che senso ha oggi parlare di ‘indipendenza’ della Sicilia nell’Europa della moneta unica e della globalizzazione?

“La stessa che c’è tra il pistacchio di Bronte o il formaggio di capra Padduni, le cui origini risalgono ad Omero, e un tramezzino alla maionese. Indipendenza non è ‘separatismo’, non è scissione dal Paese, dalla società civile o dal mondo. E’ rispetto e valorizzazione della propria identità, delle proprie risorse e dei propri bisogni. La Sicilia è titolare di uno Statuto speciale, approvato nel 1946, convertito in Legge Costituzionale il 26 febbraio 1948, e con le isole Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica e Pantelleria è costituita in Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità politica dello Stato Italiano…”

Uno Stato nello Stato..?

“Una Regione Autonoma con diritti e doveri. La Sicilia, aspirando al turismo, non può che essere una terra di accoglienza, una realtà aperta e ricettiva. Spesso si è giocato con il conflitto nord-sud, ma si tratta di un falso storico. Il conflitto semmai è con l’invadenza della politica ‘romana’ e ‘palermitana’… “E vi odio voi romani, io vi odio tutti quanti, / brutta banda di ruffiani e di intriganti, / camuffati bene o male, da intellettuali o santi, / io vi odio voi romani tutti quanti. / Siete falsi come Giuda, e dirvi Giuda e' un complimento, / voi vivete ancora adesso avanti Cristo, / e trattate gli altri come i vostri nonni coi cristiani, / io vi odio tutti quanti voi romani”. Alberto Fortis non è siciliano ma la pensiamo allo stesso modo. Ovviamente i ‘romani’ cui fa riferimento Fortis non sono gli abitanti o i cittadini di Roma. Quelli sono come noi, le vittime dei ‘romani’ cui Alberto Fortis ha dedicato la sua canzone: quelli falsi come Giuda! Ma proporrò al Movimento di adottare come sigla ‘Povera Patria’ di Franco Battiato.”

Le prossime elezioni comunali 2013 in Sicilia rappresentano per il MIS una scadenza? E’ in tale prospettiva che avete scelto la data della vostra assemblea a Mirto?

“La nostra è un’assemblea organizzativa, per permettere al Movimento di rafforzare la sua presenza nel territorio messinese e dei Nebrodi, addentrandosi nel dibattito politico e sociale. Le prossime amministrative in Sicilia sono una scadenza in quanto il nostro Movimento intende incidere concretamente nel dibattito politico, sociale e culturale del territorio”.

Questo vuol dire che presenterete liste con il vostro contrassegno nei centri in cui si vota?

“Si, dove possibile è ciò che vorremmo fare. Ma prevediamo la presenza di nostri candidati in liste civiche ed aggregazioni con altri Movimenti, secondo la rispondenza che troveremo nelle singole realtà”.

Insomma, cercherete di salire sul carro pur di esserci?

“No, semmai cercheremo di dare il nostro apporto convinto a quei progetti che, a nostro avviso, meritano di essere sostenuti, in quanto si fanno carico dei problemi reali della gente e del territorio e non dei problemi dei partiti nazionali o regionali, dei loro proprietari e dei faccendieri in attesa di prebende, favori e sottogoverni”.

Come dire che non dialogherete con i partiti politici in quanto tali, né di destra e né di sinistra?

“Dialogare è un verbo che non si addice ai partiti. Il lessico dei partiti è spesso ingannevole e ‘dialogare’ è tra gli inganni peggiori. Noi intendiamo dialogare con la Sicilia vera e con il mondo nuovo, che includono l’uomo, il paesaggio, le bestie, il mare, il territorio, i pescatori…”.

Ai pescatori cosa prometterebbe?

“Farei promesse da marinaio. Prometterei la pesca indiscriminata, neonata tutto l’anno, reti a strascico e fermo biologico poco… logico. Ma poi non manterrei niente di tutto questo. Sarei irremovibile nell’ applicazione di normative che servano al ripopolamento ittico, alla riqualificazione del mare, alla tutela del sistema ambientale siciliano e mediterraneo. Dapprima mi odierebbero, poi capirebbero…”.

Cosa c’è da capire?

“C’è da capire quanto la ‘saggezza’ ci induce a capire. Ad esempio, c’è da capire che la politica dei partiti è fine a se stessa, saggi compresi. Che i partiti politici sono mostri che ingurgitano montagne di denaro pubblico per potersi saziare, gettando qua e là pezzi di cibo come ossi ai cani, per renderseli fedeli. Con coloro che non si accontentano, se lo scambio è conveniente, provano ad alzare la posta. Il clientelismo è la vera logica dei partiti. Non per niente si è arrivati a rimpiangere perfino la Democrazia Cristiana, cui venivano rimproverati metodi che in seguito sono stati mutuati ed ereditati come il DNA dai partiti post-tangentopoli.”

Insomma, scarsa fiducia nei partiti politici… Ma il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia non ha niente a che vedere con i partiti?

“Beh, cosa siano i partiti politici lo dicono i fatti (purtroppo), lo dicono i giornali, la radio e la tv, minuto per minuto. Hanno gettato la croce addosso a Beppe Grillo e ai grillini per avere rallentato i tempi di formazione del Governo. Ma ora stiamo vedendo come la fretta non sia per niente una… premura dei partiti. Nessuna premura, tanto il ‘lauto pasto’ a loro arriva ogni mese in banca, senza alcuna necessità di suicidarsi per i debiti. Siamo noi, semmai, a suicidarci per i debiti… fatti da loro”.

Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia a Mirto parlerà di programmi e progetti?

“Abbiamo scelto Mirto, anzitutto, per quel museo della Moda e del costume siciliano che è una realtà bellissima ed unica in tutto il centro-sud. Là ci incontreremo con i responsabili del Movimento, con gli iscritti e con quanti verranno. Dobbiamo parlare del Movimento e spiegare che per noi fare politica non è diventare ‘qualcuno’ ma ‘qualcosa’. Siamo ‘giocatori d’azzardo’ disposti a rischiare di vincere una società migliore”.

Commenti

  1. complimenti Mimmo e mi permetto sottolineare che l'appartenenza o l'adesione a movimenti non impegna su posizioni di schieramento e poi, destra, sinistra, progressisti lileristi... libertini intruppati nei partiti su posizioni di schieramento ben remunerati..." brutta banda di ruffiani e di intriganti"..." io vi odio voi romani tutti quanti" .Saluti Raffaele Ianniello

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