Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

“REBUS” DI CARMELO PUGLIATTI: AL MONTE DI PIETA’ DOMANI INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

MESSINA, 19/04/2013 - Domani 20 aprile, alle ore 18, un nuovo appuntamento con l’Arte contemporanea, che conclude il ciclo di eventi proposti dalla Provincia regionale di Messina. Le prestigiose sale espositive del Monte di Pietà ospiteranno fino al 5 maggio 2013 la mostra “Rebus” di Carmelo Pugliatti, figura tra le più interessanti dello scenario artistico messinese.

La manifestazione è promossa dall’assessorato provinciale alle Politiche culturali e organizzata da Saverio Pugliatti, consulente per gli eventi culturali del presidente della Provincia regionale. Inaugura l’assessore provinciale alle Politiche culturali, Giuseppe Crisafulli.
Saranno presenti i curatori Luigi Ferlazzo Natoli, Teresa Pugliatti e Gabriele Blundo Canto.


CARMELO PUGLIATTI: “REBUS”
“L’arte di Carmelo Pugliatti riflette in modo radicale e sincero un percorso insieme introspettivo e riflessivo, frutto di una straordinaria capacità di osservazione. Mai sganciata dal presente (si guardi “Merce di scambio” del 2008, in cui al volto di un migrante è segnato un codice a barre, o il dittico “Ave Maria” del 2011, in cui la Vergine si incarna in una donna afghana), la sua attenzione non lo porta ad evitare i territori più inquietanti del sé e del mondo, bensì a valicarli come un uomo protetto da una coperta bagnata attraversa una foresta in fiamme. Questa sincerità che fa della pittura figurativa il canale privilegiato, si esprime attraverso cicli di indubbia modernità che serbano un sostrato antropologico di grande spessore.

I suoi cicli precedenti, che lo hanno portato, tra l’altro, ad essere scelto per prestigiose iniziative quali “Artissima” (Torino) e “Messina Art Pride” (Padova), coniugano perfettamente l’attenzione alla cronaca ed il filo del sé, facendo della sua arte un pregevole documento di testimonianza del nostro presente e delle sue contraddizioni. La nuova serie dei Rebus si pone in continuità con il percorso precedente ed in qualche modo lo porta al culmine, nell’immensità delle sei tele senza telaio che si offrono come arazzi di morbida, vellutata purezza, nel verde della speranza di qualcuno che risponda alle domande esistenziali e sociali che sono – è questo il gioco – la risposta degli enigmi che implicano e scuotono fortemente lo spettatore”.

(Gabriele Blundo Canto)

Commenti