Zone alluvionate di Scaletta Zanclea, Giampilieri e comuni limitrofi. Dopo l’ennesima balla del commissario Croce che prometteva a gennaio l’arrivo dei soldi per il contributo di autonoma sistemazione , i cittadini alluvionati rivendicano i loro diritti
Messina, 01/05/2013 - Molti cittadini delle zone alluvionate di Scaletta Zanclea, Giampilieri e comuni limitrofi pensavano che, dopo i traumi materiali e
psicologici subiti per la calamità naturale del 1° ottobre 2009, sarebbero stati tutelati dalle autorità, che avrebbero loro garantito un futuro dignitoso e il diritto all’abitazione. Purtroppo non è stato così! Dalle polveri sottili dei camion che trasportavano inerti probabilmente di demolizioni di manufatti limitrofi i torrenti, agli scarichi sulla spiaggia di materiale non compatibile con l’ambiente (anche amianto), il calvario è continuato, nonostante l’intervento del capo del Genio Civile, ingegnere Gaetano Sciacca, che confermava la presenza di amianto sulla spiaggia di Scaletta Zanclea nell’intervista rilasciata al settimanale Centonove del 14 maggio 2010.
A tutt’oggi non ci sono risposte da parte delle autorità competenti all’esposto presentato da diecine di cittadini del luogo. A ciò si aggiunge oggi la drammatica crisi abitativa che colpisce i cittadini alluvionati che usufruivano dell’erogazione immediata del contributo di autonoma sistemazione concordato tramite OPCM. Questi cittadini hanno denunziato il notevole ritardo delle erogazioni mensili che permettono, agli stessi, di pagare l’affitto delle "nuove" dimore. Da giugno, hanno ribadito al commissario Croce in un incontro, non ricevono la quota mensile concordata, mettendo in crisi la loro già fragile situazione economica.
In quell’incontro di gennaio il commissario Croce aveva promesso una rapida soluzione del problema, anche perché i soldi sono già in banca… Sono passati parecchi mesi e gli impegni delle istituzioni non sono stati mantenuti! ADESSO I CITTADINI ALLUVIONATI DICONO BASTA A QUEST’INGANNO PERMANENTE… NISCITI I PICCIULI, DATO CHE CI SONO!! Ribadiscono, inoltre, alla protezione civile che lo status di sfollato, dato sostanzialmente da una colorazione degli immobili, effettuata proprio da chi di competenza, non è certo dipeso dalla volontà di alcun cittadino. - Considerato l'ancora attuale status di sfollati, con le conseguenti abitazioni di una colorazione tale da non poter essere abitabili, rammentano e rivendicano il diritto di ricevere il contributo fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza dell’intera zona.
In merito alla diatriba sullo stato di sicurezza della C/da Divieto, si rende noto che i lavori di messa in sicurezza della suddetta zona, risultano palesemente incompleti: il che minaccia l'incolumitá dei cittadini ivi residenti.
Pare infatti che la ferrovia non abbia dato il benestare all'ultimazione dei lavori, ovvero non abbia provveduto alla realizzazione di un foro di sfogo acque, proprio nel ponte ferroviario corrispondente alla C/da Divieto. É deducibile, dunque, che qualsiasi danno a cose e/o persone, causato da una tale ostruzione del flusso delle acque, sará attribuito ai responsabili dell'impedimento ultimazione lavori. PER RIVENDICARE IL DIRITTO AL CONTRIBUTO MENSILE PER LA CASA E IL COMPLETAMENTO DELLA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO.
il comitato no frane, Confederazione Unitaria di Base (CUB), PCL, Daniele David, Gianfranco Moschella, Renato Accorinti, Maria Cristina Saya, i singoli cittadini e tutte le personalità sociali e politiche dignitose, che si battono per i diritti dei cittadini alluvionati e la salvaguardia dell’ambiente, danno appuntamento venerdì alle ore 16.30 presso il Torrente Racinazzi (tragico simbolo dell’alluvione) di Scaletta Zanclea per una conferenza stampa, dove illustreranno le ragioni e le prossime eclatanti iniziative di lotta per soddisfare le loro giuste rivendicazioni!
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