Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

BENT PARODI DI BELSITO: PROFANATE LA TOMBA DELLO SCRITTORE E LA TECA DELLE SUE VOLONTÀ

Capo D’Orlando (ME) – La notizia è di quelle destinate a suscitare l’indignazione generale e ad aprire diversi interrogativi, dai più ‘banali’ ad altri ben più gravi e simbolici, per quanto all’indignazione non c’è più da aggiungere niente. La profanazione della tomba di Bent Parodi di Belsito, giornalista, scrittore, universalmente noto per la profonda cultura, già presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia e della Fondazione Piccolo di Calanovella, è un gesto che lascia indignati e attoniti per empietà e irriverenza.

La denuncia è stata fatta dal custode della tomba di famiglia, colui che si occupa di tenerla sempre in ordine: il giorno precedente era stato fatto sparire il “Trattato di Storia delle Religioni” di Mircea Eliade, opera custodita in una teca in cristallo ermeticamente sigillata, appartenuta all’uomo di cultura. La teca era stata fissata al basamento in marmo dell’altare, che si trova dentro la cappella che ospita le spoglie di Bent Parodi, assieme a quelle del poeta Lucio Piccolo, del quale Parodi è stato tra i massimi studiosi. Nella stessa cappella si trovano le spoglie di Agata Giovanna e Casimiro, sorella e fratello del poeta Lucio Piccolo, nonché quelle della baronessa Teresa Mastrogiovanni Tasca di Cutò.

Il “Trattato di Storia delle Religioni” di Mircea Eliade era stato sistemato in una teca di cristallo all’interno della cappella, per espresso desiderio di Bent Parodi di Belsito, per le profonde affinità che lo scrittore trovava nell’opera, rispetto al proprio pensiero. La persona incaricata dalla Fondazione Piccolo di Calanovella della cura e della pulizia della cappella gentilizia ha preso atto con costernazione della sparizione della teca di cristallo contenente il volume voluto con sé da Bent Parodi. Non gli è rimasto che avvertire il presidente della Fondazione, prof. Carmelo Romeo, il quale ha prontamente sporto denuncia al Commissariato di Polizia di Capo d’Orlando.

Assieme al volume di Mircea Eliade ne è sparito pure un altro di diverso valore. Ma ciò che suscita l’indignazione generale sono l’audacia e la tracotanza con cui una tomba possa venire profanata all’interno di un cimitero molto frequentato dalle persone. La profanazione di una tomba è sempre un gesto riprovevole e barbaro ma in questo caso la cosa si ‘arricchisce’ di significati e sospetti che potranno dileguarsi scoprendo l’artefice del volgare gesto.
_____________________
Trattato di storia delle religioni
di Eliade Mircea

"Il fine che ci siamo proposti - scrive Eliade - è quello di mostrare che cosa sono i fatti religiosi e che cosa rivelano". Nel complesso labirinto che essi costituiscono il lettore penetra a poco a poco, acquista familiarità con le diversità culturali da cui essi dipendono, prende contatto con le manifestazioni del sacro che si palesano a vari livelli cosmici (il Cielo, le Acque, la Terra, le Pietre), nei fenomeni biologici (i cicli vegetativi, i ritmi lunari, la sessualità), nei miti e nei simboli (il famoso mito dell'eterno ritorno). Il "Trattato", che a distanza di sessant'anni dalla pubblicazione conferma il suo valore e la sua permanente attualità, può leggersi da un duplice punto di vista: come interpretazione fenomenologico-religiosa spesso suggestiva e stimolante, e come documento del travaglio della cultura moderna, impegnata nella ricerca di un più ampio e sensibile umanesimo.

Commenti