Firenze, 3 maggio 2013 - Signor Presidente, abbiamo letto con particolare attenzione l’intervento da Lei pronunciato di fronte alle Camere per chiedere la fiducia al Suo Governo. Pur avendo riscontrato che nel testo si fa cenno alla necessità di affrontare i fenomeni della lotta alla criminalità organizzata, della corruzione e
dell’evasione fiscale, non Le nascondo che su questi punti, conoscendo la Sua sensibilità in materia, ci saremmo aspettati un discorso più incisivo, convinti come siamo che è puntando sulla centralità della cultura della legalità democratica, sul rispetto delle leggi e sul contrasto ad un malaffare sempre più sistemico e pervasivo, che il nostro Paese può ripartire e risanare i suoi conti pubblici, trovare le risorse necessarie per la ripresa economica, restituire credibilità alle nostre istituzioni e speranza ai cittadini onesti, impegnati e responsabili.
Nel Suo intervento, Signor Presidente, avremmo anche voluto leggere, nella parte dedicata alla non più rinviabile discussione sulla riforma della politica e dei partiti, un passaggio dedicato alla buona politica che già esiste nel nostro Paese e che è rappresentata anche da quelle amministratrici e da quegli amministratori che ogni giorno sono vittime di intimidazioni e di minacce in conseguenza del loro impegno per la legalità a presidio dei beni comuni, dell'interesse generale delle comunità, dei principi e dei valori posti a fondamento della nostra Costituzione.
Confidiamo che l’azione del Governo da Lei presieduto si incanali nella direzione da noi auspicata, partendo dal garantire una maggiore sicurezza personale agli amministratori minacciati, dalla riforma dell’attuale testo legislativo del codice antimafia (Dlgs 159/2011), della legge anticorruzione (L. 190/2012), dell'art. 416-ter del codice penale, di una radicale revisione della normativa sul gioco d’azzardo.
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