Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

“TRISTEZA”, DAI LABORATORI DEL PARCO UN KIT DIAGNOSTICO PER LA TUTELA DEGLI AGRUMI

Un chip di 2 cm per confrontare il ceppo presente nella pianta con i genomi del virus sequenziati
PALERMO, 16 maggio 2013 - Il panorama varietale dell’agrumicoltura siciliana è in continua evoluzione, grazie ai numerosi investimenti, alla ricerca per il miglioramento genetico e all’uso delle moderne tecnologie.
A fronte di uno scenario ricco di potenzialità esistono fattori limitanti come la “tristeza” degli agrumi, che da oltre un decennio affligge il nostro Paese: una soluzione arriva proprio dai laboratori del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, illustrata dal prof. Antonino Catara del Pst Sicilia, in occasione della riunione dell’Accademia dei Georgofili - sezione Sud Ovest - sul tema dell’innovazione in agrumicoltura, ospitata nella Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo.

«Se la recente introduzione dell’afide Toxoptera citricidus in alcune aree del Portogallo e della Spagna accresce la preoccupazione degli agrumicoltori per la particolare efficienza nella trasmissione di tutti i ceppi – ha affermato Catara - sono motivo di conforto e di soddisfazione le nuove tecnologie diagnostiche messe a punto da Alessandro Lombardo e Grazia Licciardello nei laboratori del Parco. In particolare appare rivoluzionario lo sviluppo di un kit diagnostico che in un chip di soli 2 centimetri consente di confrontare il ceppo presente nella pianta con tutti i genomi del virus sequenziati nel mondo (circa 40). Il tutto in tre ore, a fronte dei sei mesi necessari con il saggio su piante indicatrici. Il kit – ha concluso Catara - nasce da una collaborazione fra ST Microelectronics e Pst Sicilia, che ha definito l’impianto sperimentale, nell’ambito di progetti di ricerca di cui il Parco è capofila».

Innovazione e ricerca, ancora una volta si incontrano nei laboratori del Parco scientifico e tecnologico presieduto da Marco Romano, sperimentando con impegno e professionalità una tecnologia di frontiera, utilizzata per la prima volta in patologia vegetale, che grazie alla collaborazione con altri centri di ricerca - fra cui l’Università di Catania - potrà essere applicata anche per il riconoscimento dei batteri responsabili del greening degli agrumi e di patogeni simili che attaccano patata, carota, ginestra, pero e altre piante.

All’incontro, erano presenti tre generazioni di ricercatori, rappresentanti dell’assessorato regionale delle Risorse Agrarie e Alimentari e studenti, «con l’obiettivo - ha spiegato il presidente dell’Accademia Giulio Crescimanno - di fare il punto sui risultati maturi della ricerca in agrumicoltura, alla luce del Congresso Internazionale di Agrumicoltura tenutosi a Valencia nel novembre scorso, dei progetti in corso in Sicilia e delle problematiche che attraversano il settore». Tra i relatori anche Alessandra Gentile e Alberto Continella dell’Università di Catania, e Maria Antonietta Germanà, dell’Università di Palermo.

Commenti