
20/06/2013 - Cari ragazzi, so come l’esame di maturità rappresenti per voi un momento formativo irrinunciabile, più che un punto di arrivo sarà soprattutto di partenza per le vostre scelte future di studio o di lavoro. Si tratta, in definitiva, di uno dei momenti fondamentali della vostra vita, una tappa decisiva sotto molti punti di vista.
Vi ritornano, con ritmo invadente, lo ricordo anche per esperienza personale, una serie di domande: “ Come si comporteranno i commissari? Mi lasceranno parlare? “Supererò gli esami, e con che voto?”, “E dopo cosa farò?”, “Troverò un buon lavoro?”, “Passerò il test d’ingresso all’università?”. La mancanza di convincenti risposte si traduce, spesso, in insonnia, inappetenza, agitazione, in un vero concentrato di ansia e di stress che coinvolge anche le famiglie.
Alla Prof.ssa Carmela Calandra, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria dell’Università di Catania ho rivolto la domanda: Che fare per non soccombere all’ansia e allo stress?
Per quanto mi consta, afferma la Professoressa, i soggetti che affrontano tale traguardo con precario adattamento psicoemotivo hanno già dato nel corso dell’anno scolastico segnali di adattamento precario con sintomi ansiosi e depressivi e diverse somatizzazioni, per cui hanno già provveduto a cercare il necessario sostegno tramite il medico di base o approcci dallo stesso suggeriti.
Chi, indipendentemente dalle conoscenze e competenze, affronta tale tappa della vita con sufficiente maturità emozionale, esprime la capacità di orientarsi con varie strategie, mostrando la parte più personale del proprio comportamento, con meraviglia del docente curriculare presente in commissione, che scopre le potenzialità adattive del proprio allievo.
L’ansia, in generale, accompagna l’esigenza di prestazioni di migliore qualità, ma comporta due modalità di esprimersi. Se è contenuta, migliora le prestazioni, se è esagerata non è più adattiva ma destrutturante, con il rischio che l’allievo non sia in grado di gestire il proprio sapere in modo sintetico e creativo.
Così succede che il risultato finale della prova non soddisfi le aspettative per lo studente che si fa travolgere dall’ansia, mentre l’allievo, magari poco colto ma capace di gestire le proprie emozioni, meravigli per il successo ottenuto.
Da rilevare che l’esame di maturità richiede non solo sapere, ma l’uso proprio creativo di esso, come dimostra l’esercizio della tesina che nelle ultime prove ha dato spazio a questa modalità di collegare discipline e saperi.
Spaventarsi non serve, ognuno presenti se stesso, senza attendere miracoli improvvisi, perché essendo realistici, nulla si crea e nulla si distrugge.
In questi giorni, comunque, diventa importante una metodica di studio e di vita che rispetti i ritmi di riposo e dell’alimentazione e soprattutto che non lasci spazio agli abusi di sostanze nervine come caffè, tè, cioccolata, infusi assimilabili come quelli del guaranà o dell’erba Mate … accomunati da un effetto stimolante ed energizzante, ma con effetti collaterali come insonnia, ansia, agitazione, emicrania, incapacità di concentrazione.
Ringrazio la Prof.ssa Calandra certo che la sua riflessione sarà certamente di aiuto per tutti voi.
Ragazzi,
Non dimenticate, intanto, che siete entrati a scuola bambini e siete usciti cittadini maggiorenni, avete iniziato a leggere, scrivere e far di conto e terminato con un buon bagaglio di conoscenze. Anche se, forse, dimenticherete molte delle cose imparate, questi valori vi guideranno in ogni scelta che dovrete compiere.
Affrontate, perciò, con serenità le prove investendo da protagonisti sul vostro futuro.
Sono certo e lo auguro di vero cuore, che i membri delle commissioni, svolgeranno il loro lavoro con elevata professionalità e spirito di dedizione, con rigore e serietà, ma sempre con un atteggiamento di accoglienza e attenzione per valorizzare ogni vostro elemento positivo.
Buon esame e buon lavoro!
Giuseppe Luca
Direttore Responsabile della “Letterina”
ASASI
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