
Palermo, 27/06/2013 - Per evitare di perdere 600 milioni di euro di fondi europei, la Sicilia dovrà spenderne entro dicembre 100 milioni al mese (3,3 milioni al giorno), mentre dall’inizio dell’anno a ora la spesa è stata di 10 milioni mensili. È quanto emerso dalla riunione del Comitato di sorveglianza sullo stato di attuazione del Po-Fesr 2007-2013 che si è svolta a Palermo alla presenza dei dirigenti della Regione e dei componenti ministeriali della task-force.
Da gennaio a giugno, la Sicilia ha certificato 122 milioni di euro, l’obiettivo è di arrivare a 425 a fine ottobre e a 763 entro fine anno.
Rispetto al finanziamento complessivo del programma pari a 4,9 miliardi, la Regione ha finora certificato 1,1 miliardi, pari al 22 per cento, dato superiore di 4 punti rispetto a quanto risulta alla task-force ministeriale. Il differenziale sarebbe determinato da differenti sistemi di caricamento della spesa: la Regione avrebbe infatti calcolato anche gli interventi sui fondi Jessica e Jeremy, che in realtà presenterebbero gravi criticità, ora al vaglio del Comitato di sorveglianza. La Sicilia, comunque, in termini di certificazione della spesa è indietro rispetto ad altre aree d’Europa: nei Paesi sottosviluppati il dato medio è del 30 per cento, mentre quello degli impegni di spesa è del 77 per cento contro il 52 dell’Isola.
In pericolo i fondi dell’Unione europea legati al Po-Fesr 2007-2013. L’assessore Bianchi attacca i dirigenti regionali: “La responsabilità è dei dipartimenti, perché sono stati centrati appena il 20-30 per cento degli obiettivi”.
Sui ritardi nella spesa, l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, punta il dito contro i burocrati regionali. Se il governo Crocetta non ha raggiunto l’obiettivo di spesa previsto al 31 maggio
pari a 1,256 miliardi (60 milioni di euro in meno), spiega, “la responsabilità è dei dipartimenti, perché sono stati centrati appena il 20-30 per cento degli obiettivi”. Secondo Bianchi, il governo ha fatto la propria parte concordando la riprogrammazione della spesa con la task-force voluta dall’ex ministro per la Coesione, Fabrizio Barca, ponendo così le basi per l’accelerazione delle procedure: “Abbiamo davanti tempi strettissimi. Nei prossimi due mesi ci giochiamo una parte molto rilevante del programma comunitario, è necessario un focus sulle modalità di spesa e l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione. La valutazione sui singoli dirigenti si baserà proprio sui risultati conseguiti dai Dipartimenti nella spesa dei fondi Ue”. Ma non è che proprio a questi dirigenti la Regione ha sempre elargito il premio di produzione?
Redazione
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Crocetta se non e' contento della burocrazia puo ristrutturarla. Fa scendere tutti da cavallo e chi e' bravo risale.Inoltre lo stpendio dei dirigenti deve essere legato alla funzione ed al raggiungimento degli obbiettivi.
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