Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA: “SARÒ FRANCO MA ESSENZIALMENTE FURENTE”, RESA DEI 'CONTI' IN COMUNE TRA IL RAGIONIERE GENERALE E IL COMMISSARIO CROCE

Imboscata o desiderio di 'chiarezza' il documento pubblicato sul sito dell’ufficio stampa del Comune di Messina, successivamente rimosso, a firma del ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e del dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo, inerente la situazione economico-finanziaria dell'Ente durante la gestione del commissario Croce?
Messina, 28/06/2013 - Il documento a firma del ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e del dirigente
del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo, inerente la situazione economico-finanziaria dell'Ente durante la gestione del commissario Croce, cui è appena subentrato il sindaco eletto Renato Accorinti, non è stato condiviso dall'amministrazione entrante ma anzi rigettato con il seguente comunicato stampa:  
“In merito alle dichiarazioni personali rese in data odierna dal ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e dal dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo, l'Amministrazione comunale precisa che i contenuti della stessa riflettono esclusivamente opinioni personali dei suindicati dirigenti e non coinvolgono in alcun modo l'Ente, che non aveva contezza del documento. “

Precisazione e presa di posizione quanto mai opportune da parte di un’amministrazione appena in carica, che non può certo farsi ‘tutelare’ dagli estensori di un documento che non lascerà le acque stagnanti ma susciterà reazioni e polemiche. E la rimozione del documento dal sito del Comune di Messina è lo spartiacque di un prima e un dopo. Tanto che nelle ore successive la commissione valutazione istanze e curriculum, ha assegnato al dott. Sergio Colosi, direttore di sezione amministrativa, l'incarico di giornalista addetto al servizio stampa dell'Ufficio di Staff del Gabinetto del Sindaco Accorinti.

Ma ecco le parti salienti del lungo documento a firma del ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e del dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo

“Sarò sincero e chiaro, come del resto lo sono sempre stato in tanti anni di onorato servizio alle dipendenze del Comune di Messina, prima come dirigente al bilancio e al conto consuntivo, e poi dal 1° aprile 2008 come ragioniere generale, capo area coordinamento economico finanziaria e dirigente del dipartimento trattamento economico e previdenziale. In tanti anni di permanenza alle dipendenze del Comune, quasi sedici, ho prestato la mia opera in tante legislature, di cui tre interrotte e proseguite con gestioni commissariali. (…) Dobbiamo dire che l'ultima gestione commissariale certamente non ha brillato e non si è rivelata la migliore nei rapporti con la dirigenza, connotata da diffidenza, presunzione e atti di prevaricazione nei confronti di quest’area economico finanziaria, basti pensare all’assenza dei dirigenti del settore in tutte le conferenze in cui si è discusso dei problemi finanziari dell’ente.” (… )

Il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore e il dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo – quindi – “rammentano la doppia relazione, presentata il 9 settembre dello scorso anno alla Corte dei Conti, documento richiesto solo a quest’area ed al Collegio dei Revisori, trasmesso in anticipo al commissario Croce, il quale si è presentato con i suoi esperti e con un'altra relazione, non richiesta, a noi sconosciuta e riportante una serie di incongruenze (debiti dell’ATO Me3, ATM, ecc.), che molto probabilmente hanno orientato la Corte dei Conti in senso negativo. “

Ed ancora “la conferenza stampa del 12 novembre dello scorso anno, in cui sono stati dichiarati debiti per 240 milioni, di cui nessuno ha mai saputo fornire l’elenco; il bilancio di previsione 2012 approvato il 31 dicembre scorso, contenente l’entrata che il Commissario aveva concordato con il presidente della Regione, Rosario Crocetta , di 40 milioni che prima doveva essere di 200 milioni, poi di 90 milioni ed infine si è rivelato una beffa, in quanto la corresponsione è stata subordinata ad una serie di condizioni non realizzabili. L'Area Coordinamento Economico Finanziario aveva più volte suggerito al Commissario, sin dai primi giorni di dicembre, di approntare un bilancio non tenendo conto delle promesse della Regione siciliana. Infatti il 21 dicembre scorso è stato trasmesso lo schema di bilancio che, a nostro avviso, poteva essere approvato; è stato invece restituito con una nota, certamente predisposta dagli esperti, in cui venivano formulati rilievi incomprensibili ed inopportuni. “

"La predisposizione del piano di riequilibrio pluriennale 2013-2022, approvato dal Consiglio Comunale l’11 febbraio scorso, è stato redatto in perfetta solitudine senza alcuna direttiva dalla gestione commissariale. Allo scadere del termine assegnatoci per la predisposizione, il piano è stato consegnato al Commissario, il quale assieme al suo pool di esperti ha pensato bene di incrementare le entrate con delle risorse che l’AMAM avrebbe dovuto versare al Comune per l’uso degli impianti, per un importo di 150 milioni, rateizzando la cifra in 10 milioni annui, e che l’AMAM, a sua volta, avrebbe dovuto recuperare aumentando le tariffe di erogazione dell’acqua potabile senza preoccuparsi minimamente dell’impossibilità per il Consiglio Comunale di elevare le predette tariffe."

"Ci piace rammentare agli esperti che l’AMAM, con una nota del 20 marzo scorso prot. n° 6396, aveva comunicato al Commissario che il costo del servizio acquedotto era coperto nella misura del cento per cento, per cui riteniamo che in nessun caso potevano essere aumentate le tariffe. Ed ancora, le eventuali delibere di aumento delle stesse, qualora il Consiglio le avesse adottate, sarebbero state soggette all’approvazione del C.I.P.E. Il venir meno del contratto di servizio con l’AMAM, previsto nel piano di riequilibrio per 145 milioni, considerato l’asse portante del piano medesimo, assieme ad altre criticità, quali la mancata liquidazione dell’ATM e della Messinambiente, la mancata trasformazione in società per azioni dell’ATM, nonostante la deliberazione del Consiglio Comunale del febbraio 2012, ha fatto venir meno il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, con le conseguenze che voi tutti immaginate."

"L’ultima relazione prodotta a beneficio del Consiglio Comunale, della Corte dei Conti e del Collegio dei Revisori trasmessa con nota n° 124352 dello scorso 21 maggio non è mai stata comunicata a quest’area e al segretario generale. L’ultima esternazione effettuata dal Commissario nell’incontro dello scorso 5 giugno con i candidati a sindaco è stata la dichiarazione di debiti per 500 milioni di euro. In proposito ci corre l’obbligo puntualizzare che questa cifra è stata buttata giù tutta d’un fiato, con l’unico scopo di nascondere le inefficienze della gestione commissariale, con particolare riferimento al fallimento del piano AMAM. Dulcis in fundo il rifiuto di firmare, con giustificazioni inaccettabili, la relazione al conto consuntivo 2012. In definitiva la gestione commissariale si è concretizzata nella prima fase in un’attività ispettiva, mediante l’acquisizione di migliaia di documenti cartacei richiesti a tutti i dipartimenti e/o uffici, con conseguente dispendio di energie e di risorse; attività che non ha dato i frutti sperati, certamente approdati nel nulla."

"Quest’area nonostante le notevoli difficoltà evidenziate, scontrandosi spesso contro un muro di gomma, si è sempre prodigata nell’interesse supremo di questa città, assumendo al bisogno notevoli responsabilità e garantendo il minimo indispensabile per il funzionamento dell’attività economico-finanziaria”.

 Si conclude così il documento il documento del ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, e del dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo.

Commenti

  1. Da wikipidia:"Excusatio non petita, accusatio manifesta è una locuzione latina di origine medievale. La sua traduzione letterale è "Scusa non richiesta, accusa manifesta", forma proverbiale in italiano insieme all'equivalente "Chi si scusa, si accusa".

    Il senso di questa locuzione è: se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti. Affannarsi a giustificare il proprio operato senza che sia richiesto può infatti essere considerato un indizio del fatto che si abbia qualcosa da nascondere."

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