Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

RAI SENZA I PARTITI: UNA LEGGE DI STAMPO EUROPEO PROPOSTA DALLA SOCIETA' CIVILE

Dal Giovedì alle ore 17.00 al Lunedì alle ore 23.00, Sala Mercede Palazzo Marini, via della Mercede 55
Roma, 19/06/2013 - "Una Rai indipendente al servizio della libertà di informazione. Tavolo di lavoro Parlamento - società civile"
Giovedì 20 Giugno alle ore 17,00. Interverranno - Roberto Fico neo Presidente Vigilanza Rai, M5S; i
parlamentari Giuseppe Civati, Sandro Gozi, Corradino Mineo per il Pd, Gennaro Migliore per SEL, insieme ad altri degli stessi e di altri schieramenti politici, dei quali stiamo verificando in queste ore la disponibilità.
Sandra Bonsanti, Giovanni Valentini, Tana de Zulueta, Ascanio Celestini, Loris Mazzetti, Vincenzo Vita (Articolo 21), Nicola D'Angelo, Renato Parascandolo

Siamo al 57° posto al mondo come libertà di informazione. Costruiamo un servizio pubblico tv prendendo ad esempio i modelli europei più avanzati
Per una RAI SENZA IL TOTALE CONTROLLO DEI PARTITI E DEL GOVERNO CON UNA LEGGE DI STAMPO EUROPEO PROPOSTA DALLA SOCIETA' CIVILE

in una sala della Camera dei Deputati presso la Sala Mercede di Palazzo Marini, in via della Mercede 55, presenteremo l'avvio del tavolo di lavoro per costruire in Parlamento la Riforma della RAI proposta da MoveOn Italia, partendo dai 5 punti già sottoscritti da associazioni, sindacati, movimenti dei cittadini, insieme a numerosi parlamentari di diverse formazioni politiche.

"I cittadini "entrano" in Parlamento proponendo riforme per tutti e le Istituzioni possono diventare aperte"

La Riforma "La Rai ai Cittadini"
- 5 punti per garantire un bene pubblico
(Rai - Conflitto di Interessi - Antitrust)

Se tutte le forze veramente democratiche non sapranno spingere tutte insieme anche una riforma
della Rai tv Servizio Pubblico per il libero sapere di tutti
vorrà dire che questo paese sarà ancora un paese semi-libero.
Cambiamo le Leggi indicando una nuova strada.
I movimenti, le associazioni e i cittadini spingono i cambiamenti anche dentro il Parlamento
La Rai ai cittadini con le adesioni della società civile e della politica.
Insieme a leggi su Conflitto di Interessi - Antitrust

Incredibilmente in Italia si è andati alle elezioni politiche, ancora una volta, con un'informazione da paese semi democratico e con nessuna legge seria sul Conflitto di Interesse. L'unica condizione possibile per noi cittadini questa volta dovrà essere l'inderogabile impegno da far prendere alla politica nel far approvare, in questo Parlamento, tre leggi basilari in un sistema democratico. Insieme controlleremo e spingeremo il cambiamento.

Perché MoveOn Italia ha scelto come una delle sue missioni prioritarie la tv per i cittadini e una Tv libera di fare da cane da guardia ai poteri?
Perché oramai sappiamo che la Tv condiziona le priorità della politica e le scelte dei cittadini, quindi quasi tutto ciò che accade in politica, nel sapere ed in economia.
Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria efficienza aziendale, ma anche l'assoluta indipendenza editoriale del servizio pubblico.

1. Chiediamo il superamento dell'anomalia per la quale l'azionista del servizio pubblico è il Ministero dell'Economia.

2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20) e che ogni organismo di nomina e gestione abbia una composizione di genere paritaria (50/50). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un'azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l'Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento.

3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.

4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell'indipendenza e del massimo di qualificazione.

5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.
-----------------
Antitrust e Conflitto di Interessi

Congiuntamente e in continuità con il progetto “La RAI ai cittadini”, MoveOn Italia è inoltre impegnata alla definizione delle linee guida per iniziative che incidano sui due ulteriori temi di vitale importanza democratica quali l’antitrust e il conflitto di interessi.
La campagna "La Rai ai cittadini" propone la sua riforma per garantire un bene pubblico - Per garantire la libertà e il pluralismo dell'informazione questa riforma non può prescindere da una netta e chiara separazione, definita per legge, tra l'esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E' altresì necessario fissare limiti di concentrazione che un'unica società dei media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.
-------------------------------------------
Hanno aderito alla Riforma:
Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libera dalle mafie di Don Ciotti, Libertà e Giustizia, A Sud, "GIULIA" Giornaliste Unite Libere Autonome, Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives, Tavola della Pace, I cittadini contro le mafie e la corruzione, Rivista "Confronti", La Rete 2018, LogOut lab, magazine women in the city, Gruppo Nazionale della Rete per la rivoluzione Gentile, Assoprovider

Sostiene l'iniziativa:
Stefano Rodotà

Hanno aderito a questo percorso riformatore:
Tana de Zulueta, Sandra Bonsanti (Libertà e Giustizia), Moni Ovadia, Loris Mazzetti ("Vieni via con me" - Che tempo che fa"), Giulio Cavalli, Giovanni Valentini (La Repubblica), Giovanni Rossi (Presidente Fnsi), Gianni Minà, Silvia Resta, Marco Mele (Il Sole 24 Ore), Ugo Mattei ("Beni Comuni"), Alessandra Mancuso (portavoce "GIULIA" Giornaliste Unite Libere Autonome), Roberto Zaccaria, Flavio Lotti (Tavola della Pace), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Giuseppe Giulietti (Articolo 21) Alessandro Gilioli, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Oliviero Beha, Gianfranco Mascia, Lorella Zanardo (autrice de "Il corpo delle donne"), Sabina Guzzanti, Giulia Innocenzi, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre "Racconti di vita"), Paul Ginsborg, Michele Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto (Libertà e Giustizia), Arturo di Corinto, Rossana Casale, Santo Della Volpe (Libera), Franco La Torre, Silvia Bencivelli, Nicola D'Angelo, Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Luca Borgomeo, Nino Criscenti, Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Carlo Tecce (Il Fatto Quotidiano), Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (Alba - A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna (UsigRai), Antonio Turri ( I cittadini contro le mafie e la corruzione), Renato Nicolini, Marino Sinibaldi, Nino Criscenti, Anna Maria Polidori, Michele Conforti, Gian Mario Gillio ("Confronti"), Claudio Lazzaro, Massimo Sani, Leandro Piccioni, Renzo Santelli (Fnsi), Giovanbattista Frontera (Assoprovider), Alberto Lucarelli, Giorgio Balzoni (Tg1), Daniela de Robert (Tg2), Piero Badaloni

Ignazio Marino, Giuseppe Civati, Nichi Vendola, Flavia Perina Sandro Gozi, Luigi De Magistris, Dario Franceschini, Gennaro Migliore, Claudio Fava, Vincenzo Vita, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Furio Colombo, Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Leoluca Orlando, Antonio Ingroia, Antonio Di Pietro

Commenti