1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

S. ALFANO: “A BARCELLONA P.G. SISTEMA CRIMINALE STA TREMANDO”

BRUXELLES, 10 LUG - “La mafia barcellonese è stata duramente colpita dall’operazione portata a termine questa mattina. L’ordinanza di custodia cautelare per 35 persone, emessa su richiesta della DDA di Messina, ha fatto certamente tremare il sistema criminale barcellonese, già messo a dura prova dagli arresti di Rosario Pio Cattafi e dell’ex
latitante Filippo Barresi. Non dimentichiamo che tutto questo ha avuto origine dai pentimenti di alcuni boss, primo tra tutti Carmelo Bisognano, ma anche dai contributi di altri collaboratori, tra i quali Salvatore Campisi. Il mio ringraziamento va a tutti coloro i quali, sotto la direzione del Procuratore Lo Forte, hanno investito il proprio impegno sulla lotta alla mafia, portando al risultato odierno. Mi auguro, però, che i fari restino puntati su Barcellona Pozzo di Gotto perché il lavoro da fare è ancora tanto e la mafia barcellonese è abilissima nel rigenerarsi”.

Lo ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo e figlia del giornalista Beppe, ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), nel 1993.

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