Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

WWF: “TRIVELLE NELLO STRETTO: RISCHI ‘ESPLOSIVI’. IL MINISTERO DELL’AMBIENTE RESPINGA I PROGETTI DI RICERCA PER IDROCARBURI”

Le Osservazioni WWF per la Commissione VIA. La petizione online wwf.it/ilpetroliomistastretto e da oggi su change.org Sul sito il primo video-racconto sulla biodiversità nel canale di Sicilia B-roll, foto e altri video per le tv su http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/Mare/
19/07/2013 - Nell’ambito della campagna “Sicilia: il petrolio mi sta stretto”, il WWF ha chiesto alla commissione tecnica competente del Ministero
dell’Ambiente di bocciare i progetti di ricerca di idrocarburi che Eni e Edison hanno presentato nel Canale di Sicilia, attualmente al vaglio della Commissione Valutazione di impatto Ambientale.

Questi nuovi progetti si sommano ai due permessi di ricerca già concessi alle stesse compagnie in area contigua e a altri sette titoli minerari tra istanze, permessi e concessioni che pure insistono nel Canale di Sicilia, un’area ricchissima di biodiversità, di turismo, ma anche di vulcani sottomarini tuttora attivi e considerata ad alto rischio sismico: tutti elementi che rendono i potenziali impatti delle trivelle davvero “esplosivi”, certamente incompatibili con il delicato equilibrio ecologico e geologico della zona. Per questi motivi, al di là dei pareri tecnici, il WWF chiede al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando di esprimersi contro questo velleitario rilancio delle produzioni nazionali di idrocarburi che stanno mettendo a serio rischio i nostri mari.

Il Canale di Sicilia è un’area estremamente ricca dal punto di vista ambientale – vi nuotano delfini, balenottere, mante mediterranee, aquile di mare, squali, tonni, pesci spada e tartarughe marine - e riveste un’importanza strategica per l’intero Mediterraneo. Per proteggerla il WWF ha lanciato la campagna “Sicilia, il Petrolio mi sta stretto”, uno spazio di attivazione della cittadinanza per scongiurare e discutere la minaccia delle trivellazioni nello Stretto di Sicilia, con una speciale petizione online su wwf.it/ilpetroliomistastretto - da oggi promossa anche dalla piattaforma globale change.org - che per tutta l’estate raccoglierà firme per chiedere di fermare le trivelle e per l’istituzione di un’area protetta a Pantelleria, isola vulcanica vero gioiello del Mediterraneo, nonché unica isola non ancora tutelata nello Stretto di Sicilia. Da anni Pantelleria è in attesa di divenire un’area protetta, rientrando tra le zone di particolare pregio ambientale e culturale e oggi è più che mai minacciata da nuovi progetti di piattaforme petrolifere off shore.

La petizione WWF, che ha già raccolto migliaia di firme ha suscitato l’interesse dei panteschi e del sindaco di Pantelleria che nei giorni scorsi ha presentato una richiesta di incontro al ministro dello Sviluppo Economico e al ministro dell’Ambiente per affrontare il tema. Ai panteschi e al sindaco di Pantelleria va il plauso del WWF. Per questo l’Associazione chiede a sempre più cittadini italiani di firmare la petizione online per esortare ancora di più all’azione il sindaco di Pantelleria e i suoi cittadini, che devono poter contare sull’appoggio di tantissime voci che dicono no al petrolio nel nostro mare.

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