Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

MORTA DI PARTO A NICOSIA, IL MINISTRO LORENZIN: "ISPETTORI IN SICILIA PER ACCERTARE I FATTI", 6 INDAGATI

Sono sei gli indagati per omicidio colposo e aborto colposo nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Antonina Seminara, la quarantenne originaria di Gangi, deceduta dopo un parto cesareo durante il quale i medici hanno estratto il feto senza vita. Si tratta di due ginecologi, un anestesista, due ostetrici ed un operatore del 118. La donna è morta sull'elicottero che, dopo una grave emorragia, la portava da Nicosia, dove aveva subito l'intervento, a Sciacca dove doveva
essere ricoverata. Omicidio colposo e aborto colposo: sono i due reati ipotizzati dal procuratore capo di Nicosia, Fabio Scavone, nell'ambito dell'inchiesta. Il fascicolo è aperto come atto dovuto propedeutico alle autopsie che si terranno domani pomeriggio sul feto e venerdì sulla donna (Ansa)
Nicosia (Enna), 07/08/2013 - Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo la notizia riportata dai media relativa alla morte di una donna di 40 anni, deceduta in seguito a sopravvenute complicanze all’Ospedale di Nicosia (Enna) dove era sottoposta a un intervento di parto cesareo, ha deciso ieri di inviare gli ispettori del Ministero della Salute.

“Ho dato immediatamente mandato agli ispettori di recarsi in Sicilia per accertare le cause che hanno portato al decesso della donna e del neonato e verificare le modalità organizzative di trasporto ed emergenza.
Morire di parto nel 2013 è già difficile da comprendere, ma se ciò è provocato da negligenze è inaccettabile. Per questo gli ispettori verificheranno la sicurezza e l’appropriatezza delle procedure eseguite nell’ambito della gravidanza della signora”.

Intanto il Ministero ha trasmesso all’Assessorato Regionale della Salute della Regione Siciliana formale richiesta di una dettagliata relazione su quanto accaduto.

In particolare il Ministero ha richiesto di fornire elementi relativi al percorso diagnostico-terapeutico della donna e sulle modalità di gestione della gravidanza; organizzazione del sistema di trasporto d’emergenza con elisoccorso; organizzazione del sistema di trasporto materno e neonatale; distribuzione dei posti di rianimazione per provincia; quadro riassuntivo della riorganizzazione dei punti nascita e delle eventuali deroghe.

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