Baarìa Film Festival, a Bagheria il primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”

BAARIA FILM FESTIVAL.  “La Sicilia e le altre isole”.  Dal 2 al 6 luglio 2025.  Tra gli ospiti i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Danis Tanovic, gli attori Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e i registi Costanza Quatriglio, Luca Barbareschi e Aurelio Grimaldi.   23/06/2025 - Il  Baarìa Film Festival  (Bagheria, PA), primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”, ha annunciato il programma, tra opere inedite o poco note in Italia e il meglio tra le 1140 iscrizioni provenienti da tutto il mondo. In  Arcipelaghi , sezione competitiva di  lungometraggi,  figurano tre film che hanno rappresentato il loro paese agli Oscar 2025:  Old Fox  del regista taiwanese  Ya-chuan-Hsiao ,  romanzo di formazione ambientato nella Taiwan di fine anni Ottanta ,  Under the Volcano  del polacco  Damian Kocur , che segue le vicende di una fam...

TINDARI FESTIVAL: UNA SOLA MOLTITUDINE, L’8 AGOSTO TORNA LA DANZA

Tindari (Me), 07/08/2013 - Giovedì 8 agosto, alle ore 21,30, al Teatro antico di Tindari ritorna la danza con “Una sola moltitudine” e le coreografie di Patrizia Bellitti, Pucci Romeo e Danilo Anzalone.
I tre autori del lavoro usano un linguaggio a volte scabro e furente, quando non ossessivo, ma la linea di movimento sposata risulta “poetica” e ritmica.

La scena, abitata da oggetti che rimandano subito all’idea dello “spostamento”, è gremita all’inizio da una folla di viaggiatori ed è questo il leitmotiv del lavoro, che non pretende di raccontare alcuna storia, se non la necessità del “viaggio”, dell’apertura all’altro che, su un filo conduttore fatto di motion, ci rapisce per guidarci nel giardino interiore del gesto.

La coreografia, pur essendo complessa e cesellata, è tuttavia chiara, netta, fluida e leggibile.
I danzatori alternano con facilità e apparente indifferenza combinazioni sequenziali, talvolta per tutto il complesso, talvolta per piccoli gruppi, con qualche frammento di “assolo” mai banale, attraverso canoni e contrappunti, mentre la musica, mai invasiva, colora di un mood dolcemente malinconico le “frasi” di movimento ora acquatiche, ora aeree, ora terrestri.

Gli interpreti costituiscono la forza di questa interessante composizione, perché ci comunicano tutto il loro piacere di danzare, con una qualità cool tipica della danza contemporanea migliore.
Le luci disegnano e definiscono insieme alla coreografia uno spazio che percepiamo “aperto”, mentre i video giocano sullo straniamento fra “interno” ed “esterno”.
Durante questo “viaggio” assume un particolare significato la presenza del Maestro violinista Igal Shamir pilota di caccia, musicista e scrittore che con le sue melodie ha permesso ai giovani danzatori di esplorare nuove strade.



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