1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

“VULCANO DELL'ARTE”, PERSONALE DI XU HONGFEI A ZAFFERANA ETNEA

Conferenza stampa venerdì 30 Agosto ore 11, sala consiliare municipio di Zafferana Etnea. Vernissage 31 Agosto ore 19.45
Zafferana Etnea, 23/08/2013 - ARTE: venerdì 30 agosto alle ore 11.00 presso la sala consiliare del municipio del Comune di Zafferana, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra personale del maestro Xu Hongfei, curata dallo storico dell’arte Laura Cavallaro.
In esposizione 11 grandi sculture che per 15 giorni, dal 31 agosto al 15 settembre, saranno fruibili nella splendida e storica in piazza Umberto I a Zafferana Etnea (Catania).

Sabato 31 Agosto alle ore 19.30 si terrà l’inaugurazione della mostra inserita nel programma di eventi estivi della Kermesse “Etna in scena” del Comune di Zafferana Etnea. Arte ed economia saranno protagoniste di un fitto programma di incontri con imprenditori locali, artisti e studenti dell’accademia di Belle Arti di Catania, per promuovere sinergie di sviluppo commerciale e culturale tra la regione del Guangdong Cinese e il versante Est dell’Etna, da Oriente ad Oriente un progetto di marketing turistico- culturale.

La delegazione che sarà presente a Zafferana Etnea è composta dall’Assessore alla cultura della città di Guangzhou, dall’intero staff del maestro Xu Hongfei, da un gruppo di prestigiosi rappresentanti della stampa cinese e da imprenditori tra cui un importatore di vini. Il Sindaco Alfio Russo di Zafferana Etnea: “La cultura è alla base della crescita e dello sviluppo dei popoli e della società civile in cui viviamo. In questi quattro anni, anche grazie al grande impegno di tutta l’amministrazione comunale, siamo riusciti a far diventare Zafferana un centro culturale e delle belle arti.

Con grande determinazione ho sempre sostenuto che la cultura sia il cibo dei popoli ed investire nella propria società consenta lo sviluppo di tutti gli aspetti, non solo culturali, ma anche economici e turistici. Il dialogo che da tempo abbiamo instaurato con il tessuto imprenditoriale del nostro territorio, ci consente oggi di ospitare una delegazione cinese creando un ponte da Oriente ad Oriente, dal versante est dell’Etna, il nostro, alla lontana regione del Guangdong Cinese. Un’iniziativa, sostenuta economicamente esclusivamente dal Governo cinese, offre alla nostra cittadina e al versante Est dell’Etna un grande richiamo turistico e culturale.” Incontri d’arte e estemporanee d’arte sono in programma già domenica 1 settembre, in piazza Umberto 1, con l’inaugurazione del “laboratorio aperto” a cura della scuola di scultura dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, grazie alla collaborazione con il Direttore Virgilio Piccari. 
Tre studenti, Gianluca Aresco, Piermanuel Cartalemi, Pierluigi Portale, diretti dal tutor Mario Cantarella che realizzeranno ciascuno un’opera scultorea su blocchi in pietra lavica sino a giorno 5 settembre. Le opere saranno donate al Comune di Zafferana. Il 3 settembre, alle ore 18.00 si terrà nella sala consiliare l’incontro di approfondimento sull’arte contemporanea, parallelismo tra oriente e occidente, con il Prof. Antonio Portale e 50 studenti dell’Accademia di Belle arti di Catania, sempre nel pomeriggio, la parte alta della piazza Umberto I, ospiterà una mostra di opere in pietra lavica di artisti locali: Petralia Alfio, Guardo Vito, Mele Gisvelto e Privitera Cari.

La mostra
11 sculture che saranno svelate al pubblico e alla presenza delle autorità sabato 31 Agosto alle ore 19.30 e saranno fruibili per quindici giorni .
“Xu Hongfei sovverte i canoni di bellezza, rivoluziona i codici estetici, ironizza, ammicca, svela, annulla le distanze, conquista lo spettatore e lo fa interagire con l’opera d’arte, strappandogli un sorriso ed uno scatto fotografico. Non c’è e non può esserci in Xu Hongfei la maestosa classicità che si avverte di fronte ad una statua greca o il vibrante turbamento al cospetto di un’opera michelangiolesca, né la sublime bellezza che si ha davanti ad una scultura di Canova, piuttosto il pensiero va al pittore e scultore colombiano Fernando Botero, notissimo in tutto il mondo per le sue figure e composizioni dalle proporzioni esagerate. Mentre in Botero, però, è la realtà stessa ad essere deformata e lui la racconta dettagliatamente ma come se la osservasse attraverso un filtro in grado di azzerare il coinvolgimento emotivo dell’artista, in Xu Hongfei lo spettatore può empaticamente riconoscere donne che compiono azioni, a nostro dire, comuni ma in maniera straordinaria” così afferma la curatrice Laura Cavallaro.

L’artista
Xu Hongfei, nato nella città di Yangjiang, provincia del Guangdong nel 1963, si è laureato presso il Dipartimento di Scultura dell’Accademia di Belle Arti nel 1990 a Guangzhou. Attualmente è Preside dell'Accademia di Scultura Guangzhou. Le sue sculture "Donne paffute" rappresentano un caso unico nella scultura cinese. Xu Hongfei utilizza in modo sapiente l’uso di diversi materiali e una tecnica multi-prospettica nella creazione delle sue sculture.
L’artista ha ottenuto grande successo durante la mostra a Melbourne acquisendo grande notorietà tra la gente ed il pubblico. Le sue “donne paffute” sono state esposte in molte città e sono entrate a far parte di numerose collezioni di istituti d'arte e di privato sia in Cina che all'estero.

La curatrice
Laura Cavallaro nasce a Catania il 3 aprile 1985. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive all’Università di Catania in Scienze dei beni culturali, dove si laurea nell’aprile 2008. Successivamente, assecondando la sua più grande passione, si trasferisce ad Urbino, conseguendo presso l’Università degli studi “Carlo Bo” la laurea specialistica in Storia dell’arte, nel novembre 2011. Attualmente lavora a Catania presso il MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia. Ha curato diversi testi critici, recentemente quello relativo alla mostra “Sculture” del Maestro Gesualdo Prestipino (Catalogo Edizioni MacS); collabora inoltre, per la sezione Arte, con il periodico culturale “L’EstroVerso”.

Il testo critico della curatrice Laura Cavallaro - L’ipertrofica leggerezza dell’essere
Immaginiamo per un attimo di entrare in una dimensione nuova, fantastica ed audace, in sottofondo musica di giostre. Immaginiamo di guardare noi stessi e gli altri con occhi nuovi, freschi, entusiasti, gli occhi di un artista, gli occhi del Maestro Xu Hongfei: ecco allora la realtà diventerebbe ipertrofica, ogni cosa si dilaterebbe oltremisura, il pianeta stenterebbe a contenerci tutti, quasi si annullerebbero le differenze degli uni con gli altri e tutto sarebbe smisuratamente tanto, forse troppo diremmo, disorientati e spaventati dall’oltre-limite.
Ma l’Arte sa spingersi oltre, sa varcare tutte le soglie e parla un linguaggio universale. L’Arte è duttile, malleabile, è finzione, funzione, è segno, sogno, è materia, senso, è mezzo, tramite. L’arte avvicina ed allora può capitare e, guardatevi attorno, è capitato, che un’artista cinese, uno scultore, si allontani dal suo Oriente per avvicinarsi al nostro Occidente ed avvicinandosi trascina anche noi con i suoi mezzi, cioè le sculture, in una dimensione di gioco, di divertimento, di spensieratezza, di infanzia come quando da bambini tutto inevitabilmente appare grande e sproporzionato. Xu Hongfei sovverte i canoni di bellezza, rivoluziona i codici estetici, ironizza, ammicca, svela, annulla le distanze, conquista lo spettatore e lo fa interagire con l’opera d’arte, strappandogli un sorriso ed uno scatto fotografico. Non c’è e non può esserci in Xu Hongfei la maestosa classicità che si avverte di fronte ad una statua greca o il vibrante turbamento al cospetto di un’opera michelangiolesca, né la sublime bellezza che si ha davanti ad una scultura di Canova, piuttosto il pensiero va al pittore e scultore colombiano Fernando Botero, notissimo in tutto il mondo per le sue figure e composizioni dalle proporzioni esagerate.

Mentre in Botero, però, è la realtà stessa ad essere deformata e lui la racconta dettagliatamente ma come se la osservasse attraverso un filtro in grado di azzerare il coinvolgimento emotivo dell’artista, in Xu Hongfei lo spettatore può empaticamente riconoscere donne che compiono azioni, a nostro dire, comuni ma in maniera straordinaria. Tali immagini, fresche e gioviali, vanno a scombinare la tradizionale e stereotipata raffigurazione delle donne orientali per restituircele in una caricaturale e gioiosa monumentalità che le pone tuttavia in armonia con se stesse e con lo spazio. L’artista, infatti, compie un’azione inversamente proporzionale: nell’espandere le forme sembra alleggerirle, nel dilatare i volumi racchiude l’essenza delle donne che esprime nella disinvoltura dei loro atteggiamenti e nella trasparenza degli sguardi. Le donne di Xu Hongfei sono belle perché enormemente piene e generatrici di sentimenti positivi, prosperose perché rigogliose, abbondanti perché fertili.

Se ne vanno spigliate in bicicletta; portano sostenute il loro cane a spasso non curandosi dei pensieri altrui; fanno sport, appassionate e con dedizione, prorompentemente s-coperte da abiti succinti; consapevoli della loro personalità non temono il confronto con donne slanciate e longilinee; esprimono la loro innocenza nel giocare con i bambini ma sanno anche essere amanti voluttuose che attendono con pazienza il loro compagno nelle calde sere estive e quando danzano con lui sanno regalargli una romantica ed indimenticabile emozione. Tutto ciò Xu Hongfei lo sa bene e rompendo quegli schemi e preconcetti dei quali siamo costantemente bersagliati e bersaglio, propone, attraverso un linguaggio artistico che fa riferimento all’Occidente, un messaggio dal forte legame con la tradizione e cultura orientale e che è ben sintetizzato nel pensiero del Maestro Liezi: «Il mio corpo è unito al mio centro, il centro è unito all’energia, l’energia è unita allo spirito universale, lo spirito universale è unito al mio essere».

Laura Cavallaro

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