1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

MILAZZO: “ULYSSES: BENVENUTI A TEATRO!”, DOMENICA AL CASTELLO

Milazzo, 27/9/2013 - Domenica alle 21.30 su iniziativa della “Compagnia del Castello” si terrà all’interno della cittadella fortificata “Ulysses: Benvenuti a Teatro!”, un progetto di Monica Cavatoi, Claudia Calcagnile e Michele Catania condotto in collaborazione con il Comune di Milazzo e con la cooperativa Utopia.
Non si tratta di uno spettacolo, bensì della conclusione di una attività formativa che ha avuto come destinatari e partecipanti del progetto minori non accompagnati richiedenti asilo politico, domiciliati a Milazzo e nei comuni limitrofi. Sono stati loro stessi a mettere in scena il racconto di un lungo viaggio – forse interminabile – fatto di sogni, speranze, delusioni, attese, ricerche, incontri, volti, suoni, domande, scontri, ricordi.

Quello di domenica sarà quindi l’esito performativo di un laboratorio integrato di teatro sociale, condotto da Monica Cavatoi, svoltosi presso la Cittadella Fortificata di Milazzo nei mesi di agosto e settembre, in cui si è lavorato alla costruzione di un luogo-tempo in cui sperimentare la forza dell’incontro tramite la ricerca e la creazione di linguaggi “altri”, afferenti l’area artistico-teatrale.

I giovani partecipanti al progetto, provenienti dalla Somalia, dalla Liberia, dal Gambia, dalla Costa d’Avorio, dall’Egitto, dall’Eritrea – ha spiegato la regista - hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la cultura ospitante attraverso la formazione di un gruppo integrato, formato da educatori e mediatori di comunità, operatori teatrali, giovani residenti a Milazzo. Il lavoro di gruppo è stato un’occasione per misurarsi, tramite i linguaggi dell’arte, su più fronti: cultura dell’accoglienza, sviluppo di competenze artistiche professionalizzanti, conoscenza di culture “altre”, consapevolezza dell’universo identitario e collettivo d’appartenenza.

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