Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

TEATRO MASSIMO: STAGIONE 2014, OPERE E BALLETTI, DA STRAUSS A BELLINI E MOZART

Inaugurazione affidata a Emma Dante e Gabriele Ferro. Molti gli artisti siciliani impegnati in una Stagione ricca di proposte Da Emma Dante a Desirée Rancatore ed Eleonora Abbagnato – tre donne che rappresentano l’eccellenza artistica siciliana nel mondo – e ancora Gabriele Ferro, Francesco Zito e Vincenzo Taormina: la Stagione di opere e balletti 2014 del Teatro Massimo avrà un forte accento palermitano, con tre nuove produzioni interne sui nove titoli proposti.
Si presenta così al pubblico il nuovo anno musicale del teatro palermitano pensato dal Commissario Straordinario del Massimo, il prefetto Fabio Carapezza Guttuso, e dai consulenti artistici Lorenzo Amato ed Eytan Pessen

Palermo, 14/09/2013 - «Grazie al nuovo piano artistico e gestionale e all’impegno collettivo di tutti i lavoratori – dichiara il Prefetto Carapezza Guttuso – il Teatro Massimo oggi può presentare nel dettaglio il programma del 2014, un programma che comprende un’ampia parentesi storica del repertorio operistico, da Mozart a Strauss, passando per Bellini, Donizetti e gli immancabili Verdi e Puccini, e due “classici” della danza, “Romeo e Giulietta” e “Carmen”, opere e balletti messi in scena con artisti di rilievo internazionale e allestimenti che faranno scoprire al pubblico anche nuove letture di grandi classici, come nel caso di “Norma”, o la sontuosità della tradizione italiana nel caso di “Tosca”.

Il Massimo non rinuncia ad una sua caratteristica peculiare, cioè la proposta di titoli meno usuali come l’inaugurazione con “Feuersnot” di Richard Strauss (del quale nel 2014 si celebrano i 150 anni dalla nascita), in prima per Palermo, affidata alla regia di Emma Dante e alla bacchetta di Gabriele Ferro, e la prima italiana di “Švanda, dudák” di Jaromír Weinberger, compositore ceco-americano vissuto nella prima metà del XX secolo. Per la danza siamo felici che Eleonora Abbagnato abbia accettato di debuttare un nuovo ruolo per noi e quindi sarà Carmen nella coreografia di Amedeo Amodio; a fine anno proporremo poi “Romeo e Giulietta” nella versione di Massimo Moricone, che la scorsa estate ha raccolto un grande successo a Roma. Desidero infine sottolineare come sia stata assai positiva la prima tranche di rinnovo abbonamenti, fra luglio e agosto, sui soli titoli annunciati: un segnale di fiducia nell’istituzione e di forte attaccamento del pubblico che ci ha incoraggiato in un periodo non facile.

Il Teatro Massimo si conferma quindi il più importante palcoscenico siciliano e va sostenuto sia dalle istituzioni pubbliche che dalle realtà imprenditoriali, una eccellenza che rappresenta al meglio la regione e la città, un luogo d’arte e di produzione, ma anche di riflessione, di incontri, di emozioni e anche di formazione per i tanti giovani che lo animano, come i nuovi Ambasciatori del Teatro Massimo, i 19 studenti dell’Università di Palermo che seguiranno da vicino tutte le nostre prossime attività, entusiasti mediatori fra noi e il mondo dei giovani. Prossima tappa del progetto complessivo di riorganizzazione della funzionalità del Teatro Massimo sarà l’apertura del Caffè letterario, uno spazio fruibile anche dall’esterno in cui sarà possibile bere un caffè o un bicchiere di vino mentre si “gusta” una novità letteraria: abbiamo pensato di affidare a uno scenografo palermitano fra i più raffinati di oggi, Francesco Zito, l’allestimento dello spazio; mentre il 30 settembre scade il termine per la presentazione delle offerte relative alla gara per l’affidamento della gestione del caffè letterario».

La Stagione 2014 si inaugurerà il 18 gennaio con una nuova produzione del Massimo affidata a una delle registe più interessanti del panorama teatrale internazionale, Emma Dante che, dopo i successi al Teatro alla Scala di Milano e all’Opéra Comique di Parigi, debutta nel teatro lirico della sua città con “Feuersnot” (18-26 gennaio), secondo lavoro teatrale di Richard Strauss (1901), pochissimo eseguito in Italia (soltanto 3 volte, alla Scala nel 1912, al Carlo Felice di Genova nel 1938, alla Rai di Torino nel 1973). Su libretto del poeta satirico Ernst von Wolzogen, l’opera narra con leggerezza una storia d’amore e di magia in una Monaco di Baviera medievale durante la festa di mezza estate, la festa dei fuochi di San Giovanni.

Personaggi e tono ricordano gli ambienti popolareschi delle novelle di Boccaccio, «è una parabola sull’amore e sull’infanzia – afferma Emma Dante – che si svolge per il solstizio d’estate in una Monaco senza tempo, che da capitale del sud della Germania, diventerà il prototipo di ogni città del sud». Un ruolo di rilievo è affidato al coro di voci bianche; accanto al numeroso cast di interpreti, il coro degli adulti e una trentina di attori e mimi che faranno un lungo laboratorio di preparazione con la regista. Sul podio ritorna un altro illustre musicista palermitano, Gabriele Ferro, che a Strauss ha dedicato molte importanti tappe della sua carriera. Protagonista femminile Nicola Beller Carbone, anche lei specialista straussiana, interprete affascinante e molto apprezzata dal pubblico di Palermo.

A febbraio debutterà un nuovo allestimento di “Otello” di Giuseppe Verdi (21 febbraio - 4 marzo) – opera assente da Palermo dal 1999 - realizzato in coproduzione con il San Carlo di Napoli, scene di Nicola Rubertelli e costumi di Patrizia Toffolutti, regia di Henning Brockhaus che sui personaggi del capolavoro verdiano ha affermato: «Jago è l’arido, il politico, il regista, il grande attore. Non vi è nessuno che porti la maschera con altrettanta naturalezza, nessuno capace di tanto odio con tanta disinvoltura; alla fine Otello penderà dalle sue labbra. Desdemona è una giovane donna dalla straordinaria capacità d’ amare e nell’opera non vi è uomo che non sia attratto o innamorato di lei. La sua unica colpa è la giovinezza, l’inesperienza che le impedisce di capire che qualcosa di grave è successo e la riguarda». La direzione è affidata a Renato Palumbo che negli ultimi anni si è affermato come uno dei migliori interpreti verdiani. Protagonisti saranno il tenore Stuart Neill (Otello), il soprano Julianna Di Giacomo (Desdemona) e il baritono Giovanni Meoni (Jago).

A marzo la danza con “Carmen” (19-25 marzo) nella coreografia di Amedeo Amodio sulle musiche dell’opera di Georges Bizet, scene e costumi di Luisa Spinatelli: protagonista l’étoile dell’Opéra de Paris Eleonora Abbagnato che debutta nel ruolo con al suo fianco Nicolas Le Riche (Don José) e Benjamin Pech (Escamillo). Una coreografia nata nel 1995 per Aterballetto, poi riproposta in numerosi teatri nel mondo fra cui la Scala: «Ah, Carmen! Ma Carmen adorée!» – ricorda Amedeo Amodio – «Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene. A poco a poco tutti coloro che hanno partecipato allo spettacolo, coristi, ballerini, musicisti, sarte, macchinisti vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, uno sguardo, un oggetto, li spinge ad immedesimarsi in ognuno dei personaggi; ciò avverrà per puro caso. Sarà per puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte.

Ma per Carmen il destino è scritto nelle carte. Da qui la storia della bella sigaraia riprende vita. A questo punto tutto è stabilito, meno il percorso o il labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati e così la scenografia creerà di volta in volta ambienti imprevedibili e surreali seguendo lo svolgimento degli avvenimenti. Sarà comunque Carmen a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere, nel momento finale, completamente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna nel tentativo di affermare il proprio diritto alla diversità».

Nuova produzione anche per il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart (16-22 maggio), opera assente da molti anni da Palermo e che andrà in scena nella versione della prima a Vienna 1788, che si differenzia da quella per il debutto a Praga nel 1787 soprattutto perché si chiude con la discesa agli inferi di Don Giovanni e non con il concertato degli altri personaggi. Sul podio Stefano Ranzani, la regia invece è di Lorenzo Amato, scene di Angelo Canu e costumi di Marja Hoffmann: nel ruolo del protagonista Carlos Álvarez, mentre Leporello sarà Marco Vinco. Al loro fianco un cast di interpreti di fama internazionale. «Don Giovanni è un mito che attraversa la musica – dichiara Lorenzo Amato – comincia e finisce con la morte. Il movimento, il caos, l’affastellamento, la rapidità sono i tratti distintivi del personaggio e così desideriamo, metterlo in scena, senza tempo e senza luoghi: Don Giovanni attraversa i secoli e il mondo».

A giugno ritorna la più amata delle opere di Vincenzo Bellini: “Norma” (17-25 giugno) diretta da Will Humburg, in un allestimento del 2002 che arriva in Italia da Stoccarda, con la regia di una coppia famosa, Jossi Wieler e Sergio Morabito che ambientano la vicenda durante la Resistenza, in una chiesa abbandonata dove si ritrova un gruppo di partigiani dei quali Norma e Oroveso sono i capi. Protagonista il soprano ungherese Csilla Boross già applaudita interprete del Nabucco diretto da Muti a Roma nel 2011, mentre il tenore Aquiles Machado – noto al pubblico del Massimo – sarà Pollione.

Dopo l’estate, a settembre, “La fille du régiment” di Gaetano Donizetti (17-24 settembre) nello storico allestimento firmato da Franco Zeffirelli per il Teatro Massimo nel 1959 con la regia di Filippo Crivelli che ha girato il mondo: ispirato alle stampe di soggetto militare realizzate ad Épinal in epoca napoleonica, mantiene immutato il suo fascino che lo impone tra i classici dell’allestimento scenico del Novecento, con le scene dipinte, i siparietti, i costumi dai colori sgargianti adatti al clima musicale della partitura di Donizetti che alterna al rataplan militare momenti più lirici e sentimentali e una vena di ironia. Nel ruolo della protagonista Marie debutta a Palermo Desirée Rancatore con al suo fianco il suo partner ideale, il tenore Celso Albelo (Tonio), mentre Sulpice sarà il baritono palermitano Vincenzo Taormina, completano il cast Francesca Franci (Marquise de Berkenfield) e Filippo Luna nel ruolo en travesti della Duchesse de Crakentorp.

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