Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

TRAPANI: IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA FA ARRESTARE I SUOI ESTORSORI, 3 GLI ARRESTATI

Trapani, 5 sett. 2013 - Dopo anni di estorsioni il presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, ha denunciato i suoi aguzzini e cosi sono finiti in manette alcuni componenti di Cosa Nostra del trapanese. Estorsione e tentata estorsione aggravate dalla modalità mafiosa con queste accuse gli agenti della Squadra mobile di Trapani hanno eseguito nella notte tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Palermo.

Tra gli arrestati, tutti originari di Castellammare del Golfo, figura anche un esponente di spicco di Cosa Nostra. Vittima del racket, è stato Bongiorno, imprenditore di Castellammare del Golfo, nel settore della raccolta dei rifiuti ed attuale presidente dell'associazione industriale di Trapani. Bongiorno, dopo aver subito per anni le richieste estorsive di diversi esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, ha denunciato tre persone che a partire dal 2005 e sino a pochi giorni fa hanno preteso il periodico versamento di grosse somme di denaro per soddisfare i bisogni dell'associazione mafiosa.

Un nuova richiesta a Pasqua del 2007 quando Fausto Pennolino, titolare di un ristorante castellammarese, avrebbe accompagnato l'imprenditore al cospetto del boss Mariano Asaro, oggi detenuto, per una nuova tangente: stavolta Bongiorno avrebbe versato 5.000 euro agli indagati. Dopo una "quiete" di tre anni in coincidenza con la carcerazione dei tre presunti estorsori, ad agosto scorso una nuova "visita" di Mule', frattanto scarcerato, e un'altra richiesta cospicua per saldare gli "arretrati": 60 mila euro, 10 mila per ogni anno che l'imprenditore non avrebbe pagato, dalla Pasqua del 2007 ad agosto scorso. Stavolta, Bongiorno, che da maggio e' alla guida di Confindustria Trapani, ha infine deciso di non sottostare alle pressioni estorsive e si e' rivolto agli inquirenti.

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