La giunta per le elezioni del Senato a maggioranza ha proposto di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio Berlusconi. Il risultato del voto sulla decadenza di Berlusconi e' di 15 sì e 8 no. Berlusconi: “Questa indegna decisione é stata frutto non della corretta applicazione di una legge ma della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si é riusciti ad eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia"
Roma, 04/10/2013 - La giunta per le elezioni del Senato a maggioranza ha proposto all'assemblea del Senato di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio Berlusconi. Il risultato del voto sulla decadenza di Berlusconi e' di 15 sì (Pd, Scelta Civica e M5S), 8 no (Pdl, Lega e Gal). Si è votato anche sulle 5 questioni poste da Berlusconi nella sua memoria difensiva, inclusa la ricusazione di alcuni membri della giunta: tutte rigettate. Per la parlamentare del Pdl Deborah Bergamini: “E con oggi il Pd sarà soddisfatto: i vari Epifani, Franceschini & C. che da mesi ribadiscono ossessivamente la necessità di tenere separate le vicende politiche dal voto in Giunta su Silvio Berlusconi, hanno ottenuto il solo effetto di far prevalere l’odio e la vendetta sugli interessi del Paese e sul voto libero e democratico espresso da milioni di moderati italiani solo pochi mesi fa. Loro continueranno a nascondersi dietro false ragioni, la storia parlerà di un voto contro logica, contro legge e contro Costituzione ai danni del presidente Berlusconi”.
La nota di Ghedini-Longo-Coppi, legali del Presidente: “Violando i principi del giusto processo e della irretroattività della legge penale si é creato un gravissimo precedente che mina profondamente la storia democratica del Paese e lo stato di diritto.
La decisione di una Giunta la cui maggioranza dei componenti già aveva votato con chiare e molteplici dichiarazioni alla stampa, era del tutto prevedibile. Addirittura si é assistito a insulti in diretta nei confronti del Presidente Berlusconi da parte di uno dei componenti della Giunta che avrebbe dovuto non solo essere, ma anche apparire imparziale. Tanta era la fretta che non si é voluto né investire la Giunta per il regolamento né inviare gli atti alla Corte Costituzionale ne’ alla Corte di Lussemburgo né attendere la decisione del ricorso a Strasburgo. Vi era evidentemente il timore che altri organismi potessero emanare statuizioni che modificassero la decisione già assunta”.
Daniele Capezzone, parlamentare del Pdl: “Dalla Giunta viene scritta una pagina nerissima per la democrazia italiana. L’allarme si fa sempre più grave e doloroso per chiunque creda nella democrazia, nello Stato di diritto, nella difesa del diritto non solo di Silvio Berlusconi, ma di molti milioni di italiani, a una piena rappresentanza politica e istituzionale. E tutti, non solo gli elettori di Berlusconi dovrebbero avere a cuore questi valori”.
Silvio Berlusconi: “Questa indegna decisione é stata frutto non della corretta applicazione di una legge ma della precisa volontà di eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si é riusciti ad eliminare nelle urne attraverso i mezzi della democrazia. La democrazia di un Paese si misura dal rispetto dalle norme fondamentali poste a tutela di ogni cittadino. Violando i principi della Convenzione Europea e della Corte Costituzionale sulla imparzialità dell'organo decidente e sulla irretroattività delle norme penali oggi sono venuti meno i principi basilari di uno stato di diritto. Quando si viola lo Stato di diritto si colpisce al cuore la democrazia”.
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