Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

FABIO FAZIO, TOBAGI E COLOMBO: “SIAMO SCONCERTATI DALLA PASSIVITÀ DELLA RAI DI FRONTE ALL’INGIUSTIFICATO ATTEGGIAMENTO DI BRUNETTA”

"Ci sono professionalità come quella di Fazio che sono un grande valore per la Rai e i telespettatori. Fazio peraltro non è un costo per l'azienda, ma una fonte di profitto e garantisce un'informazione trasparente, seria e di altissima qualità". Lo ha detto il dg Rai, Gubitosi,dopo le accuse di Brunetta (Pdl) che replica e definisce "offensiva" la dichiarazione di Gubitosi, accusandolo di "negare l'evidenza del comportamento di Fazio,condannato dall'Agcom per mancanza di pluralismo"

Roma, 16/10/2013 - “Chi difende la Rai da attacchi gratuiti? Siamo sconcertati dalla passività di RAI di fronte all’ingiustificato atteggiamento dell’on. Prof. Renato Brunetta nei confronti di Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa” del 13 ottobre, passività mantenuta nonostante i ripetuti solleciti ad emettere una nota ufficiale. Il silenzio della Dirigenza ci obbliga a un intervento, che avremmo volentieri evitato, per ristabilire la correttezza su alcuni fatti”.
A dichiararlo sono i Consiglieri di amministrazione della Rai Tobagi e Colombo, che così proseguono nel loro comunicato:

“L’on. Brunetta ha accusato Fabio Fazio di non dire il vero quando questi chiariva che il suo programma - lungi dall’alimentare il “buco” di bilancio o sprecare soldi pubblici – si ripaga con la pubblicità. Eppure, stando alle informazioni di cui disponiamo come amministratori, Fazio ha detto il vero, anzi, “Che tempo che fa” addirittura guadagna – come ha sottolineato ieri anche la collega Todini".

"L’on. Brunetta ha accusato la Rai di violare la legge, perché non pubblica i compensi dei suoi artisti e conduttori. Ma in verità non esiste un obbligo dell’azienda a tale pubblicazione. La legge (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33) obbliga le amministrazioni pubbliche, per trasparenza, a fornire dettagli anche sulle cifre dei compensi di dirigenti e collaboratori. Ma, secondo due ordinanze delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (ordinanze n. 28329 e 28330 del 22 dicembre 2011), Rai non è “in alcun modo annoverabile tra le pubbliche amministrazioni”, come definite ai sensi di altre norme. La Rai è un “ibrido”: società per azioni di diritto privato che agisce commercialmente in un mercato concorrenziale, però ad azionariato completamente pubblico. Il problema andrebbe affrontato nelle sedi opportune, certo. Ma intanto l’obbligo di pubblicare tutti i compensi non sussiste”.

“In proposito – proseguono Tobagi e Colombo - si è visto in questi giorni come la divulgazione di dati, peraltro non verificati, abbia causato la rottura della trattativa con un noto artista. I compensi sono dati sensibili la cui divulgazione può alterare pesantemente la concorrenza nel settore radiotelevisivo, già gravato dalla cappa del conflitto d’interessi, e danneggiare la Rai (quindi anche e soprattutto i contribuenti che pagano il canone). Solo incidentalmente notiamo che il tema della tutela della libera concorrenza dovrebbe essere tenuto particolarmente presente dal capogruppo del partito capeggiato dal maggiore azionista del principale concorrente della Rai.

In ordine alle polemiche sulle produzioni esterne, alimentate nei giorni successivi, possiamo affermare che, con il piano industriale, Rai ha intrapreso un percorso per la massima valorizzazione e razionalizzazione delle risorse interne. Il percorso richiede tempo e fatica, e gli attacchi gratuiti non aiutano a farlo procedere”.

Commenti