Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

GIOIOSA MAREA: PROGETTO EUROMED , LO SCAMBIO COME VALORE FORMATIVO

Gioiosa Marea, 04/10/2013 - I paesi arabi come una fabbrica di migranti, le politiche migratorie europee come un fagocitante macello. Barconi carichi di stracci e speranze bloccati alle frontiere europee: da “eroei” della rivoluzione a “clandestini”. Sono alcune delle immagini con cui i partecipanti del progetto Euromed “Jeunes ramiers afce au voiliers”, provenienti da Italia, Francia, Portogallo, Romania, Egitto, Marocco e Tunisia, hanno rappresentato la difficile situazione dell’immigrazione clandestina.


Il partner italiano è stata l’associazione La Spiga di Gioiosa Marea, che ha ben potuto spiegare la difficile situazione italiana in materia di politiche migratorie, e dei clandestini all’arrivo sulle coste siciliane. Una iniziativa di grandissima attualità e che avrà probabilmente un seguito anche in Sicilia, anche alla luce dei recenti avvenimenti: "la tragedia dei migranti sulle coste di Lampedusa ci ha profondamente colpiti ed addolorati, oltre a darci una grave sensazione di impotenza, ancor più dopo aver affrontato l'argomento insieme a tanti giovani dell'area euro-mediterranea" ha dichiarato il presidente dell’associazione, Roberta Fonti.
“Quando nelle cittadine tunisine sentono la parola Sicilia il loro primo pensiero va a Lampedusa, e ne parlano come fosse un sogno – spiega il presidente – noi abbiamo cercato di portare il nostro punto di vista, facendo capire come invece la situazione sia davvero drammatica e, attraverso il dibattito, i laboratori e i workshop, tutti strumenti dell’educazione non formale, abbiamo cercato di analizzare le cause e le possibili soluzioni in un’ottica di cooperazione internazionale tra enti non governativi”.
Il progetto si è svolto dal 17 al 24 settembre a Nabeul, cittadina della costa che si trova 65 km a sud di Tunisi, proprio vicino Hammamet, ed è stato organizzato dall’Association for the promotion of rural youth, presieduta da Wahiba Belghit. I partecipanti italiani dell’associazione La Spiga, al suo primo scambio internazionale ufficiale, sono stati Simona Fonti, Fabio Caleca, Lucia Scolaro e Roberta Fonti, provenienti da Gioiosa Marea, Montagnareale e Patti. Tra le attività del progetto, conclusosi appena pochi giorni fa, anche una giornata di animazione, informazione e sensibilizzazione in un quartiere svantaggiato nella cittadina rurale di Grombalia, a pochi passi dalla turistica e scintillante Hammamet. “Sono queste le zone, e sono molte, in cui non vi è una percezione delle reali condizioni di vita in Europa e in Italia, attraversate come sappiamo da una grave crisi economica, ma filtrate attraverso i programmi televisivi sono considerate come una sorta di Terra Promessa” continua il presidente.

“Un’esperienza, quella dello scambio, di forte impatto emotivo e dal grande valore formativo umano e sociale – hanno dichiarato i partecipanti – poiché si ha la possibilità di confrontarsi realmente, nella quotidianità, con coetanei di culture profondamente diverse, vivendoci insieme 24 ore al giorno e ritrovandosi alla fine del progetto con un bagaglio di esperienze e amicizie che non si potrebbe ottenere con nessun’altro mezzo”. Il Programma Euro-Med per la Gioventù è un programma che promuove la mobilità dei giovani e la comprensione tra le persone e si concentra sulla mobilità, l'istruzione non formale e l'apprendimento interculturale. L'obiettivo è di sostenere e rafforzare la partecipazione e il contributo delle organizzazioni giovanili e i giovani dalla regione Euro-Mediterranea per lo sviluppo della società civile e la democrazia.

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