Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

LEA GAROFALO: I FUNERALI DI UNA TESTIMONE SCOMODA DELLA GIUSTIZIA INGIUSTA

Milano, 19/10/2013 - Oggi, sabato 19 ottobre, a Milano, in Piazza Beccaria, si sono svolti i funerali civili di Lea Garofalo, la testimone di giustizia calabrese che venne rapita e brutalmente uccisa il 24 novembre del 2009 nel capoluogo lombardo. Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Alla donna che ebbe il coraggio di ribellarsi alla ‘ndrangheta, sono stati poi dedicati il giardino di via Montello (ex fortino della ‘ndrangheta), posto di
fronte al luogo dove Lea venne rapita, e il secondo festival dei Beni Confiscati, che si terrà a Milano dall’8 al 10 novembre.

Il coordinamento di Libera Lombardia, per l’occasione, ha lanciato la campagna: “IO VEDO, IO SENTO, IO PARLO! e tu da che parte STAI?”, chiedendo di appendere una bandiera o un lenzuolo con scritto “Io vedo, io sento, io parlo” e il viso di Lea nei locali pubblici e nei palazzi.

A trasportare il feretro sono stati il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, il presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa, oltre a due parenti di vittime di mafia. Tra gli applausi, sotto le note di 'Ave Maria' di Fabrizio De Andre', il feretro ha lasciato una piazza Beccaria gremita di persone con in mano i fiori con i colori di Libera (''dono di Lea'', ha spiegato don Ciotti), i segnalibro ''dono di Denise'' (la figlia della testimone di giustizia) e le bandiere con il volto di Lea Garofalo e la scritta 'Vedo sento parlo'.

Vedo molti deputati e senatori presenti. Vi dico: datevi da fare affinché la legge sulla corruzione passi, e passi in fretta": lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di "Libera", nel corso del funerale di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla 'ndrangheta nel 2009.

''Se e' successo tutto questo e' solo per il mio bene e non smettero' mai di ringraziarti. Ciao'': Questo il saluto finale fatto da Denise, la figlia di Lea Garofalo, presente (ma nascosta) ai funerali civili della madre in corso oggi a Milano. ''Ciao a tutti - ha salutato la piazza gremita parlando da una localita' segreta vicino al luogo della celebrazione -. Grazie di cuore di essere venuti oggi''. Quindi, in un breve intervento con la voce rotta piu' volte dal pianto, ha detto, rivolgendosi idealmente alla madre: ''per me e' un giorno molto difficile ma la forza me l'hai data tu''.

“Lea,la mia cara mamma - ha detto Denise - ha avuto il coraggio di ribellarsi alla cultura della mafia la forza di non piegarsi alla rassegnazione. Il suo funerale pubblico al quale vi invito è un segno di vicinanza Non solo a lei ma a tutte le donne e uomini che hanno rischiato e continuano a mettersi in gioco per la propria dignità e per la giustizia di tutti.”

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