Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LEA GAROFALO: I FUNERALI DI UNA TESTIMONE SCOMODA DELLA GIUSTIZIA INGIUSTA

Milano, 19/10/2013 - Oggi, sabato 19 ottobre, a Milano, in Piazza Beccaria, si sono svolti i funerali civili di Lea Garofalo, la testimone di giustizia calabrese che venne rapita e brutalmente uccisa il 24 novembre del 2009 nel capoluogo lombardo. Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il Presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Alla donna che ebbe il coraggio di ribellarsi alla ‘ndrangheta, sono stati poi dedicati il giardino di via Montello (ex fortino della ‘ndrangheta), posto di
fronte al luogo dove Lea venne rapita, e il secondo festival dei Beni Confiscati, che si terrà a Milano dall’8 al 10 novembre.

Il coordinamento di Libera Lombardia, per l’occasione, ha lanciato la campagna: “IO VEDO, IO SENTO, IO PARLO! e tu da che parte STAI?”, chiedendo di appendere una bandiera o un lenzuolo con scritto “Io vedo, io sento, io parlo” e il viso di Lea nei locali pubblici e nei palazzi.

A trasportare il feretro sono stati il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, il presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa, oltre a due parenti di vittime di mafia. Tra gli applausi, sotto le note di 'Ave Maria' di Fabrizio De Andre', il feretro ha lasciato una piazza Beccaria gremita di persone con in mano i fiori con i colori di Libera (''dono di Lea'', ha spiegato don Ciotti), i segnalibro ''dono di Denise'' (la figlia della testimone di giustizia) e le bandiere con il volto di Lea Garofalo e la scritta 'Vedo sento parlo'.

Vedo molti deputati e senatori presenti. Vi dico: datevi da fare affinché la legge sulla corruzione passi, e passi in fretta": lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di "Libera", nel corso del funerale di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla 'ndrangheta nel 2009.

''Se e' successo tutto questo e' solo per il mio bene e non smettero' mai di ringraziarti. Ciao'': Questo il saluto finale fatto da Denise, la figlia di Lea Garofalo, presente (ma nascosta) ai funerali civili della madre in corso oggi a Milano. ''Ciao a tutti - ha salutato la piazza gremita parlando da una localita' segreta vicino al luogo della celebrazione -. Grazie di cuore di essere venuti oggi''. Quindi, in un breve intervento con la voce rotta piu' volte dal pianto, ha detto, rivolgendosi idealmente alla madre: ''per me e' un giorno molto difficile ma la forza me l'hai data tu''.

“Lea,la mia cara mamma - ha detto Denise - ha avuto il coraggio di ribellarsi alla cultura della mafia la forza di non piegarsi alla rassegnazione. Il suo funerale pubblico al quale vi invito è un segno di vicinanza Non solo a lei ma a tutte le donne e uomini che hanno rischiato e continuano a mettersi in gioco per la propria dignità e per la giustizia di tutti.”

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