Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI BARCELLONA P.G., APRIRE NON APRE MA CHIUDERE NEMMENO?

L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in base alla L. 9/2012, avrebbe dovuto già essere chiuso da almeno un anno. Il settimo padiglione dell’istituto, di recente ristrutturato avrebbe dovuto accogliere le donne di Calabria, Puglia e Sicilia (al momento solamente l’OPG di Castiglione delle Stiviere accoglie donne internate). Ma la situazione è rimasta poco chiara e l'Opg barcellonese aperto...
Barcellona Pozzo Di Gotto, 19/10/2013 - Come pubblica associazioneantigone.it, nel 2010 la commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e
l'efficienza del servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, ha visitato i sei ospedali psichiatrici giudiziari ancora in uso.
"Nel giugno 2010 a Barcellona Pozzo di Gotto abbiamo trovato un uomo nudo legato con delle garze, usate come delle corde, a un letto di ferro con un buco arrugginito al centro che serviva per la caduta degli escrementi e delle orine", racconta il senatore Marino. A due anni di distanza, dopo che i senatori Ignazio Marino, Felice Casson e Alberto Maritati, sulla base dei risultati raccolti dalla commissione parlamentare, hanno presentato un emendamento al ddl “svuota carceri” (diventato legge il 14 febbraio 2012) che prevede il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il 31 marzo 2013, la situazione all’interno dell’Istituto appare migliorata.

Il Sottosegretario di Stato Paolo Fadda ha incontrato lo scorso 10 ottobre, nella ricorrenza della giornata mondiale della salute mentale proclamata dall’OMS, gli assessori regionali, per avviare un fattivo confronto sullo stato di attuazione del programma di chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

Il Sottosegretario ha definito la chiusura degli OPG una “battaglia di civiltà” non procrastinabile, che deve essere combattuta congiuntamente dal Governo, dalle Regioni, dagli Enti Locali e dal mondo del volontariato. Ha evidenziato l’urgente necessità di realizzare contemporaneamente i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale delle persone oggi ancora presenti negli OPG, studiando e adottando misure alternative alla loro detenzione per continuare nell’azione di dimissione dei pazienti degli ospedali.

Fadda nel corso dell’incontro, ricordando le parole del Presidente Napolitano che ha definito gli ospedali psichiatrici giudiziari “un autentico orrore indegno di un paese appena civile”, ha sottolineato che per gli internati negli OPG non è previsto “né indulto né amnistia”, e che solo “un forte e continuo impegno nostro”, consentirà di sanare questa orribile e drammatica condizione; sono tra l’altro a disposizione tutte le risorse.

Il Sottosegretario ha preso l’impegno con le Regioni al fine di accelerare al massimo l’erogazione di tali finanziamenti. Ha assicurato che la relazione che i Ministeri della Salute e della Giustizia presenteranno al Parlamento entro il 30 Novembre, sarà redatta di comune accordo con le Regioni. Tale relazione, da lui stesso definita “operazione Verità”, conterrà un’esatta fotografia dello stato di attuazione dei programmi e degli impegni futuri delle singole Regioni.

Le Regioni a loro volta, hanno assicurato di voler serrare i tempi accelerando sugli adempimenti necessari per la conclusione del complesso iter burocratico.

Gli Assessori intervenuti hanno fornito un quadro preciso sulla attuale situazione nelle singole Regioni e si sono impegnati a presentare al Ministero entro i prossimi 25 giorni anche i programmi inerenti l’utilizzo dei fondi di spesa corrente che permetteranno da subito anche alle Regioni che sono soggette al piano di rientro di assumere quelle figure professionali necessarie al miglioramento dei servizi sul territorio.

Fadda ha concluso rimarcando che per raggiungere questo obiettivo è necessario che tutte le Regioni portino a termine i loro programmi perché, altrimenti, come è ovvio, si corre il rischio che non tutti gli OPG potranno essere chiusi.

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