Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

CANCELLIERI COME MASTELLA: "CHI TOCCA L'AMNISTIA SI SCONTRA COL POTERE GIUDIZIARIO "

"Chi vuole l’amnistia muore, Cancellieri bastonata come Mastella" è l'articolo a firma di Piero Sansonetti pubblicato ieri 1 novembre 2013 su "Gli Altri. La sinistra quotidiana"
Scrive Piero sansonetti: "La ministra Cancellieri tra poco non sarà più ministra. E’ molto probabile che finirà così lo scandalo lanciato dal “Corriere della Sera”. Perché non sarà più ministra? Volete sapere l’apparenza o la verità? La verità è semplicissima: la ministra Cancellieri stava lavorando a un progetto di amnistia.
Cioè rischiava di macchiarsi dello stesso peccato del quale si macchiò il suo predecessore Clemente Mastella, nel 2007, firmando l’indulto. Il più forte – largamente il più forte- dei poteri politici in Italia, e cioè il potere giudiziario, è saldissimamente contrario ad amnistia e indulto. Considera ogni tipo di provvedimento di clemenza come una sfida al potere assoluto e discrezionale che ritiene aver ricevuto da Dio. Il potere giudiziario è pronto a neutralizzare qualunque ministro osi sfidarlo su questo terreno.

Nel 2007-2008 per colpire Mastella fece cadere il governo Prodi e riconsegnò il potere a Berlusconi. Stavolta se l’è presa con la ministra della giustizia in carica (che peraltro non è affatto una libertaria e fu una ministra dell’Interno arcigna e autoritaria) e l’ha impallinata attraverso il solito sistema: intercettazione, fuga di notizie, pubblicazione delle intercettazioni. La ministra sarà costretta alle dimissioni.

Cosa risulta dalle intercettazioni? Tre cose. La prima è l’amicizia storica della Cancellieri con la moglie del palazzinaro Ligresti (arrestato in luglio assieme a tutti i suoi figli per un crack finanziario); la seconda è l’eccesso di ricchezza e di spregiudicatezza di suo figlio; la terza è il suo pensiero – solo il suo pensiero, ma colpevolmente confessato al telefono – che se una ragazza sta in carcerazione preventiva senza buone ragioni, in evidente violazione della legge, e se per di più è affetta da anoressia, e rischia la vita, allora è meglio mandarla ai domiciliari, e cioè sospendere il trattamento di tortura avviato con la speranza di farla confessare.

Sulla amicizia storica coi Ligresti c’è poco da dire. Ognuno si sceglie gli amici che vuole. La Costituzione non prevede che le amicizie di un ministro siano preselezionate dai giornali né da Travaglio&Santoro. Sul figlio c’è da dire che effettivamente, come la gran parte dei super-manager, probabilmente capisce poco di economica e di amministrazione e per motivi misteriosi viene pagato milioni e milioni (la sua avventura a Fonsai assomiglia maledettamente a quella di De Benedetti alla Fiat e all’Ambrosiano…). E tuttavia anche qui il reato non si vede: purtroppo in Italia arricchirsi esageratamente non è un reato e il capitalismo finanziario – che è un mostro orrendo – non è vietato.

Sul terzo punto invece tocca, a malincuore, battere le mani alla ministra...

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