Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

MESSINA: LAVORATORI, GIOVANI E PENSIONATI IN PIAZZA PER CHIEDERE AL GOVERNO DI CAMBIARE LA LEGGE DI STABILITÀ

Messina. Stamattina manifestazione Cgil e Uil per chiedere al governo di cambiare la Legge di stabilità in direzione del lavoro, del rilancio dell’economia, dell’equità fiscale. Consegnato in Prefettura un documento con le richieste del sindacato
Messina, 15 nov. 2013 – Come in altre 100 piazze italiane, stamattina anche a Messina lavoratori, giovani e pensionati hanno manifestato per chiedere al governo di cambiare la Legge di stabilità in direzione del lavoro, del rilancio dell’economia e dell’equità fiscale.

A Messina la manifestazione organizzata da Cgil e Uil provinciali, si è svolta sotto la Prefettura in concomitanza con lo sciopero di 4 ore indetto dai sindacati. Al centro della protesta la mancata attenzione ai problemi di lavoratori, giovani e pensionati nella Legge di stabilità 2014 che non interviene per rilanciare il lavoro né l’economia.

Cgil Cisl e Uil,che hanno indetto la mobilitazione unitariamente a livello nazionale, chiedono di tagliare il costo del lavoro, di alleggerire le tasse per lavoratori, pensionati e imprese virtuose che reinvestono e assumono, di avviare una seria lotta all’evasione fiscale per reperire risorse da redistribuire tra coloro che hanno pagato alla crisi il prezzo più alto.

“Quando apprendiamo che secondo i redditi dichiarati, un lavoratore dipendente in Italia guadagna più del proprio capo, emerge in tutta evidenza uno dei problemi fondamentali del nostro Paese: l’evasione fiscale e il peso ormai insopportabile delle tasse sui lavoratori e sui pensionati- osserva Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. Per questo oggi Cgil Cisl e Uil sono scesi in piazza chiedendo al Governo di cambiare la legge di stabilità redistribuendo risorse, abbassando il carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione, e riattivare così l’economia”.

In mattinata, una delegazione sindacale guidata dal segretario generale della Cgil di Messina, Oceano, e dal Commissario della Uil Messina, Carmelo Catania, ha consegnato al vice prefetto, dottoressa Cerniglia, un documento per il Governo con le richieste di intervento sulla Legge di stabilità del sindacato. Quattro i punti fondamentali: riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati; rivalutazione delle pensioni; risposte e garanzie su Cassa integrazione e esodati; efficienza della spesa pubblica e stabilizzazione dei precari.

“Se davvero si vuol far ripartire il Paese si deve dare respiro ai lavoratori e alle aziende che assumono riducendo il costo del lavoro e ridando speranze alle migliaia di persone che in questi mesi hanno perduto il lavoro- ha osservato Oceano-. Quindi occorrono certezze sui redditi, sul pagamento degli ammortizzatori sociali, sugli sgravi per chi assume. Le risorse per fare tutto ciò possono essere individuate nella lotta all’evasione, agli sprechi, alle consulenze, agli enti inutili, in una più equa tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni”.

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