Primarie Pd: Matteo Renzi 46,7%, Cuperlo 38,4%, conquista Genova (49,95% ) e Bologna (51,87%). Pippo Civati al 9,19% e Gianni Pittella sotto il 6%. 7.000 circoli, 300 mila elettori. Lupo: "Soddisfatto per straordinaria partecipazione, adesso fase nuova". Gianni Cuperlo: "Il mio è un risultato sorprendente, abbastanza clamoroso. Hanno dipinto queste primarie come ”un plebiscito”, come una ”strada asfaltata” per Renzi, e invece..."
18/11/2013 -"Il congresso del Pd ha visto, in questa fase, la straordinaria partecipazione di decine di migliaia di iscritti che hanno rinnovato gli organismi direttivi sul territorio ed hanno scelto i candidati alla segreteria nazionale.
Si apre adesso una nuova fase del congresso che coinvolgerà oltre agli iscritti anche gli elettori che eleggeranno con le primarie, che si svolgeranno il prossimo 8 dicembre, il nuovo segretario e l'assemblea nazionale del partito democratico". Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. "Sono certo - continua - che il Pd uscirà dal congresso più unito per dare forza a un vero progetto di cambiamento del Paese a partire dal Mezzogiorno".
In Sicilia Gianni Cuperlo vince la sfida con Matteo Renzi. I dati, trasmessi dalle segreterie provinciali, quando mancano i risultati di qualche circolo, indicano uno scarto di circa 1.600 voti, all'incirca 6 punti percentuali. Ben distanti Pippo Civati con poco meno del 6% e Gianni Pittella con poco più del 4%.
"Siamo stati impegnati in una tappa del Giro d’Italia molto difficile, piena di tornanti - ha detto Gianni Cuperlo - . Il mio è un risultato sorprendente, abbastanza clamoroso. Hanno dipinto queste primarie come ”un plebiscito”, come una ”strada asfaltata” per Renzi, e invece il 40% o giù di lì di questo partito ha scelto un’impostazione diversa, di investire in una piattaforma di rilancio del PD su valori di una sinistra che guarda al futuro e al cambiamento di questo Paese.
Ora mi aspetto primarie molto partecipate, due milioni o più di persone, che rifletteranno questo primo passaggio, perché il popolo degli iscritti non è una specie antropologica diversa dagli elettori del Partito Democratico, che voteranno l’8 dicembre. La partita da qui all’8 dicembre, è davvero aperta e potrà riservare delle sorprese.
Quanto sta accadendo, dà la misura di un partito vivo e vitale: quando si fa un congresso si discute e ci si divide anche, ma un partito che discute è più forte. Quando il sindaco parla di una sinistra distrutta non riflette la realtà."
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