Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

VALLE DEL MELA: LA PROCURA APRE UN'INDAGINE SUL 'DISASTRO AMBIENTALE' PER INQUINAMENTO IN QUELL'AREA

Nel luglio 2013 erano stati presentati a Milazzo i dati relativi allo studio di biomonitoraggio nella zona di Milazzo-Valle del Mela, dichiarata a rischio di crisi ambientale, eseguito dal Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina. Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Francesco Squadrito, ha coinvolto ragazzi di 12-14 anni, nati e residenti nella zona a rischio, tramite incontri con i genitori nelle scuole dei sette comuni dell’area di Milazzo-Valle del Mela. Sono stati raccolti campioni di sangue e di urine per il successivo dosaggio di metalli pesanti (arsenico, cromo, cadmio, mercurio, nickel, piombo, vanadio) e di ormoni importanti durante la crescita (ACTH, T3, T4, TSH, testosterone, LH, FSH)

Valle del Mela (Me), 30/11/2013 - La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ha indaga ufficialmente sulle cause e sugli esiti dell'inquinamento nella Valle del Mela. La decisione di aprire un'inchista fa seguito all'acquisizione di uno studio da parte dell'Università di Messina, cui ha collaborato l'Organizzazione Mondiale della Sanità, accertando la presenza di metalli pesanti nelle urine di 150 bambini e ragazzi residenti nell'area presa in esame. Da anni ormai i residenti denunciano l'alta incidenza di malattie imputabili agli alti livelli di inquinamento atmosferico ed elettromagnetico in quell'area.

A Milazzo, nell'aprile 2009 si era svolto un incontro pubblico (giovedi 30 aprile alle 9,30) nell’aula consiliare del Comune per la presentazione dei dati ufficiali rilevati nel corso del progetto portato avanti nell’ultimo biennio dall’Oms nel comprensorio tirrenico ed in particolare sugli studenti. L’iniziativa era stata promossa dall’Ufficio speciale aree a rischio dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, col patrocinio del Comune. Ai lavori erano intervenuti Michele Faberi dell’Oms, per parlare del progetto sulle aree a rischio della Regione Sicilia, Annibale Biggeri dell’Università di Firenze,  per illusrare i risultati dei rilevamenti ambientali nell’area di Milazzo -Valle del Mela e il direttore dell’Ufficio speciale, Antonino Cuspilici. In quell'occasione erano state discusse le implicazioni in termini di relazioni con i dati che riguardano i disturbi respiratori oggetto di studio. I risultati dello studio sarebbero stati presentati ai sindaci del comprensorio nel corso di un incontro al Comune di Milazzo.

Nel marzo 2010 l'allora assessore provinciale Benito Petrella così scriveva in una nota: “In riferimento all’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 9 marzo 2010, sull’inquinamento nella Valle del Mela, si ritiene opportuno evidenziare quanto segue: sul monitoraggio dell’inquinamento nella Valle del Mela, che ha rilevato le numerose aziende presenti nel comprensorio industriale ed ha messo in evidenza la complessa attività di controllo dei fattori inquinanti effettuata da diversi Enti pubblici e privati denunciando l’assenza del gestore unico e la mancata corretta e tempestiva informazione alla cittadinanza sull’inquinamento dell’aria nel comprensorio.

A tale proposito il sottoscritto, sin dal proprio insediamento avvenuto nell’anno 2008, ha sempre chiesto alla Regione siciliana che venisse fatta chiarezza attribuendo i compiti tecnici in materia di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico all’ARPA Sicilia, così come prevede la normativa vigente e così come avviene nelle altre regioni d’Italia.
Si apprende con piacere, inoltre, la proposta, lanciata dal sottoscritto da tempo, di costituire un Consorzio a maggioranza pubblica con la presenza della Provincia regionale che ha garantito da oltre 25 anni il monitoraggio ambientale, per gestire la rete di rilevamento dell’inquinamento in area industriale del Mela con il finanziamento delle aziende private operanti secondo il principio di come recentemente stabilito dalla Corte di Giustizia Europea.

Si vuole, infine, fare chiarezza sulle somme pari a duecentosettantatremila euro per non utilizzate dalla Provincia regionale. Tali somme sono state accreditate dalla Regione Sicilia con forte ritardo nel mese di novembre 2004. Di fatto la Provincia, allo scopo di garantire il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, ha dovuto affidare il servizio di manutenzione nel mese di agosto 2004, anticipandone le somme dal proprio bilancio. Successivamente la Regione Sicilia, in assenza di rendicontazione, ha ritirato le suddette somme. E’ bene precisare, per una corretta e completa informazione, che nessun disservizio è stato creato e che il monitoraggio della qualità dell’aria è stato sempre garantito fino a allo scorso anno 2009 in modo continuativo e completo.

Nel mese di giugno 2011, l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma, al termine di un incontro nella sede dell'assessorato, avente per tema le problematiche ambientali riguardanti il territorio di Milazzo e Valle del Mela, così scriveva in una nota: "Abbiamo deciso l'immediato invio della centralina polifunzionale del mezzo mobile dell'Arpa a Milazzo, per un'immediato ripristino della rete di controllo sui livelli di inquinamento ambientale. A breve, dovrebbero entrare in funzione da 5 a 6 centraline previste dall''Autorizzazione integrata ambientale', il cui progetto, finanziato dall'Apq, e' gia' in fase di realizzazione.
Si prevede anche una intercalibrazione di tutti i dati per un completo monitoraggio della qualita' dell'aria e dell'eventuale superamento dei livelli d'inquinamento del comprensorio della Valle del Mela".

All'incontro erano presenti i parlamentari regionali Filippo Panarello, Santino Catalano, e Cateno De Luca, gli assessori all'ambiente della provincia di Messina e del comune di Milazzo, i rappresentati del coordinamento delle associazioni ambientali del territorio, il dirigente generale del dipartimento regionale Ambiente, Giovanni Arnone e i dirigenti dell'Arpa, l'agenzie regionale per la protezione dell'ambiente.

La settimana prima i consiglieri comunali della cittadina avevano occupato l'aula consiliare per le preoccupazioni della popolazione sui rischi di inquinamento ambientale.

Nel luglio 2013 erano stati presentati a Milazzo i dati relativi allo studio di biomonitoraggio nella zona di Milazzo-Valle del Mela, dichiarata a rischio di crisi ambientale, eseguito dal Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Messina. Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Francesco Squadrito, ha coinvolto ra-gazzi di 12-14 anni, nati e residenti nella zona a rischio, tramite incontri con i genitori nelle scuole dei sette comuni dell’area di Milazzo-Valle del Mela. Grazie alla collaborazione dei sindaci, degli assessori e dei dirigenti scolastici sono stati ottenuti i consensi informati dai genitori di oltre 250 ragazzi. Le valutazioni auxologiche e cliniche sono state condotte dal gruppo di ricerca nei locali messi a disposizione dall’ASP di Milazzo. Sono stati raccolti campioni di sangue e di urine per il successivo dosaggio di metalli pesanti (arsenico, cromo, cadmio, mercurio, nickel, piombo, vanadio) e di ormoni importanti durante la crescita (ACTH, T3, T4, TSH, testosterone, LH, FSH). Inoltre sono stati distribuiti questionari a genitori e ragazzi per la valutazione della percezione del rischio e sulla qualità della vita.
I risultati – ha spiegato nel suo intervento il prof. Squadrito - ottenuti hanno mostrato una significativa sensibilità della popolazione nei confronti della condizione di potenziale rischio ambientale e una generale scarsa soddisfazione nei confronti della qualità della vita. I valori di metalli pesanti nella popolazione esaminata non mostravano alterazioni rispetto ai valori di riferimento (ottenuti dai valori riportati nella popolazione adolescente dall’Istituto Superiore di Sanità), per Arsenico, Mercurio, Piombo e Vanadio, mentre sono stati riscontrati dei livelli più ele-vati di Cromo, Nickel e Cadmio.

A fronte di questi superamenti – ha concluso Squadrito - non sono però stati riscontrate delle varia-zioni nei valori degli ormoni nei ragazzi residenti nella zona di Milazzo-Valle del Mela. All’incontro hanno partecipato il sindaco Carmelo Pino, l’on. Giuseppe Picciolo, componente della commissione “servizi sociali e sanitari” dell’Ars, il commissario straordinario dell’Asp di Messina, Manlio Magistri, i rappresentanti dell’Oms, Pierpaolo Mudu e dell’istituto superiore della Sanità, Roberto Pasetto, il direttore dell’Arpa di Messina, Antonio Marchese ed i sindaci e gli amministra-tori della valle del Mela.

La necessità di un maggior raccordo tra Enti è stata invece ribadita dal commissario dell’Asp. Ma-gistri che ha comunicato le iniziative sin qui condotte in materia di risposta sanitaria al problema ambientale. “Contiamo di aprire un ambulatorio oncologico all’ospedale di Milazzo dove prevedere anche la possibilità ai pazienti di eseguire la radioterapia ed eventualmente anche la chemioterapia, nei casi magari meno complesso. Il rappresentante dell’Oms, Mudu ha invece detto che in questo territorio esiste un problema di esposizione molto forte, che gli studi dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno riscontrato la presenza di patologie che debbono indurre all’approfondimento.

Il dottor Pasetto (istituto superiore sanità) ha parlato del progetto “Sentieri”, evidenziando le criticità venute fuori nelle aree ad alto rischio della Regione, e anche a Milazzo dove vi sono diversi indicatori che impongono maggiore sorveglianza epidemiologica.

Dopo l’intervento del dottor Viterbo sul Registro dei Tumori della Sicilia orientale che comprende anche la zona di Milazzo e la valle del Mela, nonché sulle procedure di raccolta dei dati, è arrivata la relazione di Squadrito che ha preliminarmente spiegato che l’indagine è scaturita da un accordo che il Dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell'Università di Messina ha stipulato con la Regione Sicilia per l'attuazione di iniziative congiunte per la tutela della salute e per la protezione delle popolazioni ad elevato rischio di crisi ambientale, esposte a distruttori endocrini quali i metalli pesanti. L'attività ha avuto inizio dal biomonitoraggio del territorio di Milazzo e della Valle del Mela, dichiarato nel 2002 "area ad elevato rischio di crisi ambientale".

In collaborazione con l'Asp provinciale di Messina è stata effettuata una indagine per valutare l'esposizione ai metalli pesanti, lo sviluppo puberale ed intellettivo e la funzionalità tiroidea in ragazzi tra i 12 ed i 14 anni di età residenti nei comuni di Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto e Milazzo.

Nello stesso periodo è stata identificata anche la cosiddetta popolazione "Controllo" nel comune di Montalbano che si trova in un'area presumibilmente "incontaminata" da sorgenti inquinanti e distanti più di 50 chilometri dalle aree a rischio. Ciò per avere un corretto inquadramento territoriale. Lo screening – ha proseguito il relatore - è stato effettuato sia attraverso l'esame di liquidi biologici, nei quali sono stati valutati i livelli di metalli pesanti (arsenico, cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo e vanadio) che attraverso esami ecografici e visite mediche al fine di accertare lo stato di salute dei bambini. Inoltre si è proceduto a fornire dei questionari agli interessati e alle loro famiglie per avere una valutazione più completa sulla qualità della vita.
I dati raccolti hanno evidenziato le criticità relative al Cadmio e al Cromo, oltre al Nickel con riferimento al comune di San Filippo del Mela, e ciò deve rappresentare un segnale importante per le istituzioni che devono partire da questi che sono dati certi per avviare i necessari correttivi, tenendo conto anche che sempre dall’indagine è emerso che l’88 per cento della popolazione interpellata è preoccupata per il livello di inquinamento del territorio nel quale vive. Sarà solo una sensazione ma bisogna tenerne conto”.

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