18 dicembre 2013 - Il Consiglio dei Ministri ha varato, ieri, il decreto
legge recante misure urgenti in tema di ordinamento penitenziario e di
sovraffollamento carcerario. A parlare dei punti cardine del pacchetto
di interventi che operano su distinti piani è il ministro della
Giustizia Annamaria Cancellieri, intervistata dal giornalista Massimo
Cecchini. Ai microfoni del programma di Radio Rai1 Prima di Tutto, il
guardasigilli ha esordito: “Il nostro decreto legge non è un
provvedimento di clemenza.
Punta a limitare l’ingresso in carcere e a favorirne
l’uscita, ma senza automatismi”. “Non ci sono pericoli per la sicurezza
pubblica”, ha poi specificato, poiché ciò “avverrà sotto la supervisione
del magistrato di sorveglianza e riguarderà solo chi si è distinto per
buona condotta”.
Palazzo Chigi. Un decreto legge contenente misure urgenti in tema di
ordinamento penitenziario e di sovraffollamento carcerario e un disegno
di legge con disposizioni sulla giustizia civile collegato alla Legge di
stabilità 2014. Annunciati a più riprese negli ultimi giorni dal
ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, i due provvedimenti
predisposti dal guardasigilli sono stati approvati oggi dal Consiglio
dei Ministri.
Il primo pacchetto di norme, varato per decreto, nasce dalla necessità
di superare l'emergenza sovraffollamento nelle carceri anche a seguito
dei richiami della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e delle
sollecitazioni del Presidente della Repubblica. In particolare, si punta
per un verso a diminuire il numero dei detenuti, andando ad incidere
sia sui flussi di ingresso negli istituti penitenziari - intervenendo
sul piccolo spaccio di stupefacenti, responsabile della presenza in
carcere di un numero elevatissimo di persone - sia sui flussi in uscita,
estendendo la possibilità di accesso all'affidamento in prova al
servizio sociale, ampliando i termini per la liberazione anticipata e
stabilizzando il ricorso alla detenzione domiciliare. Inoltre, allo
scopo di rafforzare gli strumenti di tutela dei diritti di chi è in
carcere, viene istituita la figura del Garante nazionale dei diritti
delle persone detenute e previsto un nuovo procedimento giurisdizionale
davanti al magistrato di sorveglianza. Le nuove norme intervengono
inoltre sulla disciplina della espulsione per detenuti non appartenenti
alla UE attraverso un ampliamento della platea dei potenziali
destinatari della misura e mediante un più efficace coordinamento dei
vari organi coinvolti nell’iter procedurale.
In ogni caso, il pacchetto-carceri approvato dal Governo presuppone
sempre una valutazione preventiva da parte del giudice e questo proprio
per non depotenziare in alcun modo la risposta giudiziaria penale da
parte dello Stato. Inoltre, restano ferme le misure di rigore nei
confronti delle forme più aggressive di criminalità organizzata.
Con il provvedimento in materia di giustizia civile, invece, il Governo
mira al recupero dell'efficienza del processo di cognizione e di
esecuzione, nonchè a riformare la disciplina delle garanzie reali
mobiliari, con l'obiettivo di agevolare le imprese nell'accesso al
credito. Il pacchetto di norme delegate punta ad attribuire al giudice
il potere di disporre, in caso di causa semplice, il passaggio dal rito
ordinario al più snello rito sommario di cognizione, nonchè il potere di
decidere la lite di primo grado mediante dispositivo accompagnato
dall’indicazione dei fatti e delle norme sulle quali si fonda la
decisione, rimettendo alle parti la scelta se richiedere la motivazione
estesa ai fini dell’impugnazione della sentenza, previo anticipato
versamento di una quota del contributo unificato dovuto per il grado
successivo. In sede di appello, inoltre, il giudice che conferma il
provvedimento di primo grado potrà rifarsi alla motivazione già esposta
dal giudice del provvedimento impugnato e si punta a smaltire
l’arretrato prevedendo che in alcune materie non particolarmente
complesse e delicate la controversia venga trattata e decisa dal giudice
in composizione monocratica e non collegiale.
Anche l'attività dei difensori viene maggiormente responsabilizzata e
valorizzata, così come agli ufficiali giudiziari sarà consentito di
ricercare i beni da pignorare con modalità telematiche interrogando
banche dati, ivi compresa l’anagrafe tributaria. Infine viene riformato
il sistema delle garanzie mobiliari, con l'introduzione di forme di
garanzie senza spossessamento, con la finalità di agevolare l’accesso al
credito delle PMI.
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