
Milazzo, 07/12/2013 - Il Comune di Milazzo ha presentato ricorso al Tar contro la Regione Siciliana per la mancata erogazione del finanziamento già assegnato nell’ambito della programmazione del PO-FESR 2007-13 per la realizzazione del progetto di moni-toraggio ambientale nell’area Tribò. Nel ricorso si chiede di “riassegnare la somma di 10 milioni di euro” inspiegabilmente bloccata a seguito di una lettera del dirigente generale dell’assessorato al Territorio ed Ambiente e il risarcimento dei danni.
L’avv. Claudio Rugolo di Messina, legale nominato dall’Amministrazione, nel ricorso fa rilevare una serie di violazioni di legge, eccesso di potere, difetto di presupposti, assenza di motivazione e altre violazioni e chiede ai giudici del tribunale amministrativo di Catania di “far valere i diritti acquisiti in riferimento al finanziamento già assentito sulla scorta di una puntuale istruttoria e valutazione dei progetti definitivo ed esecutivo da parte della competente Commissione di valutazione in maniera da evitare rilevantissimi danni patrimoniali e non patrimoniali per l’Ente”.
La richiesta di danno ammonta complessivamente a poco più di un milione di euro.
A seguito del via libera del finanziamento il Comune di Milazzo ha acquisito dalla Raffineria a titolo gratuito, l’area e i fabbricati oggetto di intervento di circa mq. 56.000 (valore quasi 400 mila euro) con destinazione funzionale vincolata alla realizzazione di un Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria in zona dichiarata ad elevato rischio ambientale”. Ciò sta a significare che quell’area se non verrà attuato il progetto tornerà nella piena disponibilità dell’azienda petrolifera.
A questo vanno aggiunte le spese “consequenziali alla formale comunicazione di ammissione a fi-nanziamento e per la redazione del progetto esecutivo (150 mila euro) e i danni riconducibili al permanere di una criticità della qualità dell’aria nella zona e rischio per la salute collettiva in misura non inferiore a 500 mila euro”.
Nei mesi scorsi il Comune aveva presentato anche un ricorso straordinario al presidente della Re-gione Siciliana, Rosario Crocetta.
“Siamo indignati – afferma il sindaco Carmelo Pino – e andremo sino in fondo per contrastare un provvedimento scellerato della Regione contrario ad ogni logica. Non è infatti possibile ammettere prima a finanziamento i progetti e poi cercare di bloccare i fondi. Qual è il gioco? Quello di alimen-tare le polemiche con gli ambientalisti? Io non ci sto. Alla tutela della salute e al rispetto dell’ambiente questa Amministrazione è stata sempre in prima linea, al di là della demagogia e delle basse speculazioni politiche”.
Il progetto in questione è stato redatto dall’amministrazione comunale nell’ambito del bando della coalizione del Pist “Milazzo - Ganimè – Eolie – Sistema urbano terra/mare”. Ha superato le varie fasi dell’istruttoria e ha ottenuto nel marzo dello scorso anno l’ammissione al finanziamento.
Un anno dopo – marzo 2013 - da Palermo arriva la seconda sorpresa. Il dirigente generale del dipar-timento Ambiente, ribaltando l’istruttoria e la graduatoria approvata, comunica che il progetto non è più finanziabile “per sopraggiunte nuove disposizioni normative che delegano la competenza sulla rete di monitoraggio della qualità dell’aria ambiente all’Arpa con inclusione del territorio di Milazzo e dei Comuni limitrofi.
Nuove controdeduzioni del Comune evidenziano che quelle nuove disposizioni normative, erano invece già sussistenti in sede di valutazione del progetto e soprattutto nella successiva fase di ap-provazione della graduatoria non sono state ritenute ostative. Anche in questo caso le ragioni esposte da Palazzo dell’Aquila sono condivise dall’assessorato. Ma non nella sostanza, tant’è che da Pa-lermo arriva la comunicazione che nonostante tutto, quei 10 milioni non possono essere concessi e dovranno essere ridotti.
Il Comune a questo punto ha deciso di rivolgersi ad un legale ed è l’inizio dello scontro.
“Un inutile braccio di ferro – aggiunge il sindaco Pino – se ai nostri governanti regionali stesse ve-ramente a cuore il tema dell’ambiente in questo territorio. Leggo quotidianamente di fondi europei non spesi e somme che debbono essere restituite dalla Regione a Bruxelles – ha aggiunto Pino – o ancora di discussi finanziamenti a progetti che poi finiscono nel mirino dell’attività giudiziaria. Ap-prendo anche della volontà del presidente Crocetta di voltare pagina con il passato e poi ecco che si verificano paradossi come quelli che interessano il nostro Comune. Noi però ricorreremo in tutte le sedi per affermare i diritti delle nostre popolazioni perché quelle somme ci erano state assegnate e sono importanti per tutto il comprensorio di Milazzo e della valle del Mela. E’ assurdo che ci si la-menti che mancano le centraline, che l’Arpa non ha una sede su questo territorio, ma poi quando i Comuni cercano di intercettare le risorse della comunità europea, si alza loro un muro mettendo in discussione persino finanziamenti già assegnati. Sono stufo di partecipare a tavoli di confronto con-vocati a Palermo per parlare sempre della solita minestra. Infatti la questione ambientale è stata sempre nell’agenda politica di tutti gli amministratori regionali. Se il presidente Crocetta vuole in-terrompere questa prassi che ha visto nel tempo produrre solo chiacchiere, spetta a lui dare un se-gnale a questi territori stoppando i suoi dirigenti e facendo coincidere i proclami politici con le azioni concrete della burocrazia regionale da lui stesso indicata come elemento di “blocco” dello sviluppo economico siciliano”.
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