Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

FUSIONE NUCLEARE, LA STRADA PASSA DA PADOVA

Un convegno presso l’Area della ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche dà avvio alle attività di installazione dei componenti del nuovo complesso PRIMA, dove verrà sviluppato un componente fondamentale del reattore ITER: l’acceleratore di neutri. A realizzarlo il Consorzio RFX
Roma, 23/01/2014 - Venerdì 24 gennaio, presso l’Area della Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Padova, si celebra con un convegno l’avvio delle attività per la realizzazione degli impianti finalizzati allo sviluppo del ‘cuore’ del reattore a fusione ITER presso il Padova Research Iter Megavolt Accelerator – PRIMA e si presentano all’industria le opportunità di partecipazione a commesse per la fornitura dei componenti.


ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è il primo reattore sperimentale a fusione, attualmente in costruzione in Francia, finalizzato a dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione, passo decisivo che dovrà dimostrare la possibilità di sfruttare la fusione nucleare per un futuro energetico sicuro e sostenibile. L’accordo internazionale per ITER, finanziato da Unione Europea, Giappone, Russia, Stati Uniti, Cina, Corea e India, ha incaricato il Consorzio RFX - composto da CNR, Università di Padova, Enea, Infn e Acciaierie Venete, in collaborazione con i laboratori di Culham (UK), Garching (Germania), Cadarache (Francia), Naka (Giappone) e Bhat (India) - di realizzare nell’Area CNR di Padova due macchine fondamentali: SPIDER, il prototipo della sorgente di atomi, e MITICA che completa la sorgente con il sistema di accelerazione da 1 MV (un milione di Volt).

Nel laboratorio PRIMA, i ricercatori padovani affiancati dai colleghi provenienti da Europa, Giappone e India, affronteranno una sfida tecnologica e scientifica: produrre un fascio di neutri accelerati a 1 MeV (un milione di elettronvolt) con una potenza di 16 MW, in grado di rimanere attivo per un'ora ad ogni accensione. La potenza di questo fascio di particelle sarà l’elemento fondamentale per riscaldare il plasma di ITER, dando il via al processo di fusione nel reattore. Il CNR, attraverso il Consorzio RFX, si occupa inoltre dello sviluppo di un sistema di protezione dei magneti superconduttori e di un sistema di alimentazione per il controllo veloce della configurazione magnetica.

“Il CNR è da sempre impegnato in questo settore di ricerca, in particolare con l’Istituto Gas Ionizzati, che rappresenta una realtà scientifica di assoluto rilievo”, afferma Luigi Nicolais, presidente del CNR, che inaugurerà il convegno. “Le conoscenze acquisite in questo settore aprono la strada alla realizzazione di future centrali senza emissioni, affidabili e pulite, e allo stesso tempo sostengono l’innovazione industriale e lo sviluppo di tecnologie cruciali per rilanciare la competitività del Paese. In questo intento, il Consorzio RFX e il CNR svolgeranno un ruolo scientifico e tecnologico di primo piano”. L’investimento italiano per il progetto PRIMA è per ora di 20 milioni di euro, a fronte di investimenti per un valore di 200 milioni di euro in attrezzature scientifiche, a carico del progetto ITER.

“Questo progetto rappresenta una sfida molto importante per il nostro laboratorio che si trova oggi a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo dei componenti più complessi di ITER” conclude Vanni Toigo, project manager di PRIMA. All’avvio delle attività di istallazione partecipano tra gli altri il presidente dell’INFN, Fernando Ferroni, il presidente di RFX, Francesco Gnesotto, il project manager di PRIMA, Vanni Toigo. Al termine della sessione mattutina si terrà una visita ai siti delle installazioni.

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