Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIUSTIZIA ITALIA: “SCONFORTANTI I DATI DEL MINISTRO CANCELLIERI, EPPURE DIFENDE LA RIFORMA DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA”

“Allerta giustizia. Siamo lontani da una soluzione!” Benedetto Attili, Segretario Generale Uil Pubblica Amministrazione
Roma, 21/01/2014 - “A dir poco sconfortanti i dati forniti dal Ministro della Giustizia, nel corso dell’odierna audizione alla Camera per la relazione sull’attività 2013: quasi 9 i milioni di processi pendenti nei tribunali italiani, tra civili e penali. Eppure il Ministro Cancellieri torna a difendere il percorso delineato dalla riforma della geografia giudiziaria, attribuendole "un'importanza strategica” sia in termini di risparmi di spesa per il bilancio dello Stato sia come strumento di efficientamento dell’attività.
Tuttavia, ciò che al momento possiamo constatare è il caos che regna sovrano negli uffici giudiziari, una bolgia infernale derivante dall’accorpamento delle sedi, dallo spostamento del personale, dall’inadeguatezza dei locali riceventi, dall’eccessiva ampiezza dei bacini di utenza.

Fattori ai quali si aggiungono gli oneri sostenuti per l’inevitabile aumento delle spese di notifica, i costi per i traslochi, quelli per le locazioni non cessate delle sedi soppresse, spesso adibite ad archivi a causa dell’incapienza dei locali delle sedi accorpanti. Ma ciò che più preoccupa è il forte disagio che ne deriva per i cittadini utenti e per gli operatori della giustizia, molto spesso soggetti a carichi di lavoro enormi in condizioni ambientali assolutamente inadeguate. I numeri esposti dal Ministro sono esemplificativi di un problema serio, che non è ipotizzabile pensare di risolvere con la riforma della geografia giudiziaria, così come è stata concepita. Per questo invitiamo il Ministro della Giustizia ad una profonda riflessione sulle modifiche necessarie, per le quali riteniamo assolutamente necessario un serio confronto con le Organizzazioni Sindacali.”



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