1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

GOVERNO CROCETTA, DI MAURO: "BASTA TIRARE A CAMPARE, SIAMO SULL'ORLO DEL DEFAULT"

Di Mauro: "L'attuale precarietà ha origini lontane nel tempo e almeno quattro ragioni: le partecipate, centri di spesa incontrollata; le assunzioni in diversi comparti; la proliferazione degli enti; i sempre più marcati tagli dei trasferimenti statali. Occorre una vera rivoluzione della spesa, rendendoci credibili ad un tavolo da avviare con il Governo nazionale…"
Palermo, 07/01/2014 - "Parlare di bilancio e finanziaria non è facile, perché l'attuale precarietà e difficoltà ha certamente origini lontane nel tempo e che ha almeno quattro ragioni: la situazione delle partecipate che sono divenute centri di spesa incontrollata; le assunzioni in diversi comparti che hanno fatto lievitare la spesa cui non è corrisposto un aumento di produttività; la proliferazione degli enti con una moltiplicazione dei centri di spesa; i sempre più marcati tagli dei trasferimenti statali. Di fronte a questa situazione di crisi occorre un quadro di risposte articolato, che metta in campo capacità di fare una vera rivoluzione della spesa, rendendoci credibili ad un tavolo da avviare con il Governo nazionale."
Lo ha dichiarato oggi in Aula a Palazzo dei Normanni il capogruppo del Partito dei Siciliani MPA Roberto Di Mauro intervenendo nel dibattito sulla Finanziaria regionale.

"Occorre proseguire sulla strada dei provvedimenti avviati nella scorsa legislatura con la chiusura degli enti inutili e con l'accorpamento di quelli che svolgono funzioni necessarie - ha proseguito Di Mauro - occorre che il Governo e il Parlamento ragionino in termini di bilancio consolidato, prevedendo già in fase di programmazione della spesa i necessari strumenti di controllo e monitoraggio, invece di intervenire sempre per salvare le situazioni di crisi."

Per il capogruppo del PdS occorre "smettere di navigare a vista e tirare a campare. E' necessario uscire dalla logica dei provvedimenti di carattere elettorale, perché le elezioni ci sono ogni anno e non si può vivere passando da una promessa elettorale all'altra."

Da qui l'allarme e una proposta. "Le norme che sono in Aula mettono a serio rischio l'attività dei comuni e di molti enti, che si troveranno ad avere gravi problemi anche per il pagamento degli stipendi; ci sono anche alcune norme positive, come quelle annunciate ora dal Governo per proseguire sulla strada della soppressione degli enti inutili. Ma serve però avviare un ragionamento complessivo che affronti in modo netto i nodi della crisi finanziaria."

La proposta di Di Mauro è quindi "quella di un provvedimento lampo per i precari e del ricorso all'esercizio provvisorio, in attesa di maggiore chiarezza sul Fondo verticale incentivato e dell'avvio di un tavolo di concertazione con il Governo nazionale, che non può negare alla Sicilia la stessa attenzione dedicata alla città di Roma per evitarne il default."


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