Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

OMOFOBIA E UNIONI OMOSESSUALI. POPOLO DEL «SÌ»: “I PERICOLI DELL’IDEOLOGIA E DELLA PROPAGANDA DI GENERE”

Comitato Si alla Famiglia Sicilia : Il manifesto di sì alla famiglia. Leggi sull’omofobia e sulle unioni omosessuali: i pericoli dell’ideologia e della propaganda di genere. Un popolo del «sì»
Palermo, 30/01/2014 - Lo ha detto Papa Francesco, nel videomessaggio per l’iniziativa «Dieci piazze per dieci comandamenti», con parole che certamente valgono anche per i non cristiani e i non credenti: i Dieci Comandamenti, che tutelano la vita, la famiglia e la dignità della persona, rivolgendosi alla ragione prima ancora che alla fede, «non sono un inno al “no”, sono sul “sì”. […] Il “sì” all’Amore, e
poiché io dico di “sì” all’Amore, dico “no” al non Amore, ma il “no” è una conseguenza di quel “sì”». Per dire sì all’amore e alla famiglia, oggi è necessario dire anche qualche no.

Per questo ci siamo uniti, per proporre a tutti un sì alla famiglia e a tutto quanto la
promuove o la rafforza, e un sì anche all’accoglienza nella società e nelle comunità
religiose – con rispetto – delle persone omosessuali, ma insieme un no al
«matrimonio» e alle adozioni omosessuali, all’introduzione della cosiddetta ideologia
di genere nelle scuole, e a una legge sull’omofobia la quale, introducendo un reato di
opinione che rischia di mandare in prigione chi esprime con pacatezza idee contrarie
ai «poteri forti» e alle lobby dominanti, ferisce gravemente la libertà di espressione.
Non stiamo mettendo insieme cose diverse. Se avessimo avuto dei dubbi, ce li ha tolti
l’intervista a L’Espresso del 26 agosto 2013 del relatore e principale promotore della
legge contro l’omofobia, l’onorevole Ivan Scalfarotto, secondo cui tra questa legge e
quella sul «matrimonio» omosessuale «una viene logicamente prima dell’altra».

Omofobia
Sì all’accoglienza rispettosa delle persone omosessuali, evitando ogni marchio di
ingiusta discriminazione e colpendo severamente chi si macchia di atti di violenza,
chi minaccia, chi insulta le persone omosessuali
Sì a punire in modo più grave chi aggredisce, minaccia e insulta un omosessuale in
quanto omosessuale – come un cristiano in quanto cristiano, un immigrato in quanto
immigrato, e così via
Sì alla puntuale applicazione delle leggi in vigore che già puniscono le violenze, gli
insulti e le minacce agli omosessuali e applicano a chi compie questi reati contro un
omosessuale in quanto tale l’aggravante dei «motivi abietti»

No a una legge contro l’omofobia che non si limita a incriminare e punire minacce,
insulti e violenze contro gli omosessuali – il che, assolutamente giusto, è già previsto
dalle leggi in vigore – ma inventa un reato di opinione che punisce con la reclusione,
fino a un anno e sei mesi, chi propaganda «idee discriminatorie fondate
sull’omofobia». Non vogliamo che vada in galera chi, per esempio, ripete con il
Catechismo della Chiesa Cattolica che gli atti omosessuali sono «contrari alla legge
naturale» e «in nessun caso possono essere approvati». Siamo consapevoli che nella
società italiana esistono sul punto opinioni diverse. Ma davvero si ritiene giusto che
sia sufficiente esprimere su questo tema, educatamente e senza violenza, tesi altre da
quelle «politicamente corrette» per finire in prigione?
Educazione contro l’omofobia nelle scuole
Sì a campagne serie di prevenzione e repressione del bullismo nelle scuole e di ogni
aggressione fisica o verbale rivolta contro chi è «diverso», si tratti di allievi ritenuti a
torto o a ragione omosessuali, di disabili, di cristiani in classi dove nessuno va in
chiesa, di immigrati
Sì a un’educazione che – superando la mera istruzione e la semplice retorica – aiuti
tutti gli studenti ad apprezzare il valore intrinseco e assoluto di ogni persona umana,
in quanto tale e a prescindere dalle sue caratteristiche o atteggiamenti
Sì a un’educazione all’affettività che tenga conto delle numerose problematiche e
sfide che la società odierna pone, ma che non si riduca a semplice iniziazione o
informazione sessuale e rispetti le diverse sensibilità, comprese quelle religiose
No all’indottrinamento obbligatorio all’ideologia del gender, secondo la quale uomini
o donne non si nasce ma si diventa e, liberandosi dai «condizionamenti»
dell’anatomia, ogni ragazzo o ragazza sarebbe chiamato a scegliere liberamente se
vuole essere uomo o donna – e no, certamente, a iniziative grottesche come quelle
che, per non offendere vere o presunte sensibilità omosessuali, in diverse città italiane
aboliscono la Festa della Mamma o la Festa del Papà, o sostituiscono «padre» e
«madre» con «genitore 1» e «genitore 2» e simili

«Matrimonio» omosessuale
Sì al riconoscimento che da ogni convivenza derivano diritti e doveri, applicando le
norme in vigore che in Italia tutelano ampiamente i conviventi, anche omosessuali, in
materia di ospedali, carceri, subentro nei contratti d’affitto, ove necessario
introducendo ulteriori aggiustamenti pratici di tipo amministrativo o civile
Sì alla promozione della famiglia formata da un uomo e da una donna, trascurata da
troppo tempo e da troppi governi, anche attraverso l’introduzione di un fisco che sia
davvero a misura di famiglia
Sì a misure che favoriscano la maternità, tutelino le famiglie numerose, prendano atto
che in Italia la denatalità è un problema drammatico, con gravissime conseguenze
economiche e sociali.

No al riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, né come «matrimonio»,
perché il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna, né come «unioni civili»
perché, in tutti i Paesi dove le unioni civili sono state introdotte, non si è mai trattato
di alternative ma solo di battistrada per preparare il passaggio al «matrimonio»
omosessuale. Non è vero che il «matrimonio» omosessuale non danneggia nessuno:
la presenza di più modelli alternativi di famiglia danneggia la famiglia, che mai come
oggi ha invece bisogno di essere preservata e difesa. E non è vero che i cristiani
cercano d’imporre un loro modello agli altri: come recita anche l’articolo 29 della
Costituzione italiana, quello della famiglia come «società naturale» è un modello
ampiamente condiviso, che deriva appunto dalla legge naturale e non da norme
specificamente religiose.

Adozioni omosessuali
Sì all’accoglienza piena e affettuosa nelle scuole e in ogni altra istituzione di ogni
bambino, qualunque scelta abbiano compiuto i suoi genitori e con chiunque si trovi a
vivere.
Sì a un riesame delle norme sull’adozione, il quale eviti le interminabili lungaggini
burocratiche che impediscono a molte coppie formate da un uomo e da una donna di
adottare, come vorrebbero, un bambino. Sì a una severa vigilanza perché nessun bambino, dovunque si trovi, debba subire privazioni, violenze e abusi.

No all’adozione da parte di coppie omosessuali. Non mettiamo in dubbio che queste
coppie possano desiderare di adottare un bambino e credere sinceramente di poter
essere buoni genitori. Ma siamo convinti che, per crescere con l’indispensabile
consapevolezza di quanto bella e ricca sia la differenza fra l’uomo e la donna, ogni
bambino abbia bisogno di un papà e di una mamma. A chi obietta che è meglio per
tanti bambini essere adottati da coppie omosessuali che restare in orfanatrofio,
rispondiamo che migliaia di coppie formate da un uomo e da una donna sono in lista
di attesa, e molte non arriveranno mai all’adozione, a causa della macchinosità delle
leggi e delle procedure.

Commenti

  1. Se esiste l'affetto verso i figli, che siano 2 madri o 2 padri è irrilevante... L'amore è universale! Ma cosa ci aspettiamo in un paese in cui il Vaticano detta legge e fa il lavaggio di cervello al popolo da sempre? Ignoranza e pregiudizio... Un cancro da estirpare in ogni maniera possibile!

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