Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

UNITI PER MESSINA, DALLA CITTÀ METROPOLITANA ALL'AREA METROPOLITANA DELLO STRETTO

Messina, 16 gennaio 2014 – Il territorio di Messina e la sua provincia vivono una condizione di disagio, di arretratezza che ha portato alla marginalizzazione ed emarginazione dal resto del Paese. Una condizione che ha compromesso, compromette e continuando così comprometterà il futuro produttivo dell’intera area. Come Tavolo Uniti per Messina – che riunisce Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, CNA, Sadacasa, CGIL, CISL, UIL, UGL, Coldiretti, CIA, Legacoop, Confcooperative, Confagricoltura, Confartigianato, Confimprese – riteniamo sia fondamentale attuare una serie di interventi e azioni che possano invertire immediatamente la tendenza e siano uno strumento per non rendere l’intero territorio un’area di sottosviluppo.
Riteniamo sia necessaria, a tal fine, la costituzione di Messina come Città Metropolitana, perché rappresenta uno strumento irrinunciabile per invertire la rotta e per creare sviluppo e occupazione. La necessità di realizzare la città metropolitana dello Stretto, come sottolineato in più occasioni dai prof. Michele Limosani e Josè Gambino, non è un salto nel buio ma una necessità inderogabile, per colmare un gravissimo ritardo accumulato nell’affrontare la programmazione e la progettazione del futuro dell’area e inserirsi nei piani territoriali di nuova generazione i quali costituiscono oggetto di attenzione privilegiata da parte dell’Unione Europea.

La città metropolitana dello Stretto non deve coinvolgere solo la città di Messina, ma deve essere estesa a un numero adeguato di Comuni che devono mantenere la loro vitalità istituzionale e operativa. Pensiamo ad esempio ai 51 comuni dell’ “area metropolitana di Messina”, prevista dalla legge regionale siciliana n. 9/86. L’Unione Europea, infatti, premierà in futuro quei sistemi locali a dimensione metropolitana con risorse sempre più consistenti. La Città metropolitana, quindi, si presenterebbe come un sistema a rete con gruppi produttivi diffusi su tutto il territorio e con un polo urbano, Messina, chiamata a svolgere non soltanto un ruolo di tipo amministrativo (giustizia, ordine pubblico, prefettura), ma soprattutto a divenire un centro strategico di elaborazione e di offerta di servizi avanzati, un centro di incubazione e di creazione di nuove imprese e di supporto alla ricerca e all’adozione di nuove tecnologie per quelle già esistenti, un nodo cruciale nei sistemi di trasporto e di comunicazioni e nella portualità, gateway per le relazioni a scala interregionale e per l’accesso ai vari distretti.

Costituita la Città Metropolitana dello stretto di Messina siamo convinti occorra unire le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria. Riteniamo, infatti, non sia più il tempo di pensare a “città isola” ma occorre lavorare sulle “città-rete”, come ampiamente hanno compreso già le città più avanzate del continente europeo. Il punto di partenza può essere la previsione dell’integrazione del sistema trasporti nello stretto. Un sistema che le specificità geografiche impongono sia pubblico, che si configuri come polo d’eccellenza intermodale dei trasporti rendendo le infrastrutture di comunicazione – viarie, ferroviarie, marittime e aeree – complementari tra loro e che risponda alla domanda di mobilità di un bacino d’utenza di oltre 500mila abitanti.

Per fare ciò chiediamo che gli organi amministrativi del Comune di Messina, la Giunta e il Consiglio comunale, si esprimano positivamente su questo percorso attraverso la convocazione di un consiglio comunale aperto per l’approvazione di una delibera d’indirizzo e di condivisione della proposta avanzata attraverso anche con il coinvolgimento dei deputati nazionali e regionali; che venga modificato e integrato, attraverso la presentazione di emendamenti, il disegno di legge regionale 9/86 sulle città metropolitane. Per questo chiediamo un impegno formale alla deputazione regionale per la celere approvazione del documento di costituzione della città metropolitana dello stretto, che comprenda la città di Messina e i 51 comuni interessati.

Chiediamo impegno formale alle deputazioni regionali e nazionali di Messina e della Calabria per la costituzione dell’Area Metropolitana dello Stretto, che costituisce la chiave di volta per il futuro sviluppo del nostro territorio, riaffermando così il ruolo che Messina e Reggio Calabria meritano di avere nel panorama regionale, nazionale, europeo. Chiediamo pertanto alle istituzioni che si adoperino per convocare a Messina gli stati generali dell’Area Metropolitana dello Stretto così da porre, come è avvenuto per altri ben più importanti e significativi processi di integrazione, la prima pietra nella costruzione di questo ambizioso ma realizzabile ed esaltante progetto di coesione politica e territoriale.


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